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martedì 30 dicembre 2008

Hai voluto la bicicletta

E ora??? No dico, e ora???
No ragazzi, dai non scherziamo, e ora?!?!
Ora che?
No dico, e ora che so che la creatura è un maschio che faccio??? Che cosa gli insegno, come lo tiro su, che valori gli passo, che cosa è fondamentale nell'educazione di un maschio???
Non sono pronta davvero.
E' come quando all'esame di maturità ti cambiano la materia all'ultimo minuto: ma come prof, ma io avevo studiato femminilità, femminismo, geishitudine, intuito e sensibilità, avevo pronto tutto il manuale "Biancaneve, quella fessa", mi ero studiata tutte le ricette di Nonna Papera, cosmetici, vestiti, tecniche di epilazione e acconciatura non avevano più segreti, avevo già adocchiato una minigonna di velluto rosa da Benetton, e la calzamaglia con le coccinelle.... e ora???
Che cavolo gli insegno a un maschio io?
Ma soprattutto, trattandosi lui di maschio italico, io in automatico divento la Mamma italica, più che una mamma una figura mitologica, famosa in tutto il mondo per la perniciosa produzione di mammoni, bamboccioni e fannulloni.
Ohibò.
Quindi, tanto vale iniziare dai fondamentali, dal "kihon" come si dice in karate: cucina, lavabiancheria, pulizie di base, igiene personale, abbinamento di colori utile per vestirsi, educazione e gentilezza.
E se poi mi esce Mrs Doubtfire?!
Uhm.
Forse è meglio inserire in programma anche altre materie: lotta libera (ma solo fuori casa), fai da te, falegnameria ed edilizia, idraulica, taglialegneria e giardinaggio.
Inoltre, potrebbero venire bene testi fondamentali, come:
- "Biancaneve, mia unica sovrana"
- "Mia mamma, nessuna come lei"
- "Mio padre, quante ne sa"
- "Imperatore dell'universo in 10 settimane".
Che ne pensate, basta così o mi sto dimenticando qualcosa di indispensabile?

Gamberetto parabolico

E così, in una gelida mattina di fine dicembre, carica di neve e vento sferzante, Gamberetto ha deciso di rivelare la sua reale natura.
In uno studio in penombra, dentro un pancione cosparso di gel, la creatura mostrava il meglio di sè: spiaggiato a testa in giù, con la testolina incastrata tra l'inguine e l'ovaia, le manine sul viso, le gambe in alto a mimare la cyclette subiva senza fiatare il minuzioso esame del Dottor Takeiteasy, decano dell'ospedale di Veci.

Partendo dagli occhi, abbiamo visto nell'ordine: la colonna, il cuore, i ventricoletti, il cordone, la placenta, lo stomaco, i polmoni, la vescica, il pisellino, il femore, la tibia, il perone....
Un momento!
Il pisellino?! Ma è sicuro dottore? Il pisellino???
Eh... o si è comprato Sky e si è attaccato la parabola, e potrebbe anche darsi, vista la posizione Jamaicana di totale relax, oppure questo è un bel pisellino.
Urka!!!
Ma come, e i tarocchi di Nonnoracolo? E la pancia rotonda che si vede benissimo che è una femmina, e il viso luminoso che sei così bella che se fosse un maschio avresti una faccia da scorfano, e la famigliarità genetica secondo la quale la mia stirpe produce solo femmine???
Tutto smentito, Gamberetto è inequivocabilmente MASCHIO.
A questo punto vorrei ricordare la mia adorata cugina Resi che, unica nell'universo di parenti e amici, circa 4 mesi fa aveva previsto un erede maschio basandosi su un unico indizio: il caffè ti fa schifo? Allora è un maschio!
Brava cugi, quasi quasi ti nominiamo Veggente ufficiale di famiglia, visto che Nonnoracolo ehm... come dire ha bisogno di un bel mazzo di carte nuove!!!

venerdì 19 dicembre 2008

La Piscina di Gamberetto

Ore 4:00 del mattino, la campagnola giace supina nel letto, totalmente incosciente, sprofondata in un sonno senza sogni, nero e pesante.
Accanto a lei, Jeeg soffia felino, protagonista di sogni karateki in cui mucchi di nemici vengono sconfitti a pugni e calci.
La notte è tranquilla, come sempre al paese, tutto tace, la neve attutisce i rumori.
Ma c'è qualcuno che non dorme affatto, anzi, abituato al buio e all'acqua, che ne sa se è giorno o notte?

E così, alle 4:05 Gamberetto si stiracchia, fa un paio di piegamenti, indossa la sua bandana con scritto "VOIO LA PAPPA" e inizia la sua ora di training mattuitino:
- per scaldarsi, un paio di vasche a dorso, dest' sinist', dest' sinist'! (la Mammozza geme nel sonno)
- poi, una volta sgranchite gambe e braccia, passa al salto del cordone stile Rocky (la Mammozza, sogna di avere fatto indigestione)
- allenato il fiato, è l'ora del kickboxing: calci e pugni alla milza, usata come saccone di allenamento ( la Mammozza sogna di essere presa a sberle dalla vecchia insegnante di matematica delle superiori)
- infine, un po' di addominali: Gambe si sdraia sul fegato e comincia la parte finale dell'allenamento, hop! hop! hop!
A questo punto la campagnola apre finalmente gli occhi, si tocca la pancia bitorzoluta, capisce che non sono, ehm, come dire "movimenti peristaltici" e si gira su un fianco.
Jeeg, nel frattempo, continua la sua lotta senza fine contro avversari invisibili e cercando di acchiapparne uno con un pugno volante centra in pieno l'occhio destro della campagnola, incautamente girata sul fianco verso di lui.
Tale padre, tale Gambe.
E così, tra una pedata alle ovaie e un pugno in un occhio le notti della campagnola assomigliano ad un incontro di lotta libera.

Io speriamo che me la cavo.

giovedì 18 dicembre 2008

Siamo uomini o carte di credito?

Domenica scorsa, in preda ad una malinconia uggiosa e umidiccia, con il barmoetro in picchiata e il simbolo della nuvola con pioggia battente ormai dipinto sulle finestre, Jeeg ed io abbiamo deciso di calare a valle e infilarci nel triangolo delle bermude dello shopping cittadino.
Dopo un giro da Decathlon e 4 passi da Ikea ci siamo spostati alla Fiumara, con la speranza di uscirne vivi e non troppo spennati.

E lì, per la prima volta in vita mia, ho messo piede da PRENATAL.

Premessa: amiche conoscenti e forum internettari mi avevano messo in guardia contro i vestiti di Prenatal, cari e fuori moda, ma nessuno, dico nessuno, mi aveva allertato contro le commesse di questo posto.

Insomma, tempo di oltrepassare l'entrata e avevo già in mano:
  • una guida omaggio per le future mamme, con annesso "diario di bordo" da compilare con i miei pensieri;
  • una guida a tutti gli esami medici che si allietano la gravidanza, con spiegazione scientifico-medica allegata;
  • un regolo ostetrico, per calcolare con certezza matematica la data del parto, il numero di settimane, la grandezza della pancia;
  • un buono sconto del 20 % per creme e prodotti di bellezza;
  • un invito per gli incontri di auto - aiuto sulla gravidanza e il post nascita che si tengono nei negozi;
  • una lista dei vestiti scontati del 20% che se ne acquisto due sul secondo c'è il 30%,
  • dulcis in fundo, la celeberrima e ambitissima PRENATAL CARD (e chi non la conosce!?), le cui doti e i cui poteri sono più forti di quelli di Padre Pio, dovevate sentire la commessa entusiasta che me li ha elencati alla velocità della luce, con una luce negli occhi che manco fosse stata miracolata.

E poi la lista nascite, e le imperdibili offerte on line, e i mucchi di sconti, le proposte, gli omaggi, i gadget, la qualità, il supporto, tutto per la mamma, il bambino, il neonato, il padre, la nonna....

