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venerdì 22 maggio 2009

I MAGNIFICI 8

Ebbene sì, il nostro Nanno, come sanno i ben informati, ha 8 nonni.
Tanti eh? Uno dice, ma non saranno troppi?!
No, non sono mai "troppi" 8 nonni magnifici che vanno e vengono da casa loro al nostro paesello, sfidando interminabili code autostradali con relativi lavori in corso /esodi/ controesodi e milanka vacanzieri; 8 nonni generosi che arrivano, fanno la spesa, cucinano, mi dicono "vai a dormire, al Nanno ci penso io"; 8 nonni entusiasti che anche durante la crisi di pianto più disperata sorridono inteneriti dicendo "ma guarda che bell'ugola, uh! quante lacrimucce! ma senti che bella voce forte!"; 8 nonni munifici che portano sempre doni, pensierini, regalini per noi e Lui, il piccolo re; 8 nonni preoccupati che tutto sanno dei dolori al seno, della stanchezza, delle notti insonni e telefonano, si informano, mandano sms, si procurano goccine, cremine, rimedi omeopatici e numeri di pediatri per alleviare e lenire ogni dolorino; 8 nonni che a volte non fanno nulla, semplicemente ci sono e mi ascoltano, mi accompagnano, siedono con me e il Nanno per interminabili ore sulle panchine del parco in attesa che si svegli o che mangi o che smetta di piangere o che si addormenti; 8 nonni che senza di loro le giornate sarebbero davvero più lunghe.
Ecco, io questi 8 nonni (bisogna dirlo, tutti pluri-figliati) li osservo, li guardo con attenzione e imparo ogni giorno la cosa più importante: che l'amore che loro sanno dare è senza giudizio, è puro, è tanto (ma tanto eh!) e non dipende da quante ore dorme Lui o da quanto mangia o da quanto "è stato bravo", no, loro accolgono, consolano, sono presenti a prescindere, semplicemente perchè c'è un bambino che ha bisogno e non per altri motivi.
I nonni non si arrabbiano, non ricattano, non perdono le staffe, non urlano, riescono ad esserci ogni volta senza mediazioni.
Eppure tutti , senza eccezioni, mi confermano che quando erano genitori non erano affatto così, non viziavano, non accorrevano al primo vagito, non prendevano in braccio immediatamente.
Ma davvero non si può essere genitori con un po' di sana nonnitudine precoce?
Sia come sia, un grazie a tutti e 8, continuate così vi prego!

giovedì 21 maggio 2009

Indovina chi?

Il più grande mistero per chi viene dalla città e si trasferisce in un paese è: ma come fanno a conoscersi tutti?
Sì, è vero, non sono tantissimi i paesani e con un po' di impegno potrebbero arrivare a conoscere almeno metà degli abitanti in una vita sola, però non basta, sono sicura che ci sono altri motivi.
E' vero, crescono assieme e le scuole prima e il lavoro poi sicuramente aiutano però però....
Cavolo che invidia mi facevano!
E poi questo week end è successo il miracolo, del tutto inaspettato come sempre accade per i miracoli.
Alla sagra in piazza mi è venuta a salutare la proprietaria di un negozio che nella mia vita di prima frequentavo assiduamente (il videonoleggio) e come stai come non stai, ma che bel bambino, ma quanto ha adesso, mi sono girata e ho visto con chi era seduta a tavola: ho riconosciuto tutti!!!
Suo fratello è un mio collega, sua zia la proprietaria di un altro negozio che frequento, il suo compagno l'amico di una ragazza che ha partorito da poco... insomma, ero fierissima!
E ho capito che i paesi sono così, non bisogna fare niente, piano piano ci si ambienta, si conosce, si parla, e poi a un certo punto tutte le persone che solitamente si vedono vanno magicamente al loro posto, come tessere di un puzzle formano il loro disegno preciso.
Altro che la metropoli tentacolare, dove piuttosto che fermarti a parlare con qualcuno ,e sprecare così tempo prezioso, cambi marciapiede!

lunedì 18 maggio 2009

La terza Via

Immaginate di acquistare una lavatrice nuova, di quelle ultra – moderne con comandi elettronici avanzatissimi e un'infinità di programmi. Arrivati a casa, con enorme stupore, vi accorgete che vi hanno fornito non uno ma ben 2 libretti di istruzioni. Che strano, pensate, è così complicata da richiedere istruzioni in 2 volumi?

