Pagine

giovedì 30 settembre 2010

Il piede violento del nido

Interno nido, ore 13:00, la mammozza va a riprendere il Topolo:

- Come è andata oggi?
- Tutto bene, come sempre. Ha fatto cacca, ha mangiato tutto, niente nanna.
- ...
- Ah! Ha dato un calcio a un altro bambino.
- Un calcio? Ohmmioddio, come un calcio? Come mai?
- Eh... a questo bimbo avevano portato via la palla, piangeva inconsolabile da almeno 20 minuti, insomma... il Topolo si è alzato, è andato da lui e gli ha mollato un calcio. Non forte, però un calcio.
- ...
- Ha fatto quello che avremmo voluto fare noi, ma non potevamo. Era veramente esasperante.

Sono rimasta senza parole. Dentro di me ridevo a crepapelle, e quando sono uscita ho stretto a me il nano e gli ho stampato un bacione, però forse dovrei insegnargli altri metodi per mettere a tacere quelli che lo infastidiscono...
L'arte della dialettica insegnata a un annoemezzenne?!

mercoledì 22 settembre 2010

Arrivederci e grazie

Il Topolo ha 17 mesi e iniziamo a respirare: sta anche un po' coi nonni, va al nido volentieri, inizia ad accorgersi che esistono altri esseri umani corti come lui chiamati "bimbi", insomma ho intorno a me un bel po' di metri liberi di spazio vitale.
Peccato che fra un po' ne arriverà un altro e si ricomincerà da capo.
Voluto eh, non fraintendetemi, tuttavia, come dire, ehm... diciamo che sapere che per almeno un altro annetto l'avrò attaccato alla tetta e alle gambe ... insomma mi sgomenta parecchio.
E così, con questo stato d'animo da "dead mom walking" ho chiesto un week end di libertà al maritozzo. Un intero week end senza Topolo.
E lui ha detto sì.

Ha detto sì capite?! No, se non avete figli non capite.

Cari tutti, mi siete molto simpatici, davvero.
Anche tu Topolo, ti voglio un bene dell'anima.
Ma starò assente per qualche giorno e me ne andrò a trovare l'amica Athena che vive in quel di Amsterdam.
Statemi bene, non fate niente che io non farei, tante care cose e a presto (forse).
Mammozz.

lunedì 20 settembre 2010

Hai voluto la bicicletta?

Ormai ho un'età che lo posso anche dire: questa casa l'abbiamo presa come alle superiori si sceglieva il ganzo del momento.
Non negate, l'avete fatto anche voi.
Mettiamo che, a 15 anni, il tipo con cui flirtavate fosse un perfettino - studioso- sgobbone- tutto casa e famiglia: una vera palla insomma. Quanto poteva durare? Una settimana?
Ok.
Quello dopo, già me lo vedo, quasi sicuramente sarebbe stato l'esatto opposto: un po' stronzetto, troppo grande, con la moto, bocciato più volte.
E questo, quanto durava? Due settimane?
Ok.
Quello dopo di nuovo serio, quello dopo di nuovo un mezzo hooligan, e così via.
Insomma, sto semplificando, ma il concetto è questo: si sceglieva l'esatto contrario di quello che ci piaceva il minuto prima, vagando da un estremo all'altro come foglie portate dal vento.
(Se a voi a 15 anni non è successo tutto questo vi prego non scrivetemelo, ho fatto anni di terapia per uscire da 'sto circolo vizioso. Grazie)
Ecco.
A distanza di anni mi rendo conto che il criterio che abbiamo usato il maritozzo ed io per comprare questa casa è proprio quello descritto.
Frustrati da lunghi anni in appartamento microscopico di 43 mq, senza manco un balconcino, in un condominio di un popoloso quartiere cittadino, snervati da vicini cafoni e rumorosi, incarogniti per il traffico, il rumore, lo smog e tutto quello che una grande città può offrire abbiamo iniziato a cercare casa in campagna.
Troppo piccola, sentenziava il maritozzo indicando una fattoria su 3 piani.
Troppo vicina alle altre case, mugugnava la mammozza vedendone un'altra isolata come la capanna di Heidi.
Troppo poco giardino, scuoteva la testa il maritozzo, calpestando i 3000 metri di una parco abbandonato.
E così via.
Alla fine l'abbiamo trovata: a 3 kilometri dal paese più vicino, con uno sterrato di 500 metri, senza altre case attorno, con 2 ettari di terreno, una casa su 3 piani, in un paese dimenticato da dio e dagli uomini.
Ci staranno le mie scarpe? si interrogava la mammozza.
Sarà sufficiente per l'orto? Si chiedeva il maritozzo?
Avranno abbastanza spazio per giocare i bambini?
E ora, passato quasi un anno dal trasferimento posso dire che sì, le scarpe ci stanno, che sì, l'orto ci sta, che sì, il Topolo ha spazio per svagarsi.
Ma non solo: tenere minimamente puliti 3 piani di casa è un culo inenarrabile. Cercare di disboscare 2 ettari di giungla è un impresa improba anche per un homo botanicus come il maritozzo. Tenere a bada un nano di 17 mesi in un giardino immenso è semplicemente ridicolo.
Insomma, siamo 2 ex cittadini mitomani.
E, attualmente, sfiniti.
Se, per caso, siete in pensione /disoccupati/ studenti/ casalinghe disperate e volete venire a respirare un po' di aria buona (si fa per dire, ci si è rotta la biologica) vi aspettiamo a braccia aperte!
A bientôt.

giovedì 16 settembre 2010

Autunniadi

Passata la nausea e recuperato un minimo di pressione, che ultimamente era scesa sotto il minimo vitale, riesco finalmente a scrivere qualcosa, se non di sensato almeno di riassuntivo:
- rientrati dal mare in una casa esplosa: speriamo di poterci presto permettere dei mobili perchè mi sono scassata i cabasisi di traslocare montagne di vestiti negli scatoloni.
- orto selvaggio ma produttivo: pomodori, zucchini, basilico e salvia. Nell'ordine: salsa di pomodoro, frittate/zuppe/contorni di zucchine, pesto, focaccia con salvia. Sono soddisfazioni, per noi ex cittadini devoti alla quarta gamma!
- il Topolo è alla fine tornato al nido: ha stra-pianto il primo giorno, pianto forte il secondo, piagnucolato il terzo, restato serio il quarto, sorriso il quinto, trotterellato via senza un saluto oggi. Un successo direi.
- maritozzo alla ricerca di un lavoro, mammozza con incubi quotidiani relativi alla sua ex- situazione lavorativa. Sogni ad occhi aperti di dimissioni condite da insulti al capo e uscita trionfale con sbattito di porta. Alè!
- fagiolino nuovo di pacca nella pancia. Secondo me è una femmina. Secondo Nonnoracolo è un maschio. Considerato il successo che il suddetto riscuote nella lettura dei sacri tarocchi sarà di sicuro una femmina.

lunedì 6 settembre 2010

Te l'avevo detto...

"E nel pomeriggio
quando il sole ci nutriva
di tanto in tanto un grido copriva le distanze
e l'aria delle cose diventava
irreale"
F. Battiato - Summer on a solitary beach

Incredibile come certe persone siano veramente di coccio.
Davvero, eh.
Tutto il mondo a dire e fare una cosa e loro no, fanno il contrario anzi, se possibile più tutti vanno da una parte più loro si ostinano ad andare dalla parte opposta, parti di una minoranza sempre.
E così, mentre tutto "l'universo criato" con bambini piccoli andava a ricrearsi al mare la mammozza, convinta ancora di essere single, aitante, gagliarda come un giovane virgulto, portava se stessa e le sua stanche ossa in montagna a 2000 metri slm.
Passi per l'età, avrei potuto fare gitarelle brevi ma dignitose.
Passi per le stanche ossa, andare a funghi e lamponi è pur sempre accettato nella mia stirpe di montanari.
Passi per il marizozzo, che dove lo porti è contento.
Ma il Topolo... ragazzi il Topolo in montagna è un mazzo stratosferico.
Forse l'anno scorso quando lo allattavo sui prati dell'Alto Adige, in cima alle vette, nei rifugi, tra le mucche, sotto la pioggia gelata, sulla funivia del Pordoi, nel canalone del Piz Boè ero distratta.
Chissà, magari un ologramma aveva preso il mio posto e io ero rimasta a casa a dormire.
Deve essere per forza così, altrimenti non si spiega come mai quest anno io abbia deciso di ripetere l'infausto esperimento portandolo in val d'Aosta, nei sopra citati 2000 mt, in fondo ad una valle adorabile che tanti soddisfazioni mi ha dato quando era ragazza.
Ragazza, appunto.
Scarrozzare in giro un 16mesenne sui sentieri e nei prati è i-m-p-o-s-s-i-b-i-l-e, a costo di lasciarci le penne, le ossa, il marito e la voglia di uscire di casa per i prossimi 30 anni.
Poi lo spirito divino deve essere disceso nel mio unico neurone condiviso e deve avergli detto qualcosa tipo "avete mai pensato al mare, voi piccoli idioti e debosciati di genitori?"
Ma il mare è da mollaccioni, al mare mi annoio, il mare noooo, ma insomma, il mare.... che pizzaaaaa....
E il mare fu.
E insieme al mare fu la pace dei sensi, il riposo, la nanna, il caldo, il sole, il mare e il vento di settembre, un Topolo felice, contento, nudo e sabbioso come un piccolo neanderthal, sgambettante, salato e abbronzato, urlante di gioia nel canottino e soddisfatto come un uovo a giocare con la sabbia e le onde.
E insieme al Topolo domato furono una mammozza e un maritozzo sbragati, rilