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martedì 30 dicembre 2008

Hai voluto la bicicletta

E ora??? No dico, e ora???
No ragazzi, dai non scherziamo, e ora?!?!
Ora che?
No dico, e ora che so che la creatura è un maschio che faccio??? Che cosa gli insegno, come lo tiro su, che valori gli passo, che cosa è fondamentale nell'educazione di un maschio???
Non sono pronta davvero.
E' come quando all'esame di maturità ti cambiano la materia all'ultimo minuto: ma come prof, ma io avevo studiato femminilità, femminismo, geishitudine, intuito e sensibilità, avevo pronto tutto il manuale "Biancaneve, quella fessa", mi ero studiata tutte le ricette di Nonna Papera, cosmetici, vestiti, tecniche di epilazione e acconciatura non avevano più segreti, avevo già adocchiato una minigonna di velluto rosa da Benetton, e la calzamaglia con le coccinelle.... e ora???
Che cavolo gli insegno a un maschio io?
Ma soprattutto, trattandosi lui di maschio italico, io in automatico divento la Mamma italica, più che una mamma una figura mitologica, famosa in tutto il mondo per la perniciosa produzione di mammoni, bamboccioni e fannulloni.
Ohibò.
Quindi, tanto vale iniziare dai fondamentali, dal "kihon" come si dice in karate: cucina, lavabiancheria, pulizie di base, igiene personale, abbinamento di colori utile per vestirsi, educazione e gentilezza.
E se poi mi esce Mrs Doubtfire?!
Uhm.
Forse è meglio inserire in programma anche altre materie: lotta libera (ma solo fuori casa), fai da te, falegnameria ed edilizia, idraulica, taglialegneria e giardinaggio.
Inoltre, potrebbero venire bene testi fondamentali, come:
- "Biancaneve, mia unica sovrana"
- "Mia mamma, nessuna come lei"
- "Mio padre, quante ne sa"
- "Imperatore dell'universo in 10 settimane".
Che ne pensate, basta così o mi sto dimenticando qualcosa di indispensabile?

Gamberetto parabolico

E così, in una gelida mattina di fine dicembre, carica di neve e vento sferzante, Gamberetto ha deciso di rivelare la sua reale natura.
In uno studio in penombra, dentro un pancione cosparso di gel, la creatura mostrava il meglio di sè: spiaggiato a testa in giù, con la testolina incastrata tra l'inguine e l'ovaia, le manine sul viso, le gambe in alto a mimare la cyclette subiva senza fiatare il minuzioso esame del Dottor Takeiteasy, decano dell'ospedale di Veci.

Partendo dagli occhi, abbiamo visto nell'ordine: la colonna, il cuore, i ventricoletti, il cordone, la placenta, lo stomaco, i polmoni, la vescica, il pisellino, il femore, la tibia, il perone....
Un momento!
Il pisellino?! Ma è sicuro dottore? Il pisellino???
Eh... o si è comprato Sky e si è attaccato la parabola, e potrebbe anche darsi, vista la posizione Jamaicana di totale relax, oppure questo è un bel pisellino.
Urka!!!
Ma come, e i tarocchi di Nonnoracolo? E la pancia rotonda che si vede benissimo che è una femmina, e il viso luminoso che sei così bella che se fosse un maschio avresti una faccia da scorfano, e la famigliarità genetica secondo la quale la mia stirpe produce solo femmine???
Tutto smentito, Gamberetto è inequivocabilmente MASCHIO.
A questo punto vorrei ricordare la mia adorata cugina Resi che, unica nell'universo di parenti e amici, circa 4 mesi fa aveva previsto un erede maschio basandosi su un unico indizio: il caffè ti fa schifo? Allora è un maschio!
Brava cugi, quasi quasi ti nominiamo Veggente ufficiale di famiglia, visto che Nonnoracolo ehm... come dire ha bisogno di un bel mazzo di carte nuove!!!

venerdì 19 dicembre 2008

La Piscina di Gamberetto

Ore 4:00 del mattino, la campagnola giace supina nel letto, totalmente incosciente, sprofondata in un sonno senza sogni, nero e pesante.
Accanto a lei, Jeeg soffia felino, protagonista di sogni karateki in cui mucchi di nemici vengono sconfitti a pugni e calci.
La notte è tranquilla, come sempre al paese, tutto tace, la neve attutisce i rumori.
Ma c'è qualcuno che non dorme affatto, anzi, abituato al buio e all'acqua, che ne sa se è giorno o notte?

E così, alle 4:05 Gamberetto si stiracchia, fa un paio di piegamenti, indossa la sua bandana con scritto "VOIO LA PAPPA" e inizia la sua ora di training mattuitino:
- per scaldarsi, un paio di vasche a dorso, dest' sinist', dest' sinist'! (la Mammozza geme nel sonno)
- poi, una volta sgranchite gambe e braccia, passa al salto del cordone stile Rocky (la Mammozza, sogna di avere fatto indigestione)
- allenato il fiato, è l'ora del kickboxing: calci e pugni alla milza, usata come saccone di allenamento ( la Mammozza sogna di essere presa a sberle dalla vecchia insegnante di matematica delle superiori)
- infine, un po' di addominali: Gambe si sdraia sul fegato e comincia la parte finale dell'allenamento, hop! hop! hop!
A questo punto la campagnola apre finalmente gli occhi, si tocca la pancia bitorzoluta, capisce che non sono, ehm, come dire "movimenti peristaltici" e si gira su un fianco.
Jeeg, nel frattempo, continua la sua lotta senza fine contro avversari invisibili e cercando di acchiapparne uno con un pugno volante centra in pieno l'occhio destro della campagnola, incautamente girata sul fianco verso di lui.
Tale padre, tale Gambe.
E così, tra una pedata alle ovaie e un pugno in un occhio le notti della campagnola assomigliano ad un incontro di lotta libera.

Io speriamo che me la cavo.

giovedì 18 dicembre 2008

Siamo uomini o carte di credito?

Domenica scorsa, in preda ad una malinconia uggiosa e umidiccia, con il barmoetro in picchiata e il simbolo della nuvola con pioggia battente ormai dipinto sulle finestre, Jeeg ed io abbiamo deciso di calare a valle e infilarci nel triangolo delle bermude dello shopping cittadino.
Dopo un giro da Decathlon e 4 passi da Ikea ci siamo spostati alla Fiumara, con la speranza di uscirne vivi e non troppo spennati.

E lì, per la prima volta in vita mia, ho messo piede da PRENATAL.

Premessa: amiche conoscenti e forum internettari mi avevano messo in guardia contro i vestiti di Prenatal, cari e fuori moda, ma nessuno, dico nessuno, mi aveva allertato contro le commesse di questo posto.

Insomma, tempo di oltrepassare l'entrata e avevo già in mano:
  • una guida omaggio per le future mamme, con annesso "diario di bordo" da compilare con i miei pensieri;
  • una guida a tutti gli esami medici che si allietano la gravidanza, con spiegazione scientifico-medica allegata;
  • un regolo ostetrico, per calcolare con certezza matematica la data del parto, il numero di settimane, la grandezza della pancia;
  • un buono sconto del 20 % per creme e prodotti di bellezza;
  • un invito per gli incontri di auto - aiuto sulla gravidanza e il post nascita che si tengono nei negozi;
  • una lista dei vestiti scontati del 20% che se ne acquisto due sul secondo c'è il 30%,
  • dulcis in fundo, la celeberrima e ambitissima PRENATAL CARD (e chi non la conosce!?), le cui doti e i cui poteri sono più forti di quelli di Padre Pio, dovevate sentire la commessa entusiasta che me li ha elencati alla velocità della luce, con una luce negli occhi che manco fosse stata miracolata.

E poi la lista nascite, e le imperdibili offerte on line, e i mucchi di sconti, le proposte, gli omaggi, i gadget, la qualità, il supporto, tutto per la mamma, il bambino, il neonato, il padre, la nonna....

Io, dopo 5 minuti, un po' per il caldo, un po' per la stanchezza, un po' per la voce stentorea della tipa che mi sdiluviava un fiume di parole addosso, mi sono seduta su un divanetto, mezza abbioccata, con la testa che dondolava in un ritmico annuire, totalmente annichilita.

Alla fine, siamo riusciti a evadere, abbastanza dignitosamente direi, lasciando in vita tutte le commesse e con la segreta promessa di non entrare mai più, ripeto mai più, in un posto simile.

venerdì 5 dicembre 2008

Una nuova campagnola sotto il sole

Devo ammettere che la mia vita, negli utlimi 3 - 4 mesi, si è trasformata in una specie di routine soporifera, priva di ogni asperità e dei soliti sbattoni che l'hanno sempre caratterizzata.
Finiti i corsi di Karate, Taiko e Danze Sacre mi avanzano 7 sere libere su 7 alla settimana e ben 3 week end al mese.

Finite anche le gite sul mare, che ci vedevano sgambettare nei rari week end liberi.
Finiti i giri in bicicletta, i week end fuori, i pomeriggi di jogging, quelli di shopping e i memorabili momenti di allenamento a casa.
In compenso sono arrivati i pisolini, le terme, gli spuntini fuori pasto, le passeggiate in pianura e le 9 ore di sonno per notte.
E' come in qui film in cui il protagonista viene surgelato da giovane e si sveglia che ha 65 anni: un pensionamento precoce e inaspettato.
Mi sembra strano essere già a dicembre e non avere ancora organizzato un viaggetto natalizio, con escursioni no limits in qualche valle sperduta, magari con un pomeriggio di bungee jumping, una fiaccolata sugli sci o un bel rafting giù per qualche torrente.
Il mio massimo obiettivo consiste nel dormire il più possibile e restare a mollo nell'acqua calda fino alla chiusura dello stabilimento termale.
A volte leggo perfino una rivista, qualche pagina qua e là, ma la concentrazione devo dire che è scarsa, mi piacciono tanto le figure e le foto con le modelle.
Insomma, mi guardo allo specchio e non so più chi sono: un po' per le 2 caciotte appese al petto
e l'anguria sulla pancia, un po' per l'aria serafica e tontolona che mi ritrovo in viso, con le rughe spianate e l'intelligenza di Cicciobello, un po' perchè anzichè fremere d'ansia e impazienza come al mio solito sono dotata di una calma piatta totalmente innaturale.
Insomma, "una vita tranquilla" come ha già detto qualcun altro.

giovedì 4 dicembre 2008

Ri-educational post

Continua il nostro programma di formazione a supporto degli ex cittadini spaesati e impreparati che vengono a vivere in un piccolo paese, ignari del rovesciamento culturale e morale cui dovranno andare in contro.
Visto che siamo in inverno e c'è stata la prima neve, iniziamo con un argomento di grande attualità, che ci sta particolarmente a cuore: la NEVE.
Vi ricordate in città, le rare volte che nevicava, che fine faceva la neve?
Non è una domanda trabocchetto, sono seria: che fine faceva la neve che si accumulava ai bordi delle strade?
Coraggio, anche un 3enne saprebbe rispondere... esatto... si SCIOGLIEVA!!!
Da sola, senza grandi sforzi da parte di alcuno, la neve spariva da sola, inghiottita da tombini e caditoie, liquefatta lungo le strade, sciolta, acqua, via.
Qui no, qui la neve col piffero che si scioglie.
E siccome le strade vanno ripulite, le piazze liberate, i parcheggi sgomberati qui la neve viene portata via con i camion.
Prima un grande scavatore la accumula tutta in un punto, ne fa una grande piramide, poi arriva un mega camion, viene caricata e portata via.
Via dove?
Chissà, forse nel cimitero della neve... non so.
E così, alla fine, la neve resta su alberi e colline, nei prati, lungo i fiumi ma la cittadina è pulita e linda come un paesino dei LEGO.
Sono troppo avanti 'sti Ovadesi!!!