Iniziate a leggere il primo:

  • CAPI DELICATI: temperatura 30°, programma n. 8

  • SPORCO RESISTENTE: temperatura 90°, programma n. 4

  • BIANCHERIA: temperatura 60°, programma n. 2

Bè, sembra semplice, basta seguire alla lettera ciò che c'è scritto... non dovrei avere problemi. Aprite il secondo libretto:

  • CAPI DELICATI: temperatura 60°, programma n. 6

  • SPORCO RESISTENTE: temperatura 30°, programma n. 5

  • BIANCHERIA: temperatura 90°, programma n. 3

Ohibò, ma non è uguale all'altro!

Guardate il modello di lavatrice sul frontespizio, magari hanno sbagliato e uno dei 2 libretti di istruzioni si riferisce ad un altro modello: macchè, la lavatrice è proprio la vostra, tutto corrisponde.

E ora? Che fare? Quali saranno le indicazioni corrette? Quale programma usare?

Nessuno vorrebbe ritrovarsi con la biancheria ristretta, o sporca o cotta. Nel dubbio, si telefona all'amica che ha la stessa lavatrice: scusa, ciao, ma tu come fai a lavare i panni??? Ah, io uso il libretto n. 1, l'altro non serve, buttalo via, rovina tutto il bucato, non so come mai l'abbiano messo nella scatola! Per scrupolo, chiedete anche alla zia, sempre con la stessa lavatrice: manco a dirlo, lei usa le altre istruzioni, opposte al libretto n.1.

Uhm. E ora?

Ecco: noi siamo a questo punto con il nostro bimbetto.

Che fare, seguire il filone “volemose bene” che prevede coccole, bacini, latte a richiesta sempre e comunque, lettino in camera nostra per essere sempre pronti ad accorrere in caso di pianto e crisi oppure il filone “Rottenmayer”, in cui si allatta inderogabilmente ogni 3 ore, si posiziona la culla in un'altra stanza, si lascia piangere a oltranza e si limitano coccole e bacetti perchè controproduttivi?

Ma soprattutto: esiste una Terza Via, in cui si media tra i 2 approcci e si usa sempre e solo il Buon Senso? Perchè nessuno si avventura in questo territorio?

In questo caso, il libretto di istruzioni sarebbe uno solo e non si rovinerebbe neanche un fazzoletto, ne sono sicura.

