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giovedì 30 luglio 2009

La casa matta

Quando ero piccola, mia mamma era solita cantarmi una canzoncina deliziosa che mi faceva sempre ridere un sacco e diceva pressappoco così:

Era una casa tanto carina,

senza soffitto, senza cucina,

non si poteva andare a letto

in quella casa mancava il tetto

non si poteva fare pipì,

perchè non c'era vasino lì

ma era bella bella davvero

in via dei Matti numero zero...”

Ecco.

Chissà, forse già a 4 anni presagivo ciò che sarebbe successo 30 anni dopo ed è per questo che mi facevo grasse risate.

Forse già a quell'età sapevo che mi sarei trovata a comprare una casa e a vederla senza tetto, senza cucina, senza muri, senza... nulla per tanti di quegli anni che alla fine mi sarei anche dimenticata del perchè l'avevo comprata.

Ma attenzione signore e signori, ecco qui il notizione dell'ultim'ora: potrebbe anche darsi che la settimana prossima i Campagnoli Giulivi vedano l'avvento delle Utenze nella loro casa a Castelcinto.

Io non ci credo.

Jeeg sì.

Del resto lui credeva anche che avremmo trascorso il Santo Natale del 2006 nella nostra casa nuova.

Chi vivrà vedrà.

Lo scopriremo solo vivendo.

E altre amenità simili.

Nel caso la congiunzione astrale si riveli talmente propizia e fortunata da donarci elettricità e telefono sarete i primi a saperlo.

Buone utenze a tutti.

martedì 28 luglio 2009

Deformazione professionale ...

Che quello del genitore fosse un mestiere difficile mi era stato già detto, però nessuno mi aveva avvertito della possibile “deformazione” professionale a cui un novello papà va incontro!

Ahimè sto parlando della mia forma fisica perduta e dei risultati impietosi delle mie pesate. Il ragazzo magro (forse troppo) ha lasciato spazio ad un uomo che ha imboccato la strada, se non dell’obesità, almeno quella di una comoda floridezza.

Le addominali sono sempre a “tartaruga”, solo che ora sembra che la tartaruga me la sono mangiata tutta interra, carapace compreso!

Ma queste preoccupazioni non saranno per caso dovute alla crisi dei 40 anni che si sta avvicinando?

Io ed il mio carillon!

lunedì 27 luglio 2009

Tema: Le mie vacanze

Sottotitolo: del perchè è meglio andare in vacanza con i nonni Jeeg piuttosto che restare sole in casa con un bambino di 3 mesi e l'unica prospettiva di andare al parco.





Siamo rientrati venerdì notte, tutti e 3, grazie al cielo nessun ferito o danno a persone o cose.

Il bilancio delle 2 settimane in montagna con i nonni e la bisnonna è stra-positivo, posso affermare con sicurezza che l'esperimento è perfettamente riuscito.

Il tanto temuto viaggio che doveva essere di sole 4 ore, e che si è trasformato in un viaggio della speranza di 8 ore, è andato benissimo: il Nanno ha mangiato come un'idorvora, c***to come un dinosauro e dormito come un ghiro. Tutto sommato tollerabile.

La casa e il posto che ci hanno accolto erano esattamente come ce li aspettavamo, ossia perfettamente a misura di bimbo, il tempo è stato bello per la maggior parte dei giorni, la temperatura ideale, insomma un successo.

Ma soprattutto ci sono state 4 persone che per 2 settimane si sono occupate del Nanno : una M-E-R-A-V-I-G-L-I-A.

Ora, non fraintendetemi, adoro il Nanno e il mio amore per lui è immenso ma riuscire a fare colazione / pranzo / cena /doccia/ pisolino pomeridiano senza averlo in braccio o attaccato a una tetta è stato infinitamente riposante.

Ho dormito tanto, tantissimo. Ho letto. Fatto i rebus e le parole crociate.

Ho guardato il cielo e le nuvole. Ho sentito il vento sulla pelle. A volte, sono stata persino senza fare niente.

Sono stata con Jeeg tutti i giorni e tutto il giorno.

Ho di nuovo vissuto per 2 settimane come “prima”.

Due considerazioni: il maritozzo e il Topolo sono stati insieme 24 al giorno per due settimane, un periodo lunghissimo, mai successo prima.

Ho visto un papà che prendeva confidenza con il suo bimbo, che imparava ad osservarlo, a capirlo, a comprenderne gesti, espressioni, tipi di pianto. Ho visto nascere un rapporto nuovo, più profondo, sono sicura che queste 2 settimane hanno portato nuova consapevolezza tra loro.

E poi vorrei parlare dei nonni, Nonna Giudix e Nonno Palamito.

Non trascorrevo le vacanze con loro da quando avevo credo 16 anni, ossia più di 20 anni fa.

Un po' temevo questo “rientro” in famiglia, che so... avevo paura di troppa vicinanza, temevo tensioni o incompatibilità.

Tutt'altro.

Stare insieme è stato bellissimo, il Nanno è riuscito a fare di noi una Famiglia, un gruppo speciale di persone che si vuole bene, ho respirato tanto amore.

Grazie e tutti, vi voglio bene.

lunedì 6 luglio 2009

Carichi sospesi

C'era una volta, tanto tanto tempo, una giovane donna che girava il mondo, prima per diletto, poi per lavoro. Cresciuta in austeri campeggi liberi da genitori simil-hippy e abituata a viaggiare agilmente sui traghetti per la Grecia, i treni indiani, i coche sudamericani e i tuk tuk nepalesi, ella portava con sé solo poche cose, stipate con perizia dentro un vecchio zaino da montagna. Peso massimo 12 kg, ingombro minimo, entrambe le mani libere.