venerdì 28 novembre 2008

Passi da gigante

Allora, la situazione è questa: nevica da stanotte, fiocchi ciccioni e pesanti, abbiamo già 30 centimetri di neve sulle trade e non accenna a smettere.
Ma guardate un po'.... sto scrivendo un post... quindi significa che sono in ufficio!!!
Insomma, sono riuscita a venire al lavoro e per un' ex cittadina non è poco.
Abbiamo messo le gomme da neve ( e non le stupide catene), avevamo gà una bella pala per spalare la neve intorno alla macchina (che non si chiama "vanga"), ho tirato fuori i sobri doposci acquistati l'anno scorso (e non i Moonboot tamarri) mi sono vestita "normale" ( e non da Totò e Peppino alla stazione di Milano) e sono venuta al lavoro.
Mi sono comunque presa della "cittadina" perchè avevo i doposci e non degli scarponcini, ma pazienza, rispetto all'anno scorso ci siamo paesinizzati alla grande!!!
Seguiranno foto dettagliate della copiosa nevicata, per il momento... Buona neve a tutti!!!

giovedì 27 novembre 2008

A me mi piace

Felicità è una grande piscina ripiena di acqua, acqua termale, calda, tanta, con le bolle, dove nuotare, fare le capriole, immergermi tutta tutta, galleggiare e farmi trasportare dalla corrente.
Felicità è uscire dalla piscina di acqua calda termale e spostarmi nel bagno turco, annebbiata dal vapore, cullata dallo sgocciolio dell'acqua calda, dove stendermi sulla pietra calda e lasciare andare una settimana di lavoro.
Felicità è uscire dal bagno turco e infilarmi nella mitica "doccia emozionale", con acqua nebulizzata aromatizzata al mandarino, sotto una luce tropicale color arancio, acqua tiepida che rinfresca e tonifica.
Felicità è uscire dalla doccia, avvolgermi nell'accappatoio e sdraiarmi sul lettino in betulla con una tisana calda in mano, chidere gli occhi e non pensare a nulla.
Felicità è rifare il giro, piscina- bagno turco - doccia- tisana più volte, fino a che le ossa sono sciolte e i muscoletti frollati come pasta fresca.
Mai come in questo periodo ho bisogno di caldo, di acqua, di coccole e leggerezza.
Che dite, mi uscirà un Gamberetto lessato?!?

Il mio regno per un GARAGE

Ci risiamo, di nuovo Novembre, di nuovo freddo, di nuovo ghiaccio, di nuovo a sbrinare la macchina.
Stamattina -5°, la macchina incastonata nel ghiaccio come un branzino al sale.
In città la parola "garage" aveva un solo significato: PARCHEGGIO. Avere un garage significava evitare di girare come babbei sotto casa per ore, passando e ripassando per le stesse vie più e più volte, vie anguste, in salita, strette e piene di macchine e scooter.
Conosco persone con appartamenti minuscoli di 40 mq, con mutui e bollette da pagare, debiti ovunque ma felici possessori di un garage microscopico, pagato a peso d'oro, ma pur sempre un garage.
Qui, nella tundra semi-polare della campagna, la parola "garage" ha tanti significati: innanzitutto magazzino, dove riporre compressori, tagliaerba, motozappe, vanghe, forconi e chi più ne ha più ne metta.
E poi "ricovero, riparo": la macchina messa in garage non ghiaccia, non gela, non si ricopre di galaverna nè di neve, non va sbrinata al mattino nè lasciata accesa 10 minuti in attesa che la temperatura interna salga al di sopra dello zero termico. Insomma, una salvezza.
In attesa che il nostro fienile venga trasformato nel garage più grande del mondo, vi dò qualche consiglio utile per evitare che il vostro prezioso mezzo di trasporto venga divorato dal bianco fratello tutte le notti:
- una bella coperta sul parabrezza;
- se non avete la coperta bastano dei giornali;
- al posto dei giornali, anche i depliant con le offerte della Bennet vanno benissimo;
Altrimenti, munitevi di bomboletta spray alla trielina per sciogliere il ghiaccio oppure, se siete poveri o ambientalisti, di una bella palettina in plastica.
Et voilà les jeux sont faits!!!

mercoledì 26 novembre 2008

SpappolatO

Il padre parte un po’ svantaggiato nella sua entrata nel nuovo ruolo.
Sono passati già quasi 5 mesi e, di fatto, a me non è successo niente.
Il mio corpo è più o meno lo stesso. La mia vita è rimasta praticamente invariata.
Non sento Gambe … lo immagino … e c'è una bella differenza.

I miei amici, che ci sono già passati, mi guardano, ridacchiano e mi anticipano che, a dispetto della attuale calma, la mia “calata” nel ruolo di padre assomiglierà più ad una valanga che ad un tuffo nell’acqua tiepida. “Preparati, ne avrai bisogno!”.

Preparati???
E che devo fare? Mi tengo in forma? Vado a correre? Esiste un corso pre-paternità?
No.

Come in tutte le cose importanti della vita (e con buona pace dei miei genitori fautori di una saggia pianificazione) l’ignoranza è un elemento indispensabile per affrontare una grande impresa!

Tanto per fare un esempio: ci avessero detto che la preparazione della nostra casa a Castelcinto avrebbe richiesto più di tre anni per realizzarsi, la avremmo mai acquistata?
Se ci avessero mostrato tutti i casini che abbiamo affrontato, i travasi di bile e le spese, che avremmo fatto?

E tal quale sta succedendo per questa nuova avventura … io sono qua, felicissimo, con un sorriso come da chi stia aspettando i regali di Natale e ripeto dentro di me “Sarò padre … che bello!”.

E la mia mente si riempie di bambini sorridenti, compiti fatti assieme ad un piccolo Einstein, a passeggiate in compagnia di un felice adolescente.

E i miei amici ridono sempre di più …

giovedì 20 novembre 2008

Idiosincrasie

Chi mi conosce sa quanto io sia allergica ai dottori, ai medici, agli ospedali, alle medicine, agli esami di qualunque tipo, alle farmacie, ai camici bianchi, agli stetoscopi, alle siringhe con gli aghi e anche senza, alle provette, alle cartelle cliniche e a qualunque cosa ricordi anche lontanamente la medicina occidentale.
Sarà che Nonna Giudix si fidava più delle erbe e dei decotti che degli antibiotici, sarà che da quando ho scoperto il Reiki mi curo con quello, sarà che ho lavorato per 6 anni con i medici e ho scoperto cose che voi umani, ma io meno vedo i dottori meglio mi sento.
Immaginatevi pertanto quanto sia lieta di vedere in questo periodo uno stuolo di ginecologi e medici di ogni tipo che mi esaminano, mi ecofotografano la pancia, mi sforacchiano le braccia, si tengono la mia pipì, allevano i miei batteri, discutono dei miei virus, mi misurano, mi pesano, mi palpano, mi auscultano e mi prendono la pressione.
Sono entusiasta come Wil Coyote quando gli cadono in testa i massi di Beep Beep.
E poi i discorsi della pancione - tettone che sono lì in coda con me e si scambiano opinioni su tutto, malattie, virus, anomalie, parti disastrosi, cesarei, vomito, esami sballati, amniocentesi, tri test e simili amenità.
Brrr... preferirei fare la coda all'INPS nei giorni di sciopero.
Pazienza, mi dicono che fino al parto dovrò sopportare, e forse anche qualche giorno dopo.
La cosa positiva è che tante mie colleghe hanno avuto il mio stesso ginecologo, pertanto so già in anticipo quali esami mi aspettano e quali sono ritenuti inutili, quali integratori vitaminici preferisce, come la pensa su amniocentesi e simili.
Non oso pensare a quando il Gamberetto nascerà... spero che non me lo scannerizzino in lungo e in largo e che me lo restituiscano integro e non tutto bucherellato da vaccini e punture.
A proposito di Gamberetto, non sappiamo ancora se è un maschietto o una bimbetta, ieri nell'ecografia era tutto di profilo e non si è fatto vedere.
Magari nelle prossime 437 ecografie previste riusciremo a scoprirlo, chissà!

lunedì 17 novembre 2008

Indovina chi??

Domani ho il TRITEST, celeberrimo esame composto da prelievo di sangue + ecografia, tramite il quale si capirà se dovrò fare l'amniocentesi o meno e, soprattutto, tramite il quale si potrà forse scoprire se Gamberetto e un signorino o una signorina (è pur vero che Nonnoracolo ha fatto i tarocchi, ma l'evidenza scientifica è un'altra cosa ;))
Tanti mi chiedono, ma voi lo volete sapere, di che sesso è? Certo, rispondiamo noi, ci mancherebbe! Ah, io no, non ho voluto saperlo, sai... volevamo una sorpresa!
Come una sorpresa, ma non sei mica un Ovetto Kinder!?
Jeeg ed io questa cosa non c'è verso che la capiamo, davvero, e ci scusiamo con i sorpresofili, ma proprio non riusciamo a trovare neanche una cosa positiva nel non sapere il sesso del bambino: si dimezza da subito l'elenco dei nomi, è possibile acquistare con largo anticipo abitini rosa o azzurri, scegliere il colore per le pareti della stanzuccia e, last but not least, concentrarsi sulla creatura in modo, per così dire, appropriato.
Insomma, io spero tanto che si scopra presto, se non è domani sarà con la morfologica, sennò fra un po' di tempo, ma io proprio la sorpresa non la voglio, no no no!!!

Bucato animalista.