mercoledì 13 maggio 2009

Topo Horror SHOW

E così, come del resto volevasi dimostrare, la Topeide paesana non accenna a fermarsi.
Chi si fosse perso le puntate precedenti può aggiornarsi qui.
Per gli altri... buona fortuna, avvertiamo che il racconto sotto è parecchio forte, se ne sconsiglia la lettura ai deboli di cuore, alle mamme apprensive e agli schifiltosi.
Ordunque, tutto è cominciato lunedì scorso quando, aprendo la porta dell'ingresso che conduce alle scale di entrata, ho intravisto una fulminea ombra dotata di coda che si nascondeva dietro la scarpiera.
Oh no, porca miseria, un altro topo! Ho subito avvertito iJeeg, mio unico derattizzatore di fiducia, amore scusa se ti disturbo, abbiamo un topo in casa! Sì, lo so, ha un mese e si chiama Nanno! No, amore, non quel Topolino, uno vero, animale, ratto, bestia!
Ahhhh... devo mettere la trappola!
Poi, come sempre accade, travolti da un bambino di un mese, il sonno, le varie incombenze ce ne siamo scordati.
E ieri è successo l'inferno.
Seduta serena, con il mio piccolo in braccio che poppava di buona lena, nella penombra della cucina... improvvisamente... AAAAAARGGGGHHHHHHH!!!!!!
Il topo era lì, davanti a me, nel bel mezzo della cucina, che mi guardava come a dire "prova a prendermi, mamma paurosa e schizzinosa!"
Io urlavo e battevo i piedi, il Nanno ha iniziato a piangere, il topo correva impazzito, incapace di trovare una via d'uscita, io urlavo, pestavo i piedi, il bimbo che urlava come un pazzo, spaventato a morte, il topo mi veniva tra i piedi, io continuavo a urlare e pensavo pensavo pensavo come faccio a uscire, come faccio a portare fuori il bambino, come cavolo faccio che sono in tuta e la carrozzina è di là, dove c'è il topastro?!?
Alla fine, urlando e picchiando piedi per terra ho afferratto il bimbo, sono salita in camera mi sono vestita alla velocità della luce, sono ridiscesa, ho sollevato di peso tutta la carrozzina e mi sono precipitata fuori, ho serrato la porta e ho chiamato Jeeg: io in quella casa non torno, acchiappa il topo oppure vado in albergo.
Dopo di che sono andata al parco, e lì sono rimasta.
Jeeg è arrivato, ha innescato la solita trappola, ha catturato il topo e l'ha liberato, bontà sua, nel prato qua sotto.
Io sono tornata a casa e tutto è tornato alla normalità.
Oggi, di topi, neanche l'ombra ma per precauzione le 3 trappole di cui disponiamo sono aperte e pronte all'uso.
Se qualcuno mi sa spiegare come farò a vivere in campagna non esiti a scrivermi, grazie.

lunedì 11 maggio 2009

Light my fire

A volte dovrei chiudere la mia maledetta boccaccia, legarmi la lingua in fondo alla gola e tacere una volta per tutte.
Invece no, vado blaterando a destra e a manca e questo è il risultato.
Ebbene, confesso, sono una sconsiderata, viscerale, irragionevole sostenitrice del Toro e davvero, con tutto il mio cuore, desideravo che il nostro bimbo nascesse sotto questa stella.
Ma perchè? si chiederanno i rappresentanti degli altri pur onorevoli 11 segni zodiacali, ma che hai contro di noi, che t'abbiamo fatto di male?!
Niente, assolutamente niente.
Solo che come tutti i Toro sono di una pigrizia estrema e pensavo nella mia infantile illusione che un figlio di segno uguale avrebbe reso le cose più semplici, più lineari.
Tale madre, tale figlio (si vede che sono mamma alle prime armi, eh? chi mai può essere tanto ingenuo).
Infatti.
E' nato Ariete ascendente Leone.
Ohibò.
Fuoco + Fuoco = incendio.
In effetti, il nostro piccolo Cerino, urla a squarciagola tutte le sue richieste, incurante del fatto che vengano soddisfatte a tempo di record o meno.
Si sveglia urlando, si attacca al seno dimenandosi in un corpo a corpo cieco e selvaggio e piangendo come un disperato, quando lo cambio sembra che gli stia togliendo la pelle e quando lo mettiamo nell'acqua calda (non bollente, giuro!) del bagnetto si trasforma in una belva idrofoba.
Insomma, una vita al massimo volume.
Nei libri è scritto che tra poco dovrebbe regalarci il primo sorriso: mah, sia io che il maritozzo nutriamo seri dubbi...
Chissà quando ci comunicherà che è felice di qualcosa o che, almeno, la vita non gli sta dispiacendo troppo?
Nel frattempo... qualcuno ha da accendere?

