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martedì 26 febbraio 2008

MTV? No, grazie

Diciamo subito le cose come stanno: al paesino, nel vicoletto dove abitiamo adesso MTV non prende.
Peccato, programmi come "Pimp my Wheels", "Scrubs", "Date my mom", "So 80s" per me erano assolutamente fantastici ma che volete non si può avere tutto, la fuga dalla metropoli tentacolare costa qualche sacrificio.
Anche perchè in effetti una specie di MTV c'è, piccola, defilata, un po' caciarona ma ce l'abbiamo anche noi: su un'emittente locale, ogni sera trasmettono dal mitico Studio Zeta.
Come spiegare che cos'è lo Studio Zeta a chi non vive da queste parti? E' una discoteca enorme, la più grande della Lombardia, dove si esibiscono in diretta strepitose orchestre di liscio e latino americano e meravigliosi gruppi dai nomi improbabili: "I Filadelfia", "I rodigini", "Orchestra Piva" e un gruppo chiamato "Festa compleanno Viviana e la pagina d'album".
E così, al posto di Vj e classifiche di R&B, al posto di Manga di culto e i programmi all'avanguardia di MTV noi abbiamo lustrini e pallettes, un nutrito pubblico di pensionati e casalinghe che ascolta rapito mazurke e polke degli anni '70, abbiamo due graziose signorine che raccolgono le telefonate in diretta per le dediche, abbiamo ciuffi impomatati, smoking bianchi e scarpe a punta, interpretazioni alla Mario Merola e acuti alla Iva Zanicchi.
E questo tutte le sere. Che meraviglia.
A me onestamente MTV mi fa un baffo.

mercoledì 20 febbraio 2008

Una donna in corriera

Ecco un rapido manualetto di istruzioni per chi si trovasse a passare dal paesino, arrivando magari in treno e desideroso di raggiungere il centro città (il downtown, come si suol dire). Innanzitutto una piccola annotazione: è l'unica stazione che io abbia mai visto dove, per potere entrare, bisogna suonare il campanello!
Da non credere: la porta è chiusa e c'è il pulsante con scritto "Suonare per entrare".
Chissà come mai hanno messo un campanello? Forse per il freddo? Magari la gente entrava, la porta non si chiudeva ed entrava il gelo... Oppure per l'affollamento? Nelle ore di punta potrebbe esserci una folla immensa e con il campanello si riuscirebbe a gestire la situazione, evitando marmellate di pendolari e studenti. Oppure è un campanello anti- visite indesiderate: lei chi è? e dove vorrebbe andare? ma non ci pensi neppure, torni domani!
Mah, italici misteri.
In ogni caso, appena arrivati in treno e usciti dalla stazione si ha un sensazione di smarrimento: dove cavolo sono? In effetti, la stazione si trova a circa 25 minuti a piedi dal centro della cittadina, in una zona periferica abbastanza anonima.
Le prime volte arrivavo con il treno, mi armavo di santa pazienza e iniziavo a camminare: cammina cammina, osservavo le case, la gente, i giardini e mentre guardavo tutte queste cose nuove il tempo passava e mi trovavo sotto casa.
Poi è arrivato l'autunno, il vento, le prime piogge. Poi il gelo, la neve, il buio e la passeggiatina verso casa rischiava di trasformarmi in un filetto di platessa.
E qui entra in scena la mitica Corriera!
Intanto, e non me ne ero mai accorta, ogni volta che arriva un treno dalla città la corriera è fuori che aspetta, pronta ad andare in centro. Chissà come fanno a coordinare treni e corriere, con tutti i ritardi e gli scioperi che ci sono?!? Boh.
Allora, ecco come si usa la corriera: come prima cosa si deve scegliere quella con direzione Paese XX, che significa Paese, piazza XX settembre, ossia la piazza delle corriere. Poi si deve salire con 1 € pronto (il biglietto costa 0.90) perchè con una banconota il conducente mugugna e non è contento.
Poi si deve dire ad alta voce la seguente frase: vado in piazza. Senza aggiungere altro, vado in piazza, tanto ce n'è una sola, mica ci si confonde.
Poi si sceglie un sedile libero, evitando accuratamente di sedersi accanto a chicchessia, e lontano dal conducente.
Vicino al conducente si siedono gli amici e i parenti del conducente stesso, di modo che possano fare due chiacchiere. Il viaggio sarà allietato dalle risate del conducente e dei suoi amici, che si racconteranno fatti privati cui nessuno è interessato, ma fanno tanto "ci conosciamo tutti in un piccolo paese".
In effetti, io non dovrei scendere in piazza, la mia fermata è un'altra, dovrei scendere PRIMA della piazza, ma non ho capito come si fa. O meglio, l'ho capito ma non mi riesce. Le persone che devono scendere improvvisamente si alzano, la corriera si ferma e loro scendono.
Io ho provato e non ha funzionato: mi sono alzata e la corriera è andata diritta, senza manco rallentare. Forse ero fuori fermata? Forse l'autista non mi ha visto?
Mi sembra di avere capito che la mia fermata si chiami "Cimitero", ma allora cosa dovrei dire: un biglietto per il cimitero? Non so...Devo studiare meglio la situazione.
Infine, quando si scende, si saluta garbatamente il conducente, di cui ormai sappiamo vita morte e miracoli, e gli si augura una buona giornata.
Altro che città, dove per scendere si assesta un "runsun" al vicino e ci si imbelina giù dal bus imprecando come uno scaricatore di porto!

venerdì 15 febbraio 2008

M'ILLUMINO DI MENO

Per il quarto anno consecutivo Caterpillar, il noto programma di Radio2, in onda tutti i giorni dalle 18 alle 19.30, lancia per il 15 febbraio 2008 "M'illumino di meno", una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico.
Dopo il successo delle passate edizioni, Cirri e Solibello, i conduttori di Caterpillar, chiederanno nuovamente ai loro ascoltatori di dimostrare come il risparmio sia una possibilità concreta e reale a cui attingere oggi stesso per superare i problemi energetici che assillano il nostro paese e gran parte delle nazioni del pianeta. L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, astrofili, società sportive, gruppi scout, istituzioni, associazioni di volontariato, università, cral aziendali, ristoranti, negozianti e artigiani uniti per diminuire i consumi in eccesso e mostrare all'opinione pubblica come un altro utilizzo dell'energia sia possibile.

M’ILLUMINO DI MENO 2008

Giornata Internazionale del Risparmio Energetico

Buone abitudini per il 15 febbraio (e anche dopo!)

1. spegnere le luci quando non servono
2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l'aria
4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l'acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
10. utilizzare l'automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 15 febbraio alle ore 18!

mercoledì 13 febbraio 2008

My city by night

Mai nella vita avrei creduto che la città dove ho vissuto per ben 30 anni sarebbe diventata meta turistica, una città da visitare e scoprire con cuorisità al ritmo lento dei miei passi.
Eppure.
L'altra sera, in attesa di andare a cena da amici, con Jeeg abbiamo fatto una passeggiata in pieno centro, per aspettare l'ora di cena.
Cavolo, ragazzi, quanta luce, quante vetrine! E i colori, i rumori, la gente, tutti vestiti di nero o simil-nero, tutti di corsa, indaffarati che correvano da una parte all'altra dei portici, si affrettavano verso chissà quali impegni, il cellulare incollato all'orecchio e un volto truce sul collo.
E poi i negozi, la quantità enorme di merce esposta, i saldi, le offerte di ogni tipo. Nel giro di mezz'ora mi è nato il bisogno compulsivo di comprare, di appropriarmi di qualche vestito, libro, paio di scarpe. Il meccanismo mi è improvvsamente balzato agli occhi: non abbiamo bisogno di nulla, ma la sovraesposizione ad una quantità abnorme di merce colorata fa sì che nasca in noi il desiderio di acquistare.
Insomma, giravamo per la città spaesati come due turisti, un po' frastornati dal rumore e inebriati dai gas di scarico... mammina, ma come abbiamo fatto a viverci così tanto tempo?

martedì 12 febbraio 2008

Aspettando primavera

Va bene, siamo onesti, l'inverno ci è piaciuto un sacco: e la neve, e il ghiaccio, e la macchina da sbrinare, e le tormente di neve, le albe gelate a -5, il buio pesto alle 4 di pomeriggio, gli alberi spogli e i prati surgelati, i cieli stellati nel gelo della notte, l'odore della legna e il silenzio della neve. Tutte cose carine, per carità, oserei dire esotiche per noi gente di mare.
Però adesso basta eh.
Mi manca la luce, mi manca il sole, mi manca uscire al mattino e vedere l'alba illuminata, mi manca tornare alla sera nella luce del tramonto, mi mancano le foglie e i colori della campagna.
Voglio l'ora legale, subito.
Voglio la primavera, ora.

lunedì 4 febbraio 2008

Anno nuovo, mutuo nuovo

E' dell'ultimora la notizia che esiste una banca in Italia che ha ritenuto degni di fiducia gli scriventi di questo blog.
Tradotto in parole povere (anche quelle sono indigenti) : abbiamo il mutuo per finire i lavori!!!
Questo significa che per i prossimi 30 anni i Ciccini vivranno ritirati nella loro casupola, nutrendosi di croste e acqua del pozzo, senza vedere nessuno e lavorando come schiavi per sostenere la sontuosa rata della benefica banca.
Non chiamateci, tanto non avremo telefono, nè invitateci da nessuna parte tanto non avremo i soldi della benzina per venire a casa vostra. Potete però venirci a trovare, portando possibilmente generi di conforto e prima necessità.
Meno male che abbiamo un sacco di terreno, potremo coltivare l'orto e nutrirci di prodotti della terra!
Un grazie a tutti coloro che credono in questa folle impresa, pregate per noi, ne abbiamo bisogno.