Si vede proprio che abbiamo abbandonato la città tentacolare, con i suoi mille pericoli e le sue mille tentazioni.
E si vede da tante piccole cose, quasi invisibili ma impossibili da non vedere.
Una di queste è il bucato.
Al momento, stendo i panni in un vicoletto del centro storico, neanche tanto campagnolo, a dir la verità, però al bucato accadono tante vicissitudini.
D'inverno, quando i vicini accendono il camino, ritiro i panni che profumano di legna, una meraviglia.
Ma soprattutto, e questo succede tutto l'anno, durante le ore stesi fuori i panni diventano rifugio per tanti animaletti: ragni, falene, lumachine, farfalline di ogni specie si raggomitolano nelle maniche, tra le pieghe delle lenzuola, nei colletti delle camicie.
Poi io ritiro il tutto e in casa comincia uno svolazzare forsennato, uno strisciare di lumache, un arrampicarsi di ragnetti.
Chi mi conosce sa quanto io sia schifata dalle bestie in generale, terrorizzata da tutto ciò che striscia e orripilata da tutto ciò che vola (qualcuno, saggiamente, potrebbe chiedersi a questo punto come io pensi anche solo di sopravvivere in campagna).
E allora apro le finestre e brandendo uno strofinaccio comincio a rotearlo urlando, una scena veramente patetica.
Ma non finisce qui.
Tante bestioline, intorpidite dal freddo o dalla notte, non si svegliano affatto e restano addormentate nei panni. Vengono piegate e messe sull'armadio, in attesa di essere stirate. E così, magari anche dopo una settimana, mi appresto a stirare e il più delle volte non mi accorgo della farfallina stecchita che giace inerte sulle lenzuola e la stiro serenamente. Dopo di che è praticamente impossibile staccarla, resta appiccicata come una sindone polverosa.
Insomma, tra lumachine spiaccicate, farfalline stirate, ragnatele ordite nelle maniche il bucato dei Campagnoli giulivi asomiglia terribilmente al trasferello della Bella Fattoria!!!

mercoledì 12 novembre 2008

Nome omen

Devo ammettere che avevo sottovalutato la questione: la scelta del nome mi sembrava l'ultimo dei miei problemi, oggettivamente una faccenda di poco conto rispetto ad altri aspetti della gravidanza.
Con tutti i nomi che esistono al mondo, riflettevo, figuriamoci se sarà difficile sceglierne uno!
In realtà, non sono poi così tanti i nomi che possiamo scegliere:
- scarteremo i nomi dei famigliari, seppur molto belli: causa divorzi e separazioni varie rischieremmo incidenti diplomatici e faide intestine;
- non sceglieremo nomi di persone famose associati invariabilmente al personaggio: Silvio, Pàmela, Moana, Romano, Benito, ecc...ecc...
- non vogliamo scegliere nomi di famosi assassini o serial killer: Erika, Olindo, Donato, Omar...
- non vogliamo usare nomi di attori o attrici, nè nomi stranieri, desueti o ridicoli, nè nomi di cartoni animati o serie televisive;
- non possiamo usare nomi di persone che a qualcuno dei famigliari ricordino amici, parenti o colleghi antipatici, maligni e cattivi.
Uff.
Alla fine, ieri sera, mi sono decisa e ho acquistato il famoso libro dei nomi.
Ho cominciato dalla "A", segnando su un foglio tutti i nomi che mi piacevano e così, a orecchio, potevano suonare bene.
Un altro criterio fondamentale di scelta è il significato: non potrei mai dare a Gamberetto un nome che significa "giovenca" (Lia ) o "povera, misera, umile" (Dalila).
Nè possiamo chiamarlo con un nome che faccia a pugni con il cognome, come Dafne o Delfino.
Insomma, alla fine siamo rimasti con un pugno di nomi: Alessio /a, Nicola/Nicoletta, Daniele, Gabriele, Viviana, Viola.
Fateci sapere.

lunedì 10 novembre 2008

Non sono pigra, sono incinta

Qualcuno, maliziosamente, potrebbe insinuare che, come la stragrande maggioranza dei Toro, io sia diventata di una pigrizia estrema.
Potrebbe dedurlo da tanti piccoli indizi: cerco di non chinarmi, di fare le scale dentro casa il meno possibile, di non portare pacchi, di non sollevare pesi, di non affrettarmi in nessun modo.
Addirittura ieri, durante la nostra passeggiata pomeridiana del sabato tra le vigne e i campi, alla vista di un falsopiano mi sono fermata annichilita e ho esclamato : "Ma devo proprio salire su vetta?!"
Jeeg , che mi conosceva in tempi non sospetti, quando ero tonica e atletica, tempi in cui scalavo montagne, sciavo, mi esibivo senza sforzo in lunghe corse, kata di karate, balli sfrenati, gite in bicicletta e sollevamento sacchetti/borse e valigie mi guarda e sospira... eh... sei proprio mammolosa!!!
Ieri mattina, mentre cambiavamo le lenzuola mi sono seduta sul letto, col fiatone e il batticuore, il maritozzo mi teneva la mano e mi accarezzava i capelli, come a una vecchia ottuagenaria, SIGH.
Infine, cammino anche più lenta e con i piedi a papera, oltre che con la pancia in fuori.
Insomma, Gamberetto respira metà della mia aria, mangia metà del mio cibo e consuma metà della mia energia. Nuotasse almeno a favore quando andiamo in salita!!!

Le FINESTRE della felicità

E finalmente, in un attimo di tregua della pioggia incessante che ci ha allietato nelle ultime 3 settimane l'omino delle finestre è riuscito a montarle tutte in un solo giorno.
Meno male, perchè l'acqua cadendo dal cielo, rimbalzava sui ponteggi e scrosciava in casa, allagando pavimenti, davanzali e muri.
Altre foto della finestratura le trovate qui.

martedì 4 novembre 2008

Le farfalle nella pancia

E' qualche giorno che, soprattutto da seduta, oltre ai soliti pruriti, sento qualcosa di nuovo, di bizzarro alla pancia come un frullìo, un battito d'ali.
E' Gamberetto!!!
Avrà mica le ali al posto delle braccia?? Starà mica imparando a volare? O forse nuota a farfalla?!?
La prima volta che ho provato questa sensazione era di pomeriggio, mi ha colto di sorpresa: cos'è? un crampetto? un solletico? Poi di nuovo: a quel punto ho capito, è il mio bimbo che nuota e si sposta, esplorando quel piccolo brodo che per ora è la sua casetta.
Vai Gambe, nuota e goditela, che qui fuori nel frattempo ti stiamo preparando una casa coi fiocchi!

lunedì 3 novembre 2008

Alla Fiera dell'EST

Come tutti gli intenditori del settore sicuramente sapranno, il nostro paesino vanta una ricca tradizione di negozi di antiquariato e restauro.
Per le vie centrali è possibile trovare svariati laboratori dove si restaurano oggetti antichi e della tradizione contadina, con le vetrine affrescate e gli oggetti antichi che fanno bella mostra di sé. Ma l’attrattiva principale sono sicuramente i celeberrimi “Mercatini dell’Antiquariato” che ogni 2 mesi circa abbiamo l’onore di ospitare nelle vie del centro storico e nelle piazze principali.
Che meraviglia per gli occhi! Che gioia per gli appassionati!
Tavoli in legno pregiato, vetrinette intarsiate, argenteria, vecchi mortai e attrezzi da cucina, cartoline, sedie, busti in bronzo e vecchi arnesi da contadini. E ancora pizzi, merletti, ceramiche, gioielli Belle Epoque e vestiti con le piume. Questo il LATO A del mercatino.

Poi c’è il LATO B, il lato oscuro, il rovescio della medaglia, la fregatura, insomma.
In mezzo ai pochi banchetti di antiquariato puro, trovano posto una marea di altre bancarelle che espongono, con una sincerità sconcertante, della roba vecchia, del ciarpame, della rumenta vera e propria che con l’antiquariato non ha niente a che fare.
E’ così possibile ravanare in mucchi abnormi di sorprese degli Ovetti Kinder, sfogliare copie di fotoromanzi anni ’70 con un Massimo Ciavarro ancora imberbe, ammirare collezioni di tappi di sughero e chiedersi come mai dei Cicciobelli sporchi e orbi siano finiti tra le strade piemontesi.
E ancora: ci sono vecchie scatole del Monopoli rabberciate alla bell’e meglio, caschi da moto rotti e bicchieri della Nutella sbeccati e scoloriti.
Se non vi basta, potete sempre rifarvi gli occhi davanti a delle collezioni di Barbie così male in arnese da sembrare appena sbarcate dal viaggio della speranza, giocare a indovinare a chi appartenevano i pentolini di latta con i manici bruciati e tentare di specchiarvi in specchi così opachi e arrugginiti da farvi assomigliare a un Orco subito prima della battaglia con le forze del male.
Il tutto, ça va sans dire, a prezzi esagerati.

Se la cosa vi intriga potete venirci a trovare il prossimo 8 dicembre: chissà, magari avete fortuna e trovate un bel Pinocchio in legno con il naso spezzato o una grande valigia in plastica a quadrettoni con ancora i segni dello scotch da pacchi per tenerla insieme!

Autunnismo

Il bello delle vigne e delle colline del circondario è che in questa stagione si infiammano di un rosso vermiglio, colorando in modo meraviglioso tutta la campagna.
L'ingegnere, che vive attaccato a Google Earth come ad un respiratore, ha trovato una passegggiata piana e lunga, vicino a casa e tra le vigne.
E così, nel pomeriggio di sabato, le colline hanno accolto 2 Campagnoli giulivi stranamente liberi da impegni che hanno passeggiato per 2 ore buone, in uno sfavillio di colori brunastri, sotto un cielo d'autunno di una meraviglia commovente. Una breve idea di quello che abbiamo incontrato è qui sotto:

Come la Sirenetta

Uno degli enormi vantaggi del vivere al paesino è la minima distanza che ci separa da Acquasanta e dalle sua magnifiche terme.
Ieri pomeriggio, sul finire di una domenica uggiosa e grigia, Jeeg mi ha preso per mano e mi ha portato alla Beauty Farm del Grand Hotel di Acquasanta.
Solitamente amo fare il bagno caldo, rotolarmi nelle bolle dell'idromassaggio e sudare come una maialina nel bagno turco e nella sauna e ieri, oh cavolo, ieri me la sono proprio goduta!!!

Sarà che le zucche che mi ritrovo sul petto magicamente nell'acqua diventavano due piume, sarà che il caldo mi avvolgeva come un abbraccio, sarà che Gamberetto nuota nella mia pancia e io nuotavo fuori... non lo so, ma ieri ci sarei stata tutto il giorno, fino a perdere la pelle e ritrovarmi tutta raggrinzita.
Un unico appunto: ho tentato di indossare il solito bikini, con risultati oserei dire veramente patetici. Sembravo una vecchia pornostar, fuori forma e decaduta, con uno striminzito reggiseno a coprire delle tette ormai sformate.
Allora ho riesumato il mio vecchio costume nero da piscina, comprato nel glorioso 1994 a Torino: questo invece era talmente liso e consunto, quasi trasparente, che mi faceva apparire come una povera zitella, sfinita dai debiti e dalla vita.

Insomma: ho bisogno di un costume nuovo!!!

venerdì 31 ottobre 2008

Sfinimento

Comunico ufficialmente che, alla settimana 14 + 5, la campagnola si presenta in codesto modo:

- kili: + 3,5 dalla data del concepimento. Saranno tanti, ssaranno pochi? Chi può dirlo. So solo che lievito praticamente a vista d'occhio anche nutrendomi come un uccellino (sì, uno pterodattilo di 200 kili...);

- pancia: comincia a vedersi. Anche i colleghi più sconosciuti mi fermano per il corridoio e si congratulano per la lieta novella;

- vestiti: lo sponsor ufficiale della gravidanza (Nonna Giudix) ha gentilmente procacciato alla campagnola 3 paia di splendidi pantaloni e ben 2 vestitoni. Diciamo che coi vestitoni sembro un leone di mare vestito a festa, ma pazienza, ci si abitua a tutto;

- capelli: potati a triangolo, lunghezza mento. Per darvi un'idea posso solo dirvi che sono uguale a Piperita Patty, solo con i capelli gonfi e vaporosi che mi dona lo Scirocco;

- umore: svampito e stralunato. Esco dal lavoro, vado alla COOP, vago come una foglia portata dal vento. Di 10 cose che dovrei comprare ne ricordo la metà ma ne compro un sesto;

- vigore fisico: non pervenuto. Ho l'energia di una medusa spiaggiata, molle e gelatinosa, sulla battigia.. Mi addormento ovunque, con una velocità impressionante: in attesa dal dottore, all'ospedale prima del prelievo, dopo pranzo alla scrivania, in macchina dopo un paio di minuti, davanti alla tele, a tavola... ZzZZzzz (anche ora... ZZzzzz);


Il venerdì a quest'ora poi, la testa mi dondola da un lato all'altro, come quei cagnolini di pezza che stavano nel retro delle macchine (anni '70).