venerdì 8 maggio 2009

Accattatevi illo

Gentili signori che disegnate - progettate - costruite le carrozzine,
permettetemi di esprimere un paio di pensieri (semplici, per la carità, sono solo una mamma!) sui Vostri prodotti.
Innanzitutto, vorrei complimentarmi per il peso degli oggetti che disegnate: 15 Kg sono più che adeguati per una carrozzina con 4 ruote, considerato che ci sarà una donna a sollevarla, aprirla, chiuderla.
Visto che in Italia siamo tutte alte 1,80, di corporatura robusta e belle muscolose e che non dobbiamo salire scale o scendere da marciapiedi e mezzi pubblici, consentitemi di suggeririVi un piccolo aumento di peso, almeno fino a 18 - 20 kg: in caso di tornado, non si corre il rischio che il bimbo voli via su 4 ruote.
Un'altra considerazione riguarda la copertura che ricopre la carrozzina e che dovrebbe proteggere da sole/vento/ pioggia: trovo assolutamente originale che si apra a scatti, con un secco rumore simile a una schioppettata, producendo ogni volta nel piccolo fantolino che vi dorme dentro un risveglio spaventato e improvviso, seguito da pianto inconsolabile e conseguente crisi isterica della mamma.
E' giusto, è assolutamente giusto: solo così si allevano piccoli guerrieri, pronti alle difficoltà della vita e alle inevitabili sorprese del destino e mammine psicotiche, sfinite da una vita di pianti e bambini insonni.
Merita notevole attenzione, ancora, il sistema di chiusura/apertura del Vostro incomparabile prodotto: bravi, bravi, bravi! Mio marito ed io, entrambi laureati (seppur non con il massimo dei voti, potrebbe essere questo il problema) non siamo riusciti a smuovere il diabolico ingranaggio e siamo riusciti a farlo funzionare solo telefonando a una coppia di amici che possiedono lo stesso modello.
Che forte! davvero folcloristico inserire un meccanismo degno di Leonardo in una carrozzina! Davvero, Vi ringrazio di tutto cuore: nelle interminabili mattinate libere, prive di impegni e attività, finalmente un passatempo divertente e poco impegnativo.
Infine, last but not least, vorrei conoscere personalmente l'estroso inventore del sistema di inserimento-unione del pezzo di sopra (lettino) a quello di sotto (ruote).
Quest'uomo (suvvia, una donna non avrebbe potuto fare di meglio) merita un monumento, un busto in bronzo, una laurea ad honorem in ingegneria meccanica e design: solo un vero creativo, a parere mio, poteva concepire che 10 kg di roba, con un bambino dentro, potessero incastrarsi su 4 ruote tramite due pomelli piccoli come un bottone, nascosti sotto un rivestimento di stoffa blu (ah, la sottile arte della mimetizzazione!) con due canali per l'inserimento lunghi 1/2 centimetro.
Fantastico!
Meno male che sono dotata della vista di Superman che mi consente di vedere attraverso i tessuti e provvista dei muscoli di Braccio di Ferro che mi permettono di tenere sollevata la stramaledetta (ooops!) carrozzina per i minuti necessari ad azzeccare i dannati pomellini.
Complimenti ancora a tutto lo Staff della Vostra prestigiosa Casa: Vi prego, mandatemi il catalogo dei Vostri prodotti, sono veramente ansiosa di comprare altre invenzioni.

giovedì 7 maggio 2009

Un mese!

E' vero, il nostro bimbo compie un mese domani, ma è oggi che riesco a sedermi davanti al Pc e scrivere perciò ne approfitto.
Dovete sapere che riuscire a collegarsi a internet è un'impresa abbastanza complessa: intanto mi collego solo quando allatto perchè quando Lui riposa solitamente dormo anche io oppure faccio altro.
E poi solo quando allatto dalla tetta sinistra, così ho la mano destra libera x scrivere.
Inoltre, si deve verificare tutta una serie di coincidenze: da quando si sveglia a quando reclama il latte passano circa 4 minuti nei quali, possibilmente, devo cambiarlo, rivestirlo e attaccarlo al seno.
Considerato che poi resta attaccato almeno per 40 minuti è bene che io abbia già pronto tutto quello che mi serve:
- bottiglia d'acqua x l'inestinguibile sete che prende allattando;
- cellulare e telefono di casa che, non si sa perchè, squillano solo quando ho lui in braccio;
- salviette / fazzoletti x rigurgiti ;
- cuscinone x allattamento che salva schiena, braccia, spalle e collo (provate voi con 4,5 kg in braccio x quasi un'ora);
- PC collegato (tetta sinistra);
- libro (tetta destra).
I primi tempi ero molto lenta a preparare tutto e lui piangeva a squarciagola ora invece, al primo segnale di risveglio, allestisco l'occorrente a velocità supersonica in modo da evitare il suo pianto disperato e il conseguente massacro del capezzolo, visto che più aspetta più ci si avventa come una belva famelica.
In un mese comunque abbiamo fatto progressi immensi, sia noi che Lui: ogni giorno che passa lo conosciamo meglio e impariamo a rispettarlo sempre più come persona distinta e diversa da noi, con le sue esigenze, i suoi bisogni e il suo carattere peculiare.
Ora distinguo anche i diversi tipi di pianto, inizio a conoscere i suoi gesti, le sue smorfie, il suo modo di dirmi di cosa ha bisogno. Lui è molto chiaro!!! Siamo noi che per ansia o fretta spesso fraintendiamo i suoi messaggi...
E poi ora la notte dorme, ha regolarizzato le poppate e si sveglia solo 1 volta, questo è sicuramente l'aiuto principale.
Insomma, buon complemese bimbo mio!

martedì 5 maggio 2009

Così non va...

No, così non va veramente.
Io non capisco, ci conosciamo ormai da un bel po', eppure ancora non mi ascolti.
Viviamo assieme, corpo a corpo, eppure ancora non mi vedi del tutto, è come se non mi mettessi a fuoco.
Faccio tutto per te, da mattino a sera, eppure quello che penso, le mie idee, i miei valori ti entrano da un orecchio e ti escono da un altro.
Dimmi un po'... ma tu vivrai mica solo per il mio corpo???
A volte, ho come l'impressione di essere una donna - oggetto, tanto scarsa è la tua considerazione per quello che desidero veramente.
Penso che cambierai, sicuramente cambierai... ma quando?
E' vero, hai quasi un mese, forse è troppo presto.
Aspetterò con fiducia.

domenica 3 maggio 2009

Una vita col jet lag

Ricordo i bei tempi, qualche mese fa, quando entravo al mattino in ufficio (per la verità anche abbastanza presto) e con voce stentorea affermavo che "oggi, il sonno che ho, non lo batte nessuno!".
Come no.
Oppure, ricordo ancora, qualche anno fa, quando vagavo per il mondo da un continente all'altro, ero assolutamente convinta che il malessere da fuso orario fosse imbattibile; in effetti, secondo una personalissima classifica, ritenevo che il fuso di 12 ore che si ha quando si atterra in Australia provocasse un sonno da record, insuperabile.
Povera illusa.
Intanto, sia il jet lag che una notte passata male sono temporanei.
La vita con il nostro bimbo non è temporanea e il sonno che abbiamo non è solo per oggi, o domani, o una settimana, è per sempre.
Io un sonno così non l'ho mai provato, davvero, nemmeno a 16 anni quando passavo la notte sulla spiaggia aspettando l'alba e nemmeno quando studiavo di notte per l'esame del giorno dopo e nemmeno quando avevo l'influenza e la notte scivolava via insonne.
Il mio obiettivo, durante tutta la giornata, è dormire: un'ora, mezz'ora, 10 minuti, anche pochi istanti sono fondamentali. Ormai mi addormento ovunque, a qualunque orario, in qualsiasi posizione.
Se penso che prima, per dormire, avevo bisogno di silenzio e buio assoluti, del piumone fin sopra le orecchie, di una temperatura adeguata...
Adesso dormo con il bimbo in braccio, mentre allatto, seduta, mezza sdraiata, in pieno giorno, con i lavori in corso che fanno tremare i vetri, con la radio accesa, al parco sulla panchina, in sala d'attesa dal pediatra.
Credevo di avere toccato il fondo quando mi sono addormentata a tavola, la testa sul tovagliolo e la forchetta ancora in mano, ma evidentemente ho scavato ancora un po' perchè il giorno dopo mi sono addormentata in piedi, sotto la doccia.
Se qualcuno conosce un metodo per entrare in un mondo parallelo dove dormire 8 ore filate e continuare ad accudire un bambino, mi contatti per favore, ma solo per sms: il telefono non lo sento neanche più.