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giovedì 29 gennaio 2009

Alla faccia dell'EFFICIENZA

Oggi vorrei fare un post in controtendenza, un bel post a favore della Sanità italiana, tanto bistrattata e infamata, che invece qui sembra funzionare alla perfezione (forse qualcuno ricorda lo shock che mi prese la prima volta che ho fatto un prelievo di sangue a Ovada, uno shock positivo intendiamoci, ma comunque impressionante).
Intanto vorrei parlarvi del mio ginecologo, uomo coscienzioso e preparato, che fa il suo mestiere con una dedizione maniacale.
Lavora nel pubblico, al consultorio dell'ospedale, e da quando lo frequento non ho mai pagato un euro.
Mai, neanche uno: esami, prelievi, ecografie (previste e non), tutto gratis.
Mi visita ogni mese e ogni mese con scrupolosa premura mi prescrive esami del sangue e delle urine (cha faccio gratis, in ospedale).
E' sempre disponibile al cellulare, week end inclusi, e se c'è un qualunque tipo di problema mi fa andare in ospedale quando è di turno e mi ascolta con attenzione (sempre gratis).
Se il problema esula dalla sua competenza, telefona personalmente ad altri specialisti, mi prenota la visita e mi chiama sul cellulare per confermare l'appuntamento (che sarà gratuito).
Se stiamo aspettando l'esito di un esame particolarmente importante mi chiama a casa, anche di domenica, per comunicarmi l'esito favorevole e tranquillizzarmi.
In tutto questo devo ammettere che il mio Eroe è supportato da un personale ospedaliero efficientissimo, presente, gentile e disponibile che mi ha sempre accolto nel migliore die modi.
Questo di solito.
Ma oggi abbiamo veramente toccato picchi stellari di un'efficienza stratosferica.
Ieri, durante la solita visita, ho raccontato di avere un dolore fisso, sulla schiena all'altezza della scapola sinistra, un dolore persistente e fastidioso.
Subito il dottore si è allarmato, mi ha visitato con più cura del solito dopo di chè ha formulato la sua diagnosi: potrebbe essere un calcolo, o una colica renale, è necessaria ecografia ai reni. URGENTE.
E veniamo a stamattina, quando ho assistito al miracolo sanitario.
Sono andata in ufficio, ho sbrigato un paio di pratiche, poi sono uscita per andare in ospedale e fare l'ecografia.
Ebbene in 50 minuti di orologio (testimoniati dalla timbratura del cartellino) sono uscita, ho preso la macchina, andata all'ospedale e parcheggiato, entrata, registrata, passata in sala d'attesa, entrata in sala eco, fatta l'eco, ricevuto il referto, uscita e rientrata in ufficio.
Alla velocità della luce.
Ora devo solo alzare il telefono, chiamare il mio santo dottore e leggergli il referto (positivo), e devo farlo subito, sennò si preoccupa a mi chiama lui!!!!

martedì 27 gennaio 2009

Ed il futuro papa?

Non pensate che il sottoscritto in questo periodo non esista e che non pensi alla sua condizione di padre … è che un uomo vive questo periodo come se fosse in una bolla quasi irreale.
La Campagnola sente il bimbo muoversi, vede il suo corpo cambiato, si accorge che anche i suoi gusti non sono più li stessi di qualche mese fa.
Io tutto uguale: mi sveglio al mattino, lavoro, torno a casa, mangio e vado a dormire.
Non è granché l’ingresso nella paternità per un uomo. Assomiglia alla vita di un impiegato di 38 anni.
Tutti mi dicono: “Vedrai quando nascerà!”. E giù con un elenco di descrizioni al limite della iattura!
Da cui capisco che:
- le ultime 8 ore di sonno dei prossimi 20 anni le farò il giorno prima del parto
- il letto matrimoniale sarà un parco giochi del futuro neonato per i prossimi 20 anni
- l’“intimità” coniugale sarà ripristinata tra 20 anni
- e le preoccupazioni quando si ammalano / studiano / crescono / ecc… (ovviamente per i prossimi 20 anni)

Aoooooohohoohohoho!!!! Ecchecavolo! Vabbè gufarla, ma a tutto c’è un limite!
Non è che si debba abbonare a tutte le sfighe per forza … succederà qualcosa, immagino.