Questo è.

Buonanotte a tutti.

martedì 21 ottobre 2008

4° MESE

Signore e signori, madames et messieurs, ladies and gentlemen, è con immenso piacere che annunciamo l'ingresso della Mammozza nel 4° mese!!! (applausi, standing ovation).
La grande novità che ieri non c'era e oggi c'è è la... PANCIA!!! (un applauso anche alla pancia, grazie).
Insomma, ieri ero quasi piatta e oggi ho la pancia, ma non la pancia del drago, quella bassa per intenderci, no no una bella pancia alta, di quelle che quando mi allaccio le scarpe mi viene il fiatone e quando sono in macchina devo mettermi il cuscino dietro la schiena.
E' proprio bello, devo ammettere che me la porto in giro con grande fierezza, con un senso di importanza davvero notevole.
L'unico problema che si sta palesando è il guardaroba, non ho quasi più niente da mettermi, mi sono rimaste 3 gonne e un paio di jeans.
Sabato sono andata per negozi ma i pantaloni che ho provato erano di taglia 46-48 e mi cascavano da tutte le parti ( a parte sulla pancia, dove ci stavano precisi precisi).
Insomma, dovrò andare da Prenatal!!! (altro motivo di orgoglio, che volte farci sono una mamma entusiasta!).
Qualcuno ha suggerimenti sull'abbigliamento? Tenete conto che aborro le salopette.
Grazie

giovedì 16 ottobre 2008

Horror Doctor Show

Incurante dei saggi consigli di mamma Giudix, di amiche e conoscenti varie ieri mi sono presentata alla consueta visita con il ginecologo assolutamente impreparata, sotto tutti i punti di vista.
Intanto, mi sono presa una bella lavata di capo perchè non avevo portato i risultati degli esami e dell'ecografia. E giù rimproveri e lamentele, elargite con severa aria di disapprovazione dal ginecologo. E pazienza.

Poi è iniziata la visita vera e propria e solo al momento di spogliarmi mi sono resa conto con un moto di orrore che:
- avevo dei calzerotti a righe bianche e blu senza elastico, arrotolati tristemente alla caviglia;
- che la mia ultima epilazione risaliva a diverse settimane prima e una folta peluria mi teneva al caldo i polpacci come primitivi scaldamuscoli;
- che le mutandine rosa a quadrettini facevano tanta tenerezza, oltre che "Vecchia Trattoria", ma onestamente anche tanto raccapriccio ai non appassionati del genere;
- che il reggiseno verde stinto aveva visto anni migliori e soprattutto tette più piccole di almeno un paio di kili;
Pazienza, mi sono detta, ne vede talmente tante che non sarò certo io a rovinargli la giornata.
Ma poi è arrivato il peggio.
A metà visita il momento che più temevo: la visita al seno.
Non certo per pudore, ma perchè proprio ieri, dopo ANNI, avevo indossato il mio maglioncino arancione che, essendo un incrociatino, era legato in vita da due nastri lunghi diversi centimetri. Tanti centimetri.
Troppi centimetri.
Ora, immaginetemi mezza nuda, con i calzerotti e i peli, mentre seduta sul lettino tento di srotolare con disinvoltura i 2 metri di nastro del maglioncino.
Il ginecologo e l'assistente sbuffavano educatamente, mentre io sudata e confusa tentavo inutilmente di liberare le tette.
Inutile dire che alla fine avrei voluto che una botola si aprisse sotto al lettino e mi inghiottisse prematuramente con calzerotti, mutandine a quadretti, peli e tutto il resto.
Giuro pubblicamente che la prossima volta passerò prima da una beauty farm.
Giurin giuretto.

mercoledì 15 ottobre 2008

POZZO

Ieri in mensa c'era il pollo arrosto. Petto o coscia, mi chiede la solerte inserviente? Mah... per me tutte e due, ho risposto! Ma non posso dartele tutte e due, su, dai che se mi beccano... vabbè, dai solo perchè sei incinta!!!
GRAZIE!!!
I colleghi ormai scuotono solo la testa.
E oggi c'è la pasta alla carbonara... EVVAIIII !!!!!!!

lunedì 13 ottobre 2008

Fuga romantica

E finalmente, dopo un'estate senza ferie, dopo innumerevoli week end passati in compagnia di idraulici, muratori, geometri, ingegneri, ispettori del Comune, della Provincia, della Regione, di elettricisti, imbianchini, venditori di parquet /piastrelle/ pittura /caldaie /sanitari /cucine ecc... ecc... i Campagnoli Giulivi, vincendo lo spettro della rata del mutuo e della imminente rovina finanziaria si sono detti massì! crepi l'avarizia, facciamoci un bel week end fuori!!!
E così, venerdì pomeriggio, muniti solo di due piccole borsine e svariati viveri (ehm!) i Campagnoli hanno imboccato la A26 e sono partiti per una fuitina romantica alla volta di Torino.

Dovete sapere che i Campagnoli hanno vissuto tanto tempo a Torino, negli anni d'oro della loro gioventù e il week end si è trasformato in una sorta di visita pastorale ai luoghi che li hanno visti protagonisti negli anni '90 (la caserma, il palazzo dell'università, gli appartamenti, i locali...).

E' stato un bellissimo week end: ripercorrere la strada che facevo ogni giorno per andare in università, rivedere il locale dove ho lavorato tanti mesi, il parco dove mi rifugiavo per studiare d'estate quando nella mia mansarda la temperatura era rovente, i locali dove andavo la sera (ehssì, avevo anche una vita sociale!), una meraviglia, mi sono sentita di nuovo 20 anni, piena di vita e aspettative per il futuro.

E' stato anche interessante vedere gli effetti di 2 anni di vita campagnola sulla mia mente ormai semplice e decontaminata dalla città: alla vista di tutti quei negozi, di quella merce, di quelle vetrine, mi si è riattivato il neurone consumista e a stento sono riuscita a non sperperare l'intero stipendio in compere e regali.

Comunque mi merito una medaglia al valore: sono passata davanti ad almeno 50 negozi di scarpe e non ne ho nemmeno comprato un paio.

Brava eh?
Brava, brava, macchè brava... cretina!!! Ecco quello che sono, mannaggia a me, ma come manco un paio, ma bisogna veramente essere decerebrati!!!

La carta della VERITA'

Ragazzi, è ufficiale: Gamberetto è una femmina.
No, non ho fatto un'altra eco, nè ho eseguito altri esami, tac, indagini scientifiche o radiologiche - scannografiche - emocromatiche o quant'altro.
Niente di tutto questo.
La fonte da cui proviene l'informazione è Nonnoracolo che, maestro di scienze non-ufficiali (diciamo così) ha fatto nientepopodimeno che... i Tarocchi!!!
A questo punto, visto che Jeeg ed io ci fidiamo quasi più delle scienze occulte che dell'ecografia, si accettano suggerimenti per nomi femminili.
Nei vostri commenti, tenete conto di queste cose, please:
- il cognome del maritozzo: il nome dovrebbe accompagnarsi e suonare bene;
- il fatto che probabilmente sarà una spilungona secca con gli occhiali, come la Campagnola: evitate quindi di suggerire nomi appropriati per rubizze bambine, cicciottelle e con gli occhi azzurri;
- siamo in campagna, in un paese che conta meno di 1000 anime: nomi come Charlize, Jaqueline, Winona, Audrey e similari potrebbero dare adito a pettegolezzi e voci di ogni genere, oltre che a improponibili obbrobri di pronuncia che farebbero drizzare i peli del collo alla Mammozza.

Mi raccomando, scrivete numerosi, GRAZIE!!!

venerdì 10 ottobre 2008

Educazione e gravidanza non si incontran mai

Sarete lieti di sapere che la famosa educazione che mi hanno a fatica inculcato nonni e genitori sta finalmente trovando strada nella mia mente obnubilata dal cibo.
Oggi in mensa, ad esempio, ero seduta con una deliziosa coppietta di colleghi, tanto carini e gentili. Essi conversavano amabilmente, rivolgendomi educate domande sulla casa, il lavoro, la vita in generale.
Io ero Dr Jeckill e Mr Hide: una parte di me che ancora riportava tracce di civiltà, desiderosa di fare amicizia con i due, rispondeva gentilmente, elargendo dolci sorrisi e simpatici commenti; l'altra parte di me, abitata da un cinghiale selvaggio, vedeva solo quello che avevo nel piatto (e nel piatto dei colleghi, naturalmente).
Il punto è che la mia collega, magrina e delicata, succhiava le sue carotine una a una, con una lentezza esasperante mentre io, affamata come una iena dopo la stagione secca, mi sarei direttamente scofanata il piatto con tutto lo spezzatino, le patate, la pasta, il dolce e tutto quanto.
Alla fine, ho adottato una strategia veramente patetica: ho cominciato a bere acqua, un bicchiere alla volta, nell'attesa che i due finissero, facendo finta di lasciare nel piatto metà della pasta e gran parte dello spezzatino.
Ma quando i 2 si sono alzati... ragazzi, non mi ha tenuto più nessuno!!!! Ho finito la pasta, la carne, le patate, il sugo, la frutta e il dolce!!!!
Ahhhh... finalmente la pace dei sensi.....

lunedì 6 ottobre 2008

Il nuovo gioco dell'ingegnere

Non è quello che pensate, giuro.
Gli ingegneri si divertono in tanti modi, alcuni non proprio ehm... come dire ortodossi, ma il mio adorato maritozzo ne ha trovato uno davvero speciale.
Antefatto: i campagnoli giulivi, vittime zerbinate di un idraulico tiranno e con le idee democratiche di Barbablù, hanno acquistato n. 15 caloriferi in ghisa per la casa nuova. Ora, per chi fosse nato dopo il 1960 e non avesse mai visto dei caloriferi nel suddetto materiale, sappiate che la ghisa va dipinta con un apposito smalto, resistente al calore.
Immaginate i 15 caloriferi, pesanti come i Menhir di Obelix, pieni di tubi e tubicini, di color grigiastro, tutti schierati nel salone in attesa di essere dipinti a manina, con apposito pennellino ricurvo, dal solerte ingegnere, che per l'occasione si è munito di 1 settimana di ferie.
Arriva il primo giorno, l'ingegnere parte e cominica a dipingere, pennelin pennelleto, tubicin tubicetto, a fine mattinata ha dipinto 3 caloriferi.
In mensa, il luogo in cui si riunisce il mio gruppo di autoaiuto "La campagna for DUMMIES", i colleghi mi chiedono della casa: allora, come la va? Eh, l'ingegnere dipinge a mano i caloriferi in ghisa... A MANOOOOOO???? MA COME A MANOOOOO???? MA NON AVETE UN COMPRESSOREEEEE?????
Ora, io quando fanno così li strozzerei tutti, uno per uno.
Che cavolo ne so io del compressore??? Che cos'è un compressore?Secondo voi in città conosco qualcuno con un compressore???
Ma tutti hanno un compressore, daaaiiii, serve a gonfiare le gomme, a lavare la macchina, a pulire le piastrelle, a pitturare, a spruzzare solventi... Ce l'ho anche io!!! gongola trionfante Sotuttoio, la mia collega!
Mi danno le istruzioni: compra un compressore così e così, grande cosà, con il kit per pitturare, lo vai a comprare da Mimmo, digli che ti mando io.
Detto fatto: informo l'ingegnere che, tempo 2 ore, torna a casa con un bel compressore.
Il giorno dopo in una sola mattinata dipinge 9 caloriferi, alleluja.
E la sera a casa il maritozzo non fa che parlare: ma tu lo vedessi, ma com'è bello, ma com'è potente, ma come faccio presto a dipingere... ah! il mio nuovo gioco!!! Vedi ad esempio, se l'avessi qui adesso, ci pulirei l'insalata!!!