Io, dopo 5 minuti, un po' per il caldo, un po' per la stanchezza, un po' per la voce stentorea della tipa che mi sdiluviava un fiume di parole addosso, mi sono seduta su un divanetto, mezza abbioccata, con la testa che dondolava in un ritmico annuire, totalmente annichilita.

Alla fine, siamo riusciti a evadere, abbastanza dignitosamente direi, lasciando in vita tutte le commesse e con la segreta promessa di non entrare mai più, ripeto mai più, in un posto simile.

venerdì 5 dicembre 2008

Una nuova campagnola sotto il sole

Devo ammettere che la mia vita, negli utlimi 3 - 4 mesi, si è trasformata in una specie di routine soporifera, priva di ogni asperità e dei soliti sbattoni che l'hanno sempre caratterizzata.
Finiti i corsi di Karate, Taiko e Danze Sacre mi avanzano 7 sere libere su 7 alla settimana e ben 3 week end al mese.

Finite anche le gite sul mare, che ci vedevano sgambettare nei rari week end liberi.
Finiti i giri in bicicletta, i week end fuori, i pomeriggi di jogging, quelli di shopping e i memorabili momenti di allenamento a casa.
In compenso sono arrivati i pisolini, le terme, gli spuntini fuori pasto, le passeggiate in pianura e le 9 ore di sonno per notte.
E' come in qui film in cui il protagonista viene surgelato da giovane e si sveglia che ha 65 anni: un pensionamento precoce e inaspettato.
Mi sembra strano essere già a dicembre e non avere ancora organizzato un viaggetto natalizio, con escursioni no limits in qualche valle sperduta, magari con un pomeriggio di bungee jumping, una fiaccolata sugli sci o un bel rafting giù per qualche torrente.
Il mio massimo obiettivo consiste nel dormire il più possibile e restare a mollo nell'acqua calda fino alla chiusura dello stabilimento termale.
A volte leggo perfino una rivista, qualche pagina qua e là, ma la concentrazione devo dire che è scarsa, mi piacciono tanto le figure e le foto con le modelle.
Insomma, mi guardo allo specchio e non so più chi sono: un po' per le 2 caciotte appese al petto
e l'anguria sulla pancia, un po' per l'aria serafica e tontolona che mi ritrovo in viso, con le rughe spianate e l'intelligenza di Cicciobello, un po' perchè anzichè fremere d'ansia e impazienza come al mio solito sono dotata di una calma piatta totalmente innaturale.
Insomma, "una vita tranquilla" come ha già detto qualcun altro.

giovedì 4 dicembre 2008

Ri-educational post

Continua il nostro programma di formazione a supporto degli ex cittadini spaesati e impreparati che vengono a vivere in un piccolo paese, ignari del rovesciamento culturale e morale cui dovranno andare in contro.
Visto che siamo in inverno e c'è stata la prima neve, iniziamo con un argomento di grande attualità, che ci sta particolarmente a cuore: la NEVE.
Vi ricordate in città, le rare volte che nevicava, che fine faceva la neve?
Non è una domanda trabocchetto, sono seria: che fine faceva la neve che si accumulava ai bordi delle strade?
Coraggio, anche un 3enne saprebbe rispondere... esatto... si SCIOGLIEVA!!!
Da sola, senza grandi sforzi da parte di alcuno, la neve spariva da sola, inghiottita da tombini e caditoie, liquefatta lungo le strade, sciolta, acqua, via.
Qui no, qui la neve col piffero che si scioglie.
E siccome le strade vanno ripulite, le piazze liberate, i parcheggi sgomberati qui la neve viene portata via con i camion.
Prima un grande scavatore la accumula tutta in un punto, ne fa una grande piramide, poi arriva un mega camion, viene caricata e portata via.
Via dove?
Chissà, forse nel cimitero della neve... non so.
E così, alla fine, la neve resta su alberi e colline, nei prati, lungo i fiumi ma la cittadina è pulita e linda come un paesino dei LEGO.
Sono troppo avanti 'sti Ovadesi!!!