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lunedì 17 dicembre 2007

Il primo tetto non si scorda mai

Due buone notizie in questo week end.
La prima è che la casa è arrivata a tetto! Come potete vedere dalla foto, sia il tetto piccolo che quello grande sono completi, appena in tempo, hanno finito qualche ora prima che iniziasse a nevicare.
La seconda notizia è che, appunto, ha nevicato e siamo sopravvissuti alla nostra prima neve.
Delle due notizie, la prima è di gran lunga la più importante: se ci avessero detto, nel settembre 2005, quando abbiamo visto la nostra futura casa, che avremmo impiegato 2 anni solo per vederla ristrutturata non ci avremmo creduto, eppure... una cosa che si impara in Italia è la pazienza.
La casa è bellissima: siamo entrati dentro e, finalmente, l'abbiamo vista senza i ponteggi per le solette, ampia, libera, in tuttta la sua grandezza. E le travi /assi del tetto sono splendide, sono in legno chiaro che speriamo diano un po' di luce a dei soffitti leggermente bassi. Insomma: è bella, è grande, è nostra.
E poi la neve, la nostra prima neve da quando siamo qui.
Devo dire che abbiamo retto bene, per essere dei cittadini. Avevamo stivali, guanti, giacche pesanti, il famoso spray per scongelare la macchina (ma non funziona tanto bene sulla neve, meglio la solita palettina), niente cadute rovinose sui marciapiedi ghiacciati. Devo anche dire, con un certo orgoglio, che ormai non ci vestiamo neanche tanto pesanti, probabilmente ci stiamo abituando al clima...
La cosa più buffa che ho visto dal benzianaio un signore che con estrema solerzia lavava la macchina per togliere la neve!!! Ma daiiiiii, ma che spreco è?!? Ma un po' di neve sul cofano non ha mai fatto male a nessuno...

martedì 4 dicembre 2007

Punto e a capo


La prima volta che ne ho visto uno, non ci ho fatto neanche caso, in fondo era solo l'orario della farmacia, uno di quei posti dove raramente metto piede. Poi l'ho notato sulla porta dell'erboristeria, del macellaio, di una cartoleria. E improvvisamente mi è saltata agli occhi l'assoluta anomalia della cosa.
A Castelcinto e nei tanti paesini della zona, gli orari dell'apertura e chiusura dei negozi sono appesi sulla porta d'ingresso, e fin qui nulla di strano, ma spesso sono ricamati a mano. Capite? Il proprietario, o qualcuno per lui, è uscito, ha comprato la stoffa apposita, ago, filo, ha studiato uno schema, una decorazione, si è messo lì e si è ricamato il suo bel quadretto da appendere alla porta.
Pazzesco.
Questa è una di quelle cose che mi commuove. Questi quadretti sono belli nella loro precisione, con i colori pastello e le cornicette laterali, danno un senso di ordine, di regolarità, di amore per quello che si sta facendo.
Ancora una volta, mi sembra di essermi trasferita in un posto veramente senza tempo.