Ma si sa come vanno queste cose, il tempo passa, le cose cambiano, la famiglia si allarga, i figli arrivano...

Ieri, per stare un solo giorno all'aperto con il Nanno, la suddetta mammozza ha caricato 4 borse piene fino all'orlo. La macchina sembrava pronta per la transumanza di una famiglia di 8 persone.

Questo mi fa riflettere: se 1 giorno = 4 borse, a quanto sarà uguale 2 settimane?

Non sono mai stata un genio in matematica, ma sento che il risultato si avvicina pericolosamente al Tir.

Se poi consideriamo che qui boccheggiamo intorno ai 30° e in Trentino ce ne saranno un bel po' di meno e che, quindi, dovrò fare scorta di maglioni, felpe e scarpe pesanti sento che potrei essere pronta a noleggiare un furgone per traslochi.

Infine, visto che le 2 persone con le quali viaggerò non sono ancora in grado di prepararsi la borsa (uno per evidenti limiti di età e l'altro per evidenti limiti... ehm... maschili) sarà meglio che inizi a organizzare l'esodo.

Che il cielo mi aiuti.





giovedì 2 luglio 2009

Vita da parco

C'è il nonno con la maglietta a righe, sempre la stessa, che prende per mano la nipotina e l'aiuta a camminare: la nipotina in una mano, la sigaretta nell'altra.

C'è il nonno coi baffi che arriva già sudato e con il pallone, che forma una squadra di calcio e sbraitando come un pazzo organizza tornei di calcetto con bambini ipereccitati e isterici che si contendono la palla come belve assetate di sangue.

C'è la mamma russa, che spinge il passeggino con il suo bimbetto dentro per chilometri e chilometri, sempre parlando al cellulare e mai con il bambino.

Ci sono quelli con 2 figli piccoli, divisi da pochi mesi, che arrancano spingendo doppi passeggini stipati come container, urlando ora a uno ora all'altro ordini che non verranno mai ascoltati.

Ci sono nonne apprensive, che come instancabili muezzin recitano la stessa litania per ore e ore: nonsalirenonscendereguardachetisporchiattentochecadi

nonvedichetifaimalevieniquitornalàsalisulloscivoloorascendi

guardacheandiamovia....

Ci sono mamme esauste, la cui autorità è andata a farsi benedire anni orsono, che lottano inutilmente con figli tiranni.

Ci sono bambini che vanno in bicicletta nella ghiaia a velocità supersonica e papà che spingono biciclette con le ruote.

Ci sono bambini che giocano a pallone, che salgono sugli alberi, che si fanno i gavettoni alla fontanella, che cadono, rotolano, ridono, fanno merenda, gridano, piangono.

Ci sono le mamme arabe, silenziose nei loro foulard multicolori, sedute a gruppi di generazioni sulla stessa panchina, nonne, mamme e figlie che guardano con occhi spenti la prole che gioca.

Ci sono gruppi di adolescenti, tirati a lucido come Fonzie, troppo nervosi dietro gli occhiali scuri, attaccati ai cellulari come naufraghi al salvagente.

Ci sono le neo-mamme con i pargoli in braccio che si dondolano su un piede e sull'altro, con le occhiaie e l'aria stanca, non ascoltano nessuno ma raccontano raccontano raccontano di come il bimbo non dorme, ha le coliche, piange senza motivo, ha troppo caldo, non fa la cacca, non aumenta di peso...

Questo è il nostro piccolo, grande parco.

Se passate di qui venite a trovarci, siamo sempre in fondo, nell'angolo più fresco, sulla stessa panchina, quella con su scritto IO E VALE 4 EVER e CICCIO LAVATI e FRA' TV1MDB IO E TE 3MSC.



- 8

Manca una settimana e un giorno alle ferie.



Meno male, non se ne può più. Un'estate così calda con un bambino così piccolo può mandare ai pazzi chiunque, davvero.

Ad oggi, il mio raggio d'azione è pari a 400 metri intorno a casa, ovvero casa - parco - casa, il tutto se c'è ombra.



In pieno sole posso strisciare lungo i muri e scendere nei parcheggi sotterranei, come un vampiro, per raggiungere la Coop, ma non posso andare oltre: il Nanno gradisce pochissimo la macchina e non se ne parla di conquistare posti leggendari come la Bennet (1 km da casa) o la piscina.



Fra una settimana partiamo, tenteremo di arrivare nientepopodimeno che in Trentino, 3 ore e 1/2 di macchina previste. Come faremo, non so.



Partiremo all'alba, con la macchina stracarica e, si spera, un nanno nel mondo di Morfeo.

Bramo il Trentino come un assetato l'oasi che lo riporterà in vita: sogno i 23° delle giornate montane, con notti addirittura sotto i 15°, immagino passeggiate in un verde che non sia quello del parco del paesino e, addirittura, mi emoziono alla sola idea di prendere un po' di sole.



Pensate, segretamente fantastico anche di riuscire a dormire per più di 5 ore per notte.



Una follia.

Resta da capire come riuscire a stipare i bagagli di 2 adulti e un poppante nel bagagliaio di una macchina come la nostra, ma son dettagli: a costo di rubare un carrello al supermercato e attaccarlo dietro con un gancio raggiungeremo il benedetto Trentino.