E poi … perché proprio tra 20 anni? Mah …

lunedì 26 gennaio 2009

Gamberetto on my mind

Diciamo che ultimamente sono sintonizzata su una cosa sola: questo bimbo che cresce, nuota e sgambetta nella mia pancia. Davvero, non penso ad altro, mi sembra di essere nella canzone di Lucio Battisti "E penso a te" (ricordate? Io lavoro e penso a te torno a casa e penso a te... Come stai? E penso a te Dove andiamo? E penso a te.... Scusa è tardi e penso a te .... sono al buio e penso a te chiudo gli occhi e penso a te io non dormo e penso a te...).
Soprattutto la notte, non è che ultimamente dorma proprio tantissimo: impiego lungo tempo a trovare una posizione che vada bene ad entrambi (non schiacci lui e lasci respirare me), poi mi giro e mi rigiro e ogni volta che mi giro il bimbo non manca di comunicarmi se per caso sta stretto e non ha spazio. Poi ho sempre un gran caldo. Poi mi vengono i crampi alle gambe. Poi mi fa male il nervo sciatico. Poi devo andare in bagno.
E poi, quando tutto tace, lui ha sufficiente spazio per nuotare io ho trovato un mio microclima adeguato, iniziano i sogni.
E sogno di averlo in braccio, di parlargli, di cambiargli il pannolone e di allattarlo.
Allora mi sveglio, sopraffata dall'emozione e dalla gioia.
Io non so se riuscirò a reggere tanto amore, davvero non lo so. Se già al 7° mese sono così commossa alla sola idea di averlo in braccio, come farò quando avrò il bimbo dal vivo???

giovedì 22 gennaio 2009

INTERVISTA ESCLUSIVA!!!

E' con immenso onore che presentiamo in anteprima mondiale, su questo blog, l'intervista al Signor Gamberetto, unico rappresentante del mondo intra-uterino capace di parlare e rispondere alle nostre domande.
(per comodità, troverete di seguito la versione già tradotta dal Gamberesco all'Italiano):
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-NOI: Sig. Gamberetto, innanzitutto la ringraziamo per avere accettato il nostro invito e per i preziosi minuti che ci sta dedicando;
- GAMBE: Ma ci mancherebbe, a parte crescere a più non posso, ingurgitare tutto quello che trovo e fare un po' di attività fisica non ho granchè da fare!
- NOI: Allora, ci racconti un po', come si trova in questa bella Pancia?
- GAMBE: mah, che le devo dire, sono nuovo qui e non ho mai girato tanto il mondo, tutto sommato non si sta male, il vitto è discreto, anche se preferirei mangiare più spesso, e da bere ne ho a sufficienza.
- NOI: E come design?
-GAMBE: L'arredamento di questa posto lascia un po' a desiderare, ammettiamolo. Intanto è tutto buio, un po' di luce non guasterebbe, poi a parte gli attrezzi da palestra non c'è altro. Insomma, guardi qui! Mi hanno dato solo 'sto cordone lungo e mollo e sta focacciona rotonda! Ma chi è l'architetto, vorrei sapere!
- NOI: Ma ci parli un po' di lei, da dove viene, cosa fa nella vita.
- GAMBE: Guardi, io non so se posso parlarle di certe cose, ho ricevuto ordini precisi in tale senso! Vede cos'è scritto qui? Qui, nel manuale di istruzioni, "non rivelerai a nessuno da dove vieni nè qual'è la tua origine. Il Mistero della Vita ti sarà noto per poco tempo, dopo di che lo scorderai e non ne ricorderai più nulla".
Capito, questi sono Ordini Superiori, non posso rispondere a questa domanda, spiacente.
- NOI: Almeno ci dica che fa nella vita, se ha obiettivi, speranze, sogni nel cassetto...
-GAMBE: Ecco, vede, io sono una persona semplice, mi accontento di poco: mangiare, dormire, succhiarmi il pollice, dondolarmi sul cordone. Non ho grandi ambizioni. Naturalmente un giorno vorrei uscire di qui, vedere un po' il mondo fuori dalla Pancia, magari capire da dove vengono questi suoni e questa poca luce che ogni tanto intravedo.
Sogni nel cassetto... mmh... l'unico forse vero grande obiettivo che ho è sgranchirmi un po' le gambe, fare due passi sarebbe il massimo!
- NOI: un' ultima domanda: qual'è il suo vero nome???
- GAMBE: il mio unico nome è Gamberetto, perchè, le sembra strano???

giovedì 15 gennaio 2009

Donna fertilità

Una cara, cara amica, mamma da poco, tempo fa mi disse, preannunciandomi il disagio di queste settimane:

" Ti do questo libro, cara Campagnola, perchè parla della Dea delle Fertilità, la Madre Terra, Pacha Mama di tutte le creature. Quando fra qualche mese assomiglierai a una piccola balena, rotonda e paffuta, pensa che non sei grassa, sei solo la portatrice della Vita e, proprio come la Dea della Fertilità, dovrai portare il tuo pancione e i tuoi kili di troppo con grande orgoglio".
Ecco.
Io ci penso alla Dea della Fertilità, ci penso spesso, sapete, quando mi guardo di profilo, ma anche da davanti, da dietro, di sotto, di lato e da qualunque angolazione io mi guardi la mia forma è sempre sferica.
Ci penso, penso alla Vita, penso all'orgoglio di essere Donna e Madre, penso alla Madre Terra e a tutto quanto.
Però , che diamine, la Dea della Fertilità non andva mica in ufficio tutti i giorni, non doveva fare la spesa, non doveva vestirsi ogni santa mattina!
La Dea della Fertilità non viveva in un paesino dove si secca di freddo per 5 mesi all'anno e dove anche la più acciuga delle ragazze con tutti i cappotti e le sciarpe addosso sembra un tricheco.
La Dea della Fertilità, almeno a quanto si vede dalle statuette pre-incaiche viveva in un bel posto caldo, dove poteva stare nuda e tranquilla, circondata da adoranti sudditi.
Insomma, non è più tempo di Dee.
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Confesso: mi sento mica così perchè ieri una collega, incontrata per caso al supermercato, mi ha salutato con un sonoro "Ciao Cicciona!!!"

mercoledì 14 gennaio 2009

Siamo uomini o portinaie

Una tranquilla mattina in ufficio: squilli di telefono, rumore di tastiere, la radio in sottofondo, un fax che esce sibilando, la fotocopiatrice in azione.
Poi qualcuno dice:

"Ieri sono andato a mangiare la pizza dal Biiiip.... quella nuova pizzeria vicino all'ospedale".

Ora, questa semplice frase in altri posti avrebbe sucistato commenti del tipo:
- sì, la conosco, la pizza è buona;
- non conosco questa pizzeria, è nuova?
- ah sì, ci sono andata una volta, ma la pizza non mi piace / è cara / abbiamo aspettato troppo.
Bon.
Altri commenti, onestamente, sarebbero stati superflui.
Ma non al paese.
Qui, nei successivi 10 minuti, 5 adulti grandi e grossi (tutti maschi) sono stati impegnati in un'analisi dettagliata e puntuale non della pizza, ma della pizzeria, della famiglia che la gestisce, di chi ha sposato chi, chi è separato da chi, di quanto hanno pagato il locale, quanto hanno dato al vecchio proprietario che, a proposito, che fine ha fatto, ha venduto a quell'altro, ma la figlia ha aperto un nuovo locale a Veci, e la ex moglie che adesso sta con il figlio del giornalaio di Bisorbio, anche lei ha un locale, ma a me piace di più la pizza di Biiiip, sì ma lì sono sporchi, ci sono anche andati i NAS, e poi si aspetta troppo, e quegli altri che erano al borgo, loro hanno venduto ai cinesi, sai quanto gli hanno dato, ah ma ora aprono al Brico, eh, anche il Brico, fa i soldi, no ma dai non c'è mai nessuno, eh ma la ASL di Veci gli ha fatto problemi per aprire...........................................................................................................................

Inutile dire che chi è arrivato al paese solo 2 anni fa è tagliata fuori da questi colti scambi di idee e alla fine, sconsolata, si apre un pacchettino di crackers che inizia a sgranocchiarsi da sola alla scrivania, emarginata da tutto e da tutti.

Mutazioni genetiche in corso

Il bello della gravidanza, sto scoprendo in questi giorni, è che chi non è mai riuscito a guardarsi l'ombelico perchè tutto all'indentro, nascosto e rattrappito, può finalmente esaminarselo a piacimento.
Addirittura qualcuno mi ha chiesto se avevo un bottone sotto il maglione.

martedì 13 gennaio 2009

Gelo for dummies

Ricordo con tenerezza il grande termometro che campeggiava in alto in piazza della stazione in città: quando scendeva fino a 0° mi sembrava di avere toccato veramente il fondo, il mio corpo e la mia mente non riuscivano a concepire niente di più freddo.
Questo era prima.
Prima, prima nella mia vita precedente, prima di vedere abitualmente il segno meno davanti al termometro, prima che mi si staccassero le falangi tutte le mattine e le orecchie mi si rinsecchissero incartapecorite almeno 3 volte al giorno.
Stamattina, il termometro lungo il fiume segnava -12, che non è poi neanche tanto se sei a sciare e hai addosso una tuta termica in goretex, antivento e antigelo, con guanti imbottiti per resistere fino a -30 e doppi calzettoni da montagna oltre a 2 magliette di pile traspiranti e caldissime.
Ma se sei vestita da ufficio, con i pantaloni eleganti e le scarpettine, un maglioncino in simil- lana e un cappellino traforato, potrebbe essere un po' freddino (giusto un pochino).
E allora, per voi campagnoli della prima ora, intorpiditi dal freddo e spauriti dalle avversità, ecco di seguito una serie di accorgimenti elementari per sopravvivere anche nel 2009.
Tenete conto che stiamo parlando di istruzioni valide per una casa del centro storico (il borgo, si chiama qui), con i muri spessi 80 cm, ma pieni di misteriosi spifferi, che fanno ondeggiare le tende e gli asciugamani, con finestre in legno tarlato e senza doppi vetri, una porta di casa in ferro che raggiunge la temperatura di -20 in poche ore (e d'estate si arroventa, ma questo è un altro dispcorso).
Allora:
- vi alzate al mattino e scoprite che in casa ci sono 13°: (un classico, la caldaia è andata in blocco per il freddo e non si è accesa) accendete la stufetta elettrica in bagno e i 4 fornelli in cucina. In questo modo vi vestirete e farete colazione con un alito di tepore;
- mentre aspettate che l'acqua del tè arrivi ad ebollizione, riempite la teiera di acqua calda: è l'unico modo per bere il tè ad una temperatura decente e non "on the rocks";
- appena si scaldano i caloriferi metteteci sopra le scarpe e la giacca per uscire, questo evita che i piedi restino gelati tutto il giorno e che la schiena, a contatto con il sedile ghiacciato della macchina, si pieghi del tutto, costringendovi a letto fino al disgelo;
- prima di cena, mentre ancora preparate da mangiare, mette i piatti a scaldare sul termosifone, questo evita che la minestra, appena versata, si surgeli all'istante, congestionandovi l'appetito;
- prima di andare a dormire stendete il pigiama e il cuscino sul calorifero: il cuscino caldo va infilato nel letto a scaldare le lenzuola, il pigiama bollenta va indossato in bagno dove avrete preventivamente acceso la solita stufetta elettrica.
- inoltre, se potete, stipulate il vantaggiosissimo abbonamento alle Terme di Acquasanta, così almeno un paio di sere a settimana vi infilate a mollo e vi scaldate le ossette.

E così, tra una stufetta e un calorifero, vedrete che arriverete sani e salvi a Primavera.
Provare per credere.

Gamberetto: istruzioni per l'uso

Avevo fatto una promessa: contrariamente alla mia natura taurina, pratica e previdente, avevo fortemente giurato a me stessa che questa volta non avrei comprato manuali d'uso nè di istruzioni.
L'avevo proprio giurato: niente libri sui bambini, sulla gravidanza, sull'allattamento, la pappa, la nanna, il parto, le malattie, il papà, la mamma, i nonni... niente.

Seguirò il mio istinto e andrà tutto bene.
Il maritozzo sarà con me e insieme alleveremo Gamberetto così come viene, alla bell'e meglio, non dico a caso, ma seguendo le nostre intuizioni. Anche perchè, di comune accordo, abbiamo deciso di istituire alla nascita un fondo pro-psicologo: quando Gamberetto avrà 18 anni gli daremo il gruzzoletto e gli diremo che noi abbiamo fatto del nostro meglio, e che sicuramente avremo fatto danni e provocato traumi graverrimi e che quindi toh, piglia 'sti soldi e fatti vedere da qualcuno buono.
Insomma, non divaghiamo, niente manuali dicevo.
E invece.
Tempo 6 mesi e amici e parenti, sicuramente mossi dalle migliori intenzioni ed emozionati dal lieto evento, ci hanno sommerso di libri, manuali, enciclopedie, pamphlet, depliant, riviste, articoli, siti e documenti su ogni argomento: lo yoga in gravidanza, il tuo bambino, la nanna, il parto attivo e quello naturale, la psiche della mamma, quella del papà, i nonni, la cameretta del bambino, il passeggino, lo scaldabiberon, ecc... ecc...
E così, ancora una volta, mi ritrovo con una bella lista di istruzioni da seguire alla lettera, pedissequamente, come ho sempre fatto fino ad ora.
Qualcuno mi sa dire se effettivamente servono a qualcosa oppure potrei impiegare meglio il mio tempo facendo il sudoku???