Certo, rispondo io, visto che tutti i miei colleghi ne hanno uno, qualcuno ce lo poteva anche prestare....
MA SEI MATTA!? Ma il compressore è come un paio di mutande, non si presta a nessuno!!!!

Anche il mio ingegnere io non lo presterei a nessuno....

martedì 30 settembre 2008

OCCHIO AL PIATTO...

Ma soprattutto occhio a quello che avanzate nel piatto!
Ebbene, confesso: la nausea è passata, passati anche il mal di testa, il mal di stomaco, gli imbarazzanti rumori che mi avrebbero garantito una standing ovation alla Corrida ma quello che non è passato per niente è la FAME.
Ragazzi vi giuro, non sono più io: dov'è finita quella sensata fanciulla, che ordinava solo un primo e un etereo contorno? Dov'è finita la mia macrobiotica essenza, che mi impediva anche solo di annusare la carne, i sughi, i fritti e i dolci? Che fine ha fatto la mia coscienza ambientalista, che giudicava IMMORALE chiunque osasse assaggiare una patatina fritta?
Non mi riconosco più: la solita colazione pantagruelica mi concede un'autonomia di circa un'ora, dopo di che alle 9:00 devo mangiare almeno una striscia di focaccia /pizza/crostata/merendina.

Alle 10:30 è la volta di un tè con i biscotti.

Alle 11:30 un pacchetto di TUC.

Alle 12:30 finalmente in mensa: pasta con il sugo, secondo di carne con contorno, frutta e se c'è il dolce.

Alle 15:00 mi scofano un pacchettino di biscotti con una lattina di Fanta.

Alle 17: 00, finalmente posso correre a fare la spesa e mangiare qualcosa!!!

Ieri, ad esempio, ho comprato un bel pacchetto di ANACARDI, che ho sgranocchiato di nascosto mentre aspettavo che mi ricevesse il dottore. Nel silenzio della sala d'attesa si sentivano solo i miei dentoni che rompevano pudicamente gli anacardi e ruminavano con gioia.
Quando vado in città mi preparo ad affrontare il lungo viaggio (40 minuti) con scorte di ogni genere: pacchetti di crackers, banane, biscotti, caramelle, una bottiglia di acqua gasata.
Ma oggi ho toccato il fondo: la mia vicina di tavolo in mensa ha appena assaggiato il brasato che c'era di secondo e poi ha scostato il piatto disgustata, ma che schifo! ma come si fa a mangiare questa roba??
Io ero lì, che leccavo la fondina della mia pasta al sugo e guardavo con preoccupazione il piatto di coniglio al sugo che mi sembrava veramente POCO, ma alle parole della collega mi sono girata e ho visto il piatto di brasato abbandonato lì, da solo, e vi giuro che ho fatto appello a tutte le mie forze per evitare di afferrarlo e farmelo fuori in un minuto!!!

Ho pensato a mia nonna, santa donna, che mi insegnava che una vera signora qualcosa nel piatto lo lascia sempre.
Eh, cara nonna, mi sa che dovresti rassegnarti: tua nipote, più che a una vera signora, somiglia al buon Shrek!!!

lunedì 29 settembre 2008

SPERIAMO CHE SIA....

Confesso, speriamo che sia maschio.
Ma prima di scagliarvi contro di me, tacciandomi di razzismo, snaturatismo, crudeltà e altre orripilanti colpe fermatevi un secondo e considerate con me la situazione:
- siamo 4 sorelle
- siamo 3 cugine
Mio padre, in odor di santità, avrebbe sempre tanto desiderato un maschietto, invece si trova assediato da 4 figlie e una (santa) moglie.
E così mi piacerebbe un maschietto, così, tanto per vedere come sono fatti, se sono un po' meno paranoici e meno afflitti da sensi di colpa di ogni genere.
L'ingegnere, invece, vorrebbe una bella bimba, visto che loro sono 4 fratelli tutti maschi.
Non so. La situazione è complessa, come sempre.
In un sito, o su un libro, non ricordo bene, ho letto che per sapere il sesso del nascituro è sufficiente chiederglielo.

E così ho fatto (naturalmente dopo l'8a settimana, quando gli sono spuntati gli organi sessuali): "Ciao Gambe, è la mamma che ti parla: ma tu, di che sesso sei?" "FEMMINA".
Ecco fatto.
Persa così ogni speranza che Nonnositter si occupi dell'erede maschio, allevandolo e ricoprendolo di regali.

P.S. prima di essere radiata dalla famiglia, dalla cerchia di amici, dall'Italia e dal pianeta tutto è doveroso confermare che naturalmente l'unica cosa importante è che nasca sano e in salute, no matter se maschio o femmina.

venerdì 26 settembre 2008

La prima eco non si scorda mai


Ed eccoci qui, alla prima eco:
Il dottore mi scopre la pancia, mi spalma l'apposito gel e mi attacca al televisorino: una breve esplorazione e poi... ECCOLO!!! E' Gamberetto, in testa braccia e gambe! Più testa che altro, a dir la verità, ma è lì e c'è tutto. Si muove come un invasato e nuota in avanti indietro, sopra, sotto, come un astronauta nello spazio. Poi il cuore: TUM-TUM-TUM-TUM-TUM... ma quanti battiti ha al minuto!? Lo credo che si muove come un esagitato!
Comunque è una grande emozione sapere che il mio corpo è stato capace di creare una simile meraviglia, davvero, fino alla fine temevo che nella pancia ci fosse un ranocchio!



mercoledì 24 settembre 2008

Tanti Auguri a teeeeee!!!

Oggi è il compleanno della nostra casetta di Castelcinto, compie 3 anni, la piccola.
Pensate, l'abbiamo vista per la prima volta nel settembre 2005, stava lì e sorrideva con le sue finestre sdentate, sotto un cielo settembrino, avvolta dalle foglie rigogliose di una giungla selvaggia di edera e acacie.
Ci è piaciuta subito, la nostra casetta, sarà stata l'aria informale, l'aspetto trasandato ma dignitoso, il profumo di legna che usciva dalla cucina. Chissà.
L'abbiamo comprata nel 2006, iniziata a ricostruire nel 2007, probabilmente ci trasferiremo nel 2008.
Ancora non ci crediamo.
Una cosa è certa: se ci avessero detto che ci sarebbero voluti 3 anni abbondanti per andare a vivere in questa casa, avremmo preso una bella villetta a schiera, già pronta, di quelle che entri con la valigia.
E che caspita! Va bene che la pazienza è la virtù dei forti ma quando è troppo è troppo!

JUBILATION

OGGI 24 SETTEMBRE DOPO 22 GIORNI MI SONO SVEGLIATA E STAVO BENE.
Niente nausea, mal di testa, bruciori, ecc....
Per festeggiare, stasera preparerò polenta con salsiccia, funghi e gorgonzola!!!
(la fame quella è rimasta, cosa credevate, che tornassi come prima???)

martedì 23 settembre 2008

3° mese e tutto va bene

Care puerpere attempate (sic), benvenute nel 3° mese!
Il vostro corpo subisce meravigliose trasformazioni, sublimi cambiamenti ormonali e fisiologici, mutamenti transegnici di ogni tipo che vi porteranno ad apprezzare le gioie della gravidanza e a farvi desiderare che il vostro stato duri per sempre.
Cominciamo dal nostro ormone preferito, il progesterone, detto anche "ormone della passività".
Orbene, la passività di cui si parla è quella del tubo digerente, unita a quella dello stomaco e dell'intestino. In pratica: onde evitare involontarie contrazioni all'utero, questo ormoncino toglie le contrazioni a tutto l'apparato digerente, così il vostro Gamberetto non corre il rischio di essere espulso anzi-tempo.
L'innocente effetto collaterale è che neanche il cibo viene espulso, nè ora nè mai: mancando la motilità dello stomaco l'insalata mangiata a mezzogiorno ristagna fino a notte, dopo di che si trascina lentamente nella pancia e lì giace per giorni interi, fino a che una propizia congiunzione astrale decide che è il momento di farla spostare un po' più in la.
Naturalmente, bruciori, gonfiori, acidità di stomaco e rigurgiti sono la norma, oltre a stipsi, ritenzione idrica, vene varicose ed (ehm) emorroidi.
Ma che importa?!? Ditemi, cosa può importare tutto ciò paragonato alla salute psico fisica del Gamberetto??
Assolutamente nulla, infatti è per questo che, serenamente rassegnata agli eventi, mi sono iscritta al club "Amici dell'idraulico liquido": ogni 10 incontri mi regalano il bottiglione gigante, quello da 25 litri.
Alla salute!

Shampismi

Ieri sono andata al supermercato a comprare shampoo e balsamo.
Sembra un gesto semplice: uno entra, va nella corsia apposita, prende i prodotti, li mette nel carrello, va alla cassa e paga.
Fine. Tempo previsto: 5 minuti.
Invece.
Davanti alla schiera di shampoo sono stata presa da scoramento.
Intanto, ho dovuto classificare i miei capelli: ricci o lisci? Mah, veramente sarebbero mossi, ma evidentemente la tipologia non è considerata dalla case produttrici, pertanto i miei capelli non esistono. Colta da crisi d'identità, ho scelto la classe riccia.
Poi mi è toccato definirne lo stato: stressati? sfibrati? danneggiati? sfiniti dai colpi di sole? tramortiti dalla spazzola? scioccati dalle meches? ipnotizzati dalle stirature?
Veramente ho dei capelli normali, li ho persino mandati in psicoterapia, lo psicotricologo non ha riscontrato grandi traumi.
Forse la parola che li definisce meglio è SPORCHI.
Poi bisogna capire come vorrei che diventassero dopo un bello shampoo: lisci come seta? ricci ma non crespi? scintillanti? frizzanti? euforici? ottimisiti?
In realtà, l'unica cosa che vorrei è che risultassero PULITI.
In pratica, ho comprato uno shampoo per capelli crespi snervati e deteriorati che promette di restituirmenli definiti, vigorosi e raggianti. In abbinato ho preso un balsamo al profumo di mango appena colto, che garantisce capelli abbaglianti, energici e assolutamente fiduciosi.
Il tutto per soli 8.56 Euro.
Io per questa cifra al mattino non mi alzerei manco dal letto, figuriamoci se farei tutta quella roba lì.

giovedì 18 settembre 2008

O.G.M. Onnipotente Ginecologo Maschio

Io vorrei sapere come fanno i ginecologi maschi a dire con tanta serenità che è normale avere un po' di nausea, che sarà mai, è normale avere due tette grosse come 2 angurie, sono gli ormoni, è normale un po' di stitichezza, succede a tutte.
Appunto.
A tutte.
Ma lui che ne sa?!?
Se già mi facevano imbufalire quando avevo i crampi delle mestruazioni e mi rispondevano e che sarà mai, non è mai morto nessuno, ora potete immaginare il mio umore di ieri.
La prossima volta mi porto una tanica di benzina e una scatola di cerini e poi, quando si dimenerà tra le fiamme, potrò finalmente dire eh, caro mio, in effetti fa un po' caldo.
Non ci son più le stagioni di una volta.

mercoledì 17 settembre 2008

9a settimana

Prima visita di controllo!!!!!!
Oggi dovremmo avere un panorama di quello che saranno le tempistiche delle analisi mediche e dei consigli per la gravidanza.
In questi anni ne ho sentite tante in ufficio: ogni ginecologo sembra avere le sue proprie idee su alimentazione, cure, parto, ecc ... come per la politica.
Chi ci capiterà in sorte?

martedì 16 settembre 2008

STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA

Ieri, in preda ad un raptus organizzativo -strategico - antivomitino sono andata in Coop e acquistato quanto segue:
- 12 pacchetti di crackers
- 8 pacchetti di brioscine
- 4 confezioni di gomme da masticare
- succo di pompelmo
- fette biscottate
- marmellata di Marroni (questa non è antivomito, ma mi piace un sacco!)

Ho un'autonomia senza cibo di circa 2 ore, poi se non mangio qualcosa la nausea e il mal di testa mi riducono a una larva, peraltro dotata di un umore veramente allegro, pari a quello del Diavolo della Tasmania.
In tutto questo, non riesco a stanare il Drago, che ormai si annida nella mia pancia da alcuni giorni. Nemmeno il beverone alla fragola comprato in erboristeria (che dovrebbe rendere il Drago "fioccoso e soffice" - così parlò la commessa) funziona.
Insomma, Gamberetto cresce, io barcollo ma non mollo.

P.S. per chi si chiedesse che diavolo è il Drago, lascio un altro indizio, una famosa canzone di Elio e le storie Tese che cantava così: "c'è un dirigibile marrone, senza elica e timone dentro meeeeee..."

lunedì 15 settembre 2008

Benvenuto raggio di sole

Tra sabato e domenica i campagnoli giulivi sono andati in visita pastorale a portare la buona novella a tutte le famiglie.
Diciamo subito, per chi ancora non fosse a conoscenza della complessa situazione famigliare dei campagnoli, che Gamberetto ha 8 (otto) nonni, 3 zie e 3 zii di primo grado, 20 zie e zii di secondo grado e 2 bisnonni. Così, da un calcolo veloce.
La cosa impressionante sono gli 8 (otto) nonni.
Roba che a Natale mi aspetto un TIR di giocattoli che scarichi i regali sul prato davanti casa.
Anyway.
Per ragioni di spazio elencherò di seguito solo i commenti dei magnifici 8, evitando quelli di tutto il resto del parentado:
" Era ora! Giusto 2 settimane fa dicevo a Nonna Yellow Pecora che sarebbe ora che la famiglia crescesse... A Natale sarebbe bello essere un po' di più!" (ha detto Nonno Pescatore);
"Era ora! Giusto la settimana scorsa in pineta vedevo tutte quelle coppie con il passeggino e mi chiedevo quando avremmo avuto anche noi una bella bicicletta con un seggiolino per il nipotino!" (ha detto Nonna la Rossa);
"Era ora! Ora nella casa nuova dovete allestire la mia stanza!" (ha detto Nonno sitter);
"Finalmente vi siete dati da fare come si deve!" (ha detto Nonno Pozzo di Scienza)
"Ah! Era ora che me lo diceste! Io in realtà lo sapevo già, avevo fatto i tarocchi!" ( ha detto Nonnoracolo).
Insomma, erano tutti impazienti.
In effetti, dopo 3 anni di tentativi cominciavamo a disperare anche noi...
Però, e con questo chiudo, si vede già da subito che tipo è questo Gamberetto: ha aspettato che io venissi assunta con un lavoro decente e che la casa nuova fosse pronta.
Gambe, te lo dico già: ora sei senza mani ( e braccia) ma dovrai darti da fare anche tu!!!

martedì 9 settembre 2008

7a settimana

Riassunto delle puntate precedenti: la campagnola giuliva scopre di essere gravida e, quasi contemporaneamente, si accorge che qualcuno, per burla, ha scambiato il suo stomaco ( e il suo fiato) con quello di un varano.
Stordita dalle nausee, piegata dai crampi allo stomaco, con la lingua asfaltata e un mal di testa insistente, la campagnola si attarda alla macchinetta del caffè ingurgitando uno dopo l'altro pacchetti di crackers, salatini per aperitivo, Ringo al cioccolato, patatine fritte, lattine di Fanta e Tè freddo.
Le notti sono foriere di incubi mitologici, in cui la campagnola combatte draghi e mostri a due teste. La scorsa notte le è persino apparso Gollum, chiedendole se gradiva del pesce freddo.

Nelle prossime puntate: il maritozzo, provato dall'alito pestilenziale della campagnola chiede il divorzio e la patria potestà del Gamberetto.
La campagnola, in preda alla nausea più nera, rapina un discount con una pistola ad acqua. Arrestata, partorirà in cella.
Ha da passà 'a nottata.

Il cerchio si chiude

Mancava una cosa sola che certificasse il paesino come Paese del Decennio, una cosa apparentemente superflua ma, come ogni donna sa, il superfluo è spesso vitale.
Ma i miracoli accadono, accadono in giorni assolutamente anonimi, senza alcun preavviso, così, come fosse la cosa più naturale del mondo.
Giovedì scorso, passando di corsa in una via del Centro (ehi! anche il paese ha il suo downtown) ho visto di sfuggita che si stava inaugurando un negozio nuovo. Gente in piedi, pasticcini, bottiglie aperte, risate... Tra la folla in piedi ho scorto di straforo un paio di oggetti che mi hanno scaldato il cuore di speranza: dei lavandini e delle poltroncine girevoli. Un parrucchiere! ho pensato con un tuffo al cuore, un parrucchiere nuovo!
E una piccola fiammella si è accesa nel deserto tricologico della mia cittadina, una fiammella che è diventata un bel falò il giorno dopo, quando sono ripassata davanti al negozio e ho visto che a) i proprietari erano 2 ragazzi b) il nome del negozio era alquanto singolare "I Puccini", al plurale, come "I Sopranos".
Sabato pomeriggio ero già dentro (altro miracolo, c'era posto) e ho espresso la mia richiesta in modo forte e chiaro: "per favore, signor parrucchiere nuovo che hai aperto ieri, fai qualcosa per questi robi che ho in testa". Uhm, ha detto il signor parrucchiere nuovo che ha aperto ieri, vedo la buona volontà, siediti pure.
E dopo solo un'ora la Campagnola Giuliva è uscita fresca e scalata, con una bella chioma liscia liscia, frutto di una piastra a 280° che nelle sapienti mani del signor parrucchiere nuovo le ha strinato la chioma come una criniera.
Oggi, dopo aver lavato il tutto, la Campagnola si ritrova con tanti bei riccioloni, come una bella pecora appena uscita dall'autolavaggio.
Dichiaro il 6 settembre come giornata ufficiale del Parrucchiere.
Viva viva.

mercoledì 3 settembre 2008

Cercasi donatori

Purtroppo, dopo il parto, avrò bisogno un trapianto di fegato.
Prosegue infatti senza fine la mia ricerca disperata di alimenti calorici, salati, fritti, piccanti e grassi.
Ieri sera, dopo la palestra (ore 22:45) mi sono scofanata senza ritegno un 20 centimetri di salsiccia, un bel pezzo di filetto di maiale avvolto nel lardo, mezza forma di grana, una ciotola di zucchine a funghetto, dei lamponi avanzati dalla sera prima, un paio di grissini pucciati nella mayonese e dei peperoni al forno. BURP!
Alla fine, non mi sentivo tanto bene.
Saranno stati i lamponi.
In compenso, Jeeg mi abbracciava la pancia commosso, è proprio mio figlio, si vede che è proprio il mio bambino! Papà è qui, diceva,non ti preoccupare, ci sarò sempre io a darti patatine e ciccioli!!!
Oh My God.

Cittadini inside

E' proprio vero che l'abito non fa il monaco!
Chi segue questo blog sa quanta fatica facciamo l'ingegnere ed io per riuscire a superare la vergogna dell'emarginazione sociale che immancabilmente interessa i poveri cittadini che si trasferiscono in campagna.
Ne abbiamo fatta di strada negli ultimi 2 anni, mica poca neh!, abbiamo la macchina sporca di terra (dentro e fuori), salutiamo nei negozi e ci intratteniamo con commessi e garzoni, conosciamo tutti i banchettari del mercato del sabato, abbiamo imparato a sbrinare la macchina d'inverno e a commentare con fastidio la mancanza di pioggia che prosciuga le vigne, sto lentamente imparando il dialetto (grazie ad un collega volenteroso) e l'Ingegnere sa tutto della vita dei muratori della ditta, insomma, da fuori sembriamo proprio paesani.
Ma dentro evidentemente siamo ancora gente di città.
L'ultimo scandalo, che ancora un po' vengo lapidata in ufficio, riguarda sempre i maledetti topastri che abitano a casa nostra e che l'ingegnere cattura e libera nel parcheggione.
L'ingegnere libera i topi nel parcheggione.
E questo è la vergogna massima.
Ma come libera? Ma libera i topi? Ma vuoi dire che cattura e libera i topi? Cioè non li ammazza? Non li annega, non gli fracassa la testa, non li decapita, non li avvelena, non li esplode, non li prende a badilate?
No, li lascia andare.
L'apocalisse.
Ma è matto? Ma cosa gli prende? Alzano il telefono e raccontano ma l0 sai che qui c'è uno che libera i topi? Eh, lo so ma è della città.
Ecco, questa è la frase che ci accompagna: sono cittadini. E quindi: nesci, lenti, impediti, vengono a rubare le nostre terre e il lavoro ( le donne gliele lasciamo), i cittadini sono una calamità.
Io non so se ce la faremo mai, magari riunendoci in un'associazione, i "Desperate Citizens" o anche i "No city, no party" oppure i "Ma se ghe pensu".
Che ne so.
Se qualcuno è stato emarginato e sa dei barbatrucchi per diventare l'amico del cuore di quello che lo emarginava, ci scriva.
Grazie.

lunedì 1 settembre 2008

Il padre ...

Acc... sarò padre … tante domande poche certezze!
La campagnola il bambino già lo “vede” mentre io lo immagino …
La cosa che si nota di più per ora sono la nausea ed i suoi mal di testa … per non parlare delle TETTE.

Tale padre...

A volte uno si chiede, ma a chi assomiglierà il gamberetto?
Più all'ingegnere? Più alla campagnola giuliva?
Avrà i miei capelli e i suoi occhi? Sarà intelligente come l'inge? Orbocieco come me?
Per ora, l'unica certezza, è che il padre è lui.
Come si spiegherebbe altrimenti che in ogni momento della giornata ho voglia di magiare roba fritta, salata, piccante?
Io, di solito così morigerata, che mangio e cucino con il senso di colpa come unico condimento, negli ultimi giorni ho mangiato:
- anacardi salati
- costolette di maiale
- patate fritte
- salsiccia
- toast e pizzette
- l'antipasto caldo del ristorante cinese (notoriamente fritto e unto).

Il bello è che la sola idea di un'insalata mi fa vomitare, solo il fritto sembra essere gradito alla mia pancia.
Io speriamo che me la cavo.

venerdì 29 agosto 2008

BLEAH!

Va bene, faccio pubblica ammenda: ho sempre sostenuto che le nausee in gravidanza fossero una cosa da niente, ecchessarà mai, mi dicevo, un po' di nauseetta, massì, ma saranno ogni tanto un po' di giramenti di testa.... quante storie per una leggenda!
E' da una settimana che mi viene da vomitare, mi sembra di avere un paletto di ciliegio incastonato tra le sopracciglia che provoca giramenti e vertigini e un gatto appeso allo stomaco.
Stamattina, alle 7, la sola idea del caffè ha suscitato un conato spontaneo, tanto per farmi capire che non sarebbe stata una buona idea.
Leggo in internet che la gravidanza interessa 60 donne su 100 (peccato essere sempre parte di una minoranza tranne in casi come questi) e che dura per i primi 3 mesi.
Evviva.
Mi mancano ancora 27 giorni... Blurp!

martedì 26 agosto 2008

Yogami la pancia

Tanto per non annoiarmi e prepararmi fisicamente ai futuri eventi ho comprato un libercolo pieno di figure intitolato "Esercizi di Yoga per il parto attivo".
Molto bello, fatto bene, con addirittura 2 CD da un'ora ciascuno, con musica di Bach e voce suadente che spiega gli esercizi e guida passo passo nel fantastico mondo dello Yoga.
Bellissimo.
C'è solo un piccolo particolare: gli esercizi andrebbero eseguiti nel primo pomeriggio, preferibilmente dopo il sonnellino pomeridiano.
Contatterò il mio capo e chiederò che in contratto mi venga inserita un'oretta tra le 14 e le 15 per poter schiacciare un pisolino in santa pace.
Conoscendo il tipo, sono assolutamente certa che la mia richiesta verrà esaudita in brevissimo tempo.
Come no.

Spaesati

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI: una baffuta presenza a 4 zampe vive da mesi a casa dei Campagnoli Giulivi, rosicchiando a tradimento pacchetti di crackers e lordando di cacchine diversi angoli della casa.L’Ingegnere, imbevuto di buoni propositi ambientalisti e animalisti, scartati a priori i metodi cruenti (vedi colla e veleno), acquista fiducioso una bella gabbietta, dove il topo si infilerà per mangiare un pezzettino di formaggio e verrà successivamente liberato nei campi.

Ieri sera calava l’imbrunire sul Borgo del paesino, i campagnoli giulivi tornavano a casa dopo il solito pellegrinaggio tra piastrellisti – parquettari – negozi di vernici – di grondaie – ecc.
A casa regnava il silenzio, intervallato da un sordo rumore, tipo gabbietta di metallo con topo dentro che sbatte sulle travi della mansarda. Ah! esclama l’ingegnere trionfante, ha funzionato! Lo sapevo io che non c’era bisogno di ucciderlo!
Sale le scale, prende la gabbietta con il topolino, si infila un paio di guanti e scende al parcheggione lungo il fiume fischettando tutto allegro.
Passano i minuti. Tutto tace.
All’improvviso rientra come un fulmine, tutto sudato, rosso in viso e infuriato come una iena: STO CACCHIO DI TOPO! HO APERTO LA GABBIA E LUI COS’HA FATTO?! ANZICHE’ USCIRE DALLA PORTA DELLA GABBIA SI E’ INFILATO IN UNA MAGLIA LATERALE E ORA E’ INCASTRATO!!!!NON ESCE E NON ENTRA, LA TESTA DA UNA PARTE IL CORPO DALL’ALTRA!!! MA COME SI FA???
Afferra un paio di tenaglie e torna al parcheggio.
Passano i minuti. Tutto tace.
Rientra 10 minuti dopo, sudato marcio e tutto sporco: “mi è toccato aprire le maglie con le tenaglie, mentre il topo tentava di mordermi e tremava come una foglia. Ma si può?!? Io volevo salvarlo e quello scemo si è fatto male e si è spaventato a morte. Ma è solo colpa mia, è solo colpa mia che ho voluto andare contro le leggi della natura. LA PROSSIMA VOLTA IL TOPO LO AMMAZZO, TI GIURO LO AMMAZZO CON LE MIE MANI, GLI DO UNA BELLA BADILATA, GLI FRACASSO LA TESTA E LA FACCIAMO FINITA SUBITO”.
Amen.

lunedì 25 agosto 2008

Patti chiari, amicizia lunga

Per ora siamo clandestini, io e il gamberetto, nessuno sa niente, nessuno sospetta, nè parenti, nè amici, nessuno.
Vista l'ultima volta (finita con una rapida rinuncia del potenziale bimbo) preferiamo tacere fino ai risultati dei primi esami che avverranno nella settimana 9a.
Jeeg ed io, in ogni caso, già parliamo al gamberetto come se avesse l'età della ragione e potesse ascoltarci pienamente.
Ieri in piscina, ad esempio, c'era una simpatica coppia di nanerottoli che urlavano come 2 ossessi, tuffandosi a bomba in piscina e reclamando a squarciagola occhialini, braccioli, la mucca gonfiabile, la palla, le ciabatte, un asciugamano più grande, un po' d'acqua, un gelato e altri ameniccoli spiaggerecci.
Io mi sono chinata verso la pancia e con voce bassa, ma decisa, ho chiaramente detto al gamberetto che se lo poteva anche scordare di potere urlare in quel modo in un luogo pubblico. L'ingegnere accanto mi dava manforte annuendo serio.
Sarà mica per questo morbido approccio alla Rottenmayer che abbiamo aspettato 3 anni prima di restare incinti?!?

PIASTRELLA VS PARQUET

Chi ci frequenta sa.
Sa e, onestamente, ne ha i ciufoli pieni.
Il tormentone dell'ultimo anno è stato: al piano terra cosa mettiamo, la piastrella o il parquet?
Siccome so per certo che anche voi, se solo foste qui, vi sareste appassionati al dilemma vi metto al corrente di tutta la faccenda.

PRO PIASTRELLA: si lava facilmente, si abbina un po' con tutto, si rovina meno, costa relativamente poco;
CONTRO PIASTRELLA: è fredda, non ci puoi camminare a pede nudo.
PRO PARQUET: è caldo, è bello, fa una porca figura;
CONTRO PARQUET: si sporca, si rovina, se nevica e entri con le scarpe lo rovini, se piove lo rovini, se hai terra nelle scarpe lo rovini, se ti cade un ceppo acceso del camino dai fuoco alla casa (ohibò), bisogna ripiallarlo ogni 5 anni (o 10 se stai attento, o 2 se nevica spesso).

Ora immaginate i 2 protagonisti di questa avventura che ogni giorno (davvero, OGNI GIORNO) vagliavano con perizia e dovizia di particolari le 2 scelte: io metterei la piastrella, secondo me sta bene con i muri, epperò il parquet è una figata, epperò la piastrella si sporca meno, epperò il parquet e più bello.... e così via fino al tentato suicidio di massa della ditta che ci fa i lavori e che ogni giorno riceveva un'indicazione diversa.

Poi abbiamo chiesto i prezzi e, come per magia, la situazione si è chiarita.
23 € al mq la piastrella, 120€ al metro quadro il parquet.

Indovina indovinello cosa ho messo nel tinello???

venerdì 22 agosto 2008

Non sono maggiorata, è che mi disegnano così

In effetti l'avevo immaginata diversa, la gravidanza.
Pensavo sarei stata su una nuvoletta rosa, a pensare al bambino tutto il giorno, colma di amore e gratitudine, mezza inebetita per la gioia.
Invece.
Invece la vita va avanti, nella norma come sempre, lavoro - casa - pappa - nanna -lavoro...
tutto uguale se non fosse per i mal di testa fortissimi, che vanno e vengono, l'insonnia dalle 3 alle 4 del mattino, le tettone da mucca, la pancia che tira, la digestione di un geco striminzito e lo sfinimento che mi fa crollare alle 10 di sera.
Nausea niente, ma forse è presto.
Mi rendo però conto che ho già atteggiamenti da "gravida avanzata": mi accarezzo la pancia, cerco di non guardare schifezze alla tele per non impressionarmi, provo a non arrabbiarmi in ufficio, cammino con i piedi a papera tenendomi una mano sulle lombari.
In tutto questo, Jeeg continua a guardarmi con tanto d'occhi, è lui il vero inebetito!
Stamattina mi ha detto che asomiglio a un fumetto di Manara, anche a uno di quelli fatti particolarmente bene...

mercoledì 20 agosto 2008

TGM - tette geneticamente modificate

Credevo fosse una leggenda, una di quelle esagerazioni che si dicono così, tanto per parlare, non lo vedo da mille anni, sono così stanca che sto per morire, ho mangiato come un bue, mi son venute 2 tette che sembro una mucca...
Invece.
Ragazzi, è proprio così: il mio seno cresce, cresce, lievita, si espande in modo spropositato, la cosa ha veramente del comico.
Ma la cosa più buffa è Jeeg , non riesce più a guardarmi negli occhi, tiene uno sguardo basso, fisso sul petto: sembra un bambino che ha perennemente davanti la sua torta preferita.
Non mi saluta neanche, chiede "come stanno le mie amiche?" e poi cammina per casa mormorando frasi del tipo "quanto ben di dio, quanta salute, che roba mamma mia!!!".
Ingegnere sull'orlo di una crisi di nervi.

martedì 19 agosto 2008

Era una notte buia e tempestosa...

... e mentre mi rigiravo nel letto, indecisa se avere troppo caldo o troppo freddo, ho deciso di alzarmi e fare 2 passi fino in bagno.E mentre camminavo nel buio della notte ho sentito qualcosa di strano: il mio seno, solitamente abbastanza discreto, era gonfiato in modo spropositato, fino ad assumere la ridicola forma di una mongolfiera.
Ohibò.
E il mal di testa.
Così forte che mi sembrava di avere 2 bulloni piantati nelle tempie. E mentre producevo un fiume di pipì ho saputo di essere incinta.
Ho proprio pensato: sono incinta e questa volta arrivo fino in fondo.
Al mattino alle 7, mentre l'acqua del tè si scaldava in cucina, ho fatto il test: positivo. Inizia così, un 18 agosto qualunque, la mia avventura come mamma. Jeeg sorride, gli occhi luminosi, mi stringe la mano e mi guarda teneramente, dopo di che mi dice che lui saprà indovinare il sesso del nostro bimbo, non ti preoccupare, sorride, lo saprò io prima dell'ecografia.
Questi ingegneri sono proprio una sorpresa senza fine.

Topo horror show

Eccoci qui, freschi e pimpanti dopo 2 belle settimane di ferie e il primo giorno della settimana mi capita subito una bella avventura.
Ieri mattina, prima di andare al lavoro, mi sono ricordata della fame che mi attanaglia in ufficio verso le 11 e ho pensato di prendere al volo un bel pacchetto di crackers dalla confezione sopra al frigo.
Infilo la manina nella scatola e scopro con sorpresa un pacchetto di crackers vuoto.
Ohibò.
E chi è che mangia i crackers e rimette al suo posto la plastica vuota?
Poi ho guardato il pacchetto: era stato aperto di lato, con un bel buco rotondo, tutto dentellato.
Uhm.
Ho girato la scatola di crackers e una bella pioggia di cacchine nere mi è caduta addosso.
Umpf.
Naturalmente ho buttato via il tutto, un po' schifata.
In ufficio ho chiesto ai miei colleghi quale animale fa delle belle caccoline nere, strette e lunghe: scartato il pipistrello, la risposta è stata unanime: IL TOPO.
Ok, va bene, ospitiamo (gratuitamente, peraltro) un bel topolino di campagna, e ora?
I colleghi hanno suggerito tagliole, trappole avvelenate, veleno, colla.
Dopo di che si sono lanciati in una accesa discussione sul modo migliore per fare fuori i topi, che qui pullulano ovunque: in cantina rosicchiano cavi e vecchi copertoni, nella biancheria allevano i piccoli, nei campi, dove mangiano le patate novelle.
Eccovi di seguito un breve riassunto dei migliori modi per seccare il topo:
- bustine avvelenate: ottime, funzionano al 100%. Lo svantaggio è che il topo le mangia e poi si trascina in agonia in qualche luogo nascosto che si scopre settimane dopo, grazie alla puzza di marcio putrefatto (bleah).
- tagliole: un grande classico, azzoppa il topino che resta imprigionato nella trappola, si acchiappa e si lascia libero fuori casa;
- tagliole acuminate: acchiappa il topo e lo decapita (troppo pulp);
- colla: il topino resta invischiato in una specie di colla appiccicosa e innocua, a questo punto gli potrei anche chiedere le rate di affitto;
Ma il metodo più curioso è quello che mummifica la bestiola, pare che questo speciale veleno sia in vendita dal mitico Rebora, in via Cairoli.
Pensate: una bella mummia di topo, tutto fasciato, nel suo bel sarcofago.
Toponkamon. Nefertopo. Ramstopo IV.
Mah.
Tutto sommato, per un po' di cracker, credo ci terremo l'inquilino.

venerdì 1 agosto 2008

Buone Ferie!

Cari tutti,
chiudiamo per ferie fino a dopo Ferragosto.
Ci potete trovare in piscina o al fiume, al mare non credo ci avventureremo, non abbiamo più il fisico. Se decidete di venire a trovarci non scordate la finta carta d'identità che vi vede residenti in zona, altrimenti non vi fanno lo sconto in piscina.
Buone ferie a tutti, steteci bene.
Ciao!

mercoledì 30 luglio 2008

Premiata Sartoria

Ieri sono arrivata in ufficio fiererrima della mia nuovissima super gonna nera, comprata al mercato per pochi euro, che indossavo per la prima volta.
Dopo essermi pavoneggiata bel bella davanti alle colleghe mi sono seduta alla scrivania e... sttrrrapp!!! (come faceva la camicetta della nonnina dell'ACE, vi ricordate?) un bello strappo dietro, proprio a metà delle chiappe.
Ohibò.
Mi sono immediatamente precipitata in bagno, per verificare il danno e ho visto che si era solo scucita la cerniera. Babbè, basta dargli 2 punti.
Fortunatamente in ufficio abbiamo ago e filo, ho pensato, ci metto un minuto. Peccato che il filo nero fosse finito e ho dovuto cucirla con un bel verde smeraldo che risaltava come un ramarro su un muro bianco.
Pazienza, in pausa pranzo correrò al supermercato e comprerò un kit per cucire, nel frattempo, girerò con un maglioncino legato in vita.
A pranzo vado alla Bennet, compro il filo, torno in ufficio, prendo l'ago e scopro che ho comprato il filo più spesso del mondo e che l'ago in mio possesso è l'ago più stretto del mondo.
Mezz'ora per infilare il dannato filo nel dannato ago, con sbavussamenti vari per restringere il filo e farlo scivolare nella cruna.
Alla fine, sono riuscita ad ottenere un moncherino di 5 centimetri di filo, con cui ho cucito in bagno la stramaledetta cerniera.
Ovviamente, appena uscita dal bagno e ri-seduta alla scrivania ho sentito il solito sttrrrapp!!! stavolta era il bottone davanti.
A volte non capisco perchè al mattino non mi appaia un cartello con scritto "RESTA A LETTO, NON CE LA PUOI FARE".

venerdì 25 luglio 2008

**** SOLO ADULTI**** V.M. 15

Ieri guardavo un programma alla tele, evento più unico che raro, e ad un certo punto hanno nominato il calippo.
Caspita, ho pensato, pensa un po', un gelato così famoso da finire addirittura in una serie televisiva, 20 anni dopo dalla sua uscita, ancora sulla cresta dell'onda.

E allora mi è venuto in mente che le cose resistono nei decenni solo per pochi motivi, se sono state traumatiche, disastrose, oppure gloriose o anche, come nel caso del nostro ghiacciolone, veramente comiche.
Dai, ragazzi, siamo tutti cresciuti ormai, siamo tutti adulti e allora finalmente diciamocelo: il calippone era veramente porno!!!
Eh che cavolo, quando ce vò ce vò.

giovedì 24 luglio 2008

E ora?


Facciamo un attimo il punto della situazione, scorrendo rapidamente gli eventi degli ultimi 3 anni:


          • volevamo lasciare la città: FATTO

          • volevamo una vita tranquilla: FATTO

          • volevo cambiare lavoro: FATTO

          • volevamo una bella casa in campagna: FATTO

          E ora?
          E ora che abbiamo una casa gigantica, con un fienile accanto altrettanto smisurato, ora che abbiamo quasi 2 ettari di bosco/vigna, ora che abbiamo tutto ciò... che ne dobbiamo fare?

          Mi piace tantissimo quando vengono amici e parenti, fanno un giro per casa, poi uno fuori, poi si inerpicano nella vigna, poi si girano e ... certo, è grande, qui se fate un ristorante... farete un agriturismo, vero? ... eh, ma qui un bel bed and breakfast.... sicuramente potete fare un bell'orto, poi vendete i vostri prodotti al mercato... ma qui è così grande! la fate la piscina, vero?.... come, non volete fare una bella scuola per bambini? sai, quei corsi estivi per bambini di città che vengono a imparare come si coltivano i pomodori... ma il fienile lo fate a palestra, no? Potreste insegnare karate...

          Ognuno vede nella nostra casa il suo sogno, il suo desiderio irrealizzato, la vita che voleva e ancora non si è manifestata, la svolta che cambierebbe tutto.

          E tu, cosa vorresti che diventasse questo pezzettino di terra? Si accettano suggerimenti, consigli, proposte di ogni genere e tipo.

          La proposta vincente, con il suo autore, naturalmente, vince un bel soggiorno alla Cascina MORO! Siete contenti, eh?

          venerdì 18 luglio 2008

          Ultime dalla Casa

          Cari tutti, è un po' che non vediamo a che punto è la nostra casuccia, se siete ancora curiosi... la trovate qui sotto:

          Come vedete, l'intonaco è stato già dato, così come l'arenino. All'esterno manca solo la tinta.
          Non sappiamo ancora cosa è ammesso dal comune di Carpeneto, in teoria il giallino che vorremmo dovrebbe essere ammesso.
          Comunque, ogni volta che la guardiamo ci sembra davvero ENORME, chisssà a cosa pensavamo quando l'abbiamo presa...




          Ecco la sala da pranzo, il primo calorifero!!!
          Ci siamo quasi commossi quando l'abbiamo visto lì appeso...







          Ed ecco una bella panoramica laterale: ingresso della stireria e la finestra dello studio, in mansarda.






          Angolazione della nostra camera, mi viene già voglia di dargli una bella pulita!











          Ed ecco uno dei tanti alberi di MELE carico fino all'inverosimile.
          Confesso che non amo le mele particolarmente, ma queste mi fanno veramente gola!!!






          E per finire, l'immancabile ciliegio che troneggia nella vigna, poverino quest'anno mi sa che si è ammalato...




          giovedì 17 luglio 2008

          Io meno male che vivo in campagna

          Secondo me, una questione parecchio sottovalutata riguarda l'integrazione degli ex-cittadini nelle nuove realtà campagnole: non c'è nessun sostegno linguistico, psicologico e sociale che ci aiuti ad inserirci e, sostanzialmente, ad evitare figuracce di ogni tipo e prese in giro da parte di chiunque.
          Avevo già i miei bei problemi a farmi passare da paesana quando ancora lavoravo in città e non frequentavo nessuno, immaginatevi adesso che sono in un bell'ufficio pieno di paesani.
          Una mattina è entrato un collega, dicendo che aveva investito un capriolo con la macchina.
          Un capriolo?!? Ma dai, che carino... e dove l'hai mai visto un capriolo?
          Non l'avessi mai detto, a quanto pare la dolce bestiola gli ha sfracassato mezza macchina, compresi parabrezza e portiera.
          E comunque, qui è normale investire caprioli, o cinghiali, o volpi.
          Ecco.
          Io, al massimo, una volta in città stavo per investire un piccione... ma mi son guardata bene dal dirlo.
          Un'altra volta ha iniziato a piovere e, tra il mugugno generale, io cinguettavo come una cretina, dicendo che la pioggia comunque "fa bene alla campagna".
          Ancora un po' vengo lapidata.
          Ma come, ma non lo sai che se piove così tanto bisogna tagliare l'erba ogni giorno? E che la piante si ammalano? E che le ciliegie si gonfiano? E che le patate non crescono?
          No, grazie, non lo sapevo. In città, per dire, la pioggia al massimo mi lavava lo scooter.
          Ancora: l'altro ieri, in mensa, tentavo di fare un po' di conversazione, dicendo che all'emporio di Via Tal dei Tali c'è una vecchietta tanto carina, sembra così dolce.
          Stai scherzando, mi hanno risposto, quella vecchia tirchia, figlia di Tizio, nipote di Caio, che ha ereditato il negozio da Sempronio, che ha cacciato il figlio di casa, e vi ricordate come ha trattato il marito? Che poi era il figlio di Tale e andava a scuola con Pippo.....
          Alla quarta generazione mi sono persa, ho ricominciato a mangiare la mia minestra, mentre intorno a me era uno sfoggio entusiasta di parentele e pettegolezzi.
          Un inferno.
          Per non parlare della lingua: quando avevo il raffreddore mi hanno chiesto se avevo preso la "caussin-a" ossia la calce, perchè la calce fa bene al raffreddore.
          Ci ho messo dei giorni a ricostruire la storia: le donne sono considerate galline, alle galline quando si ammalano bisogna dargli la calce, la malattia delle galline che hanno bisogno della calce si chiama "causseaneira" ( o qualcosa del genere), ergo, mi hanno chiesto se avevo preso la calce anche io.
          E poi dicono che la campagna fa bene alla salute.
          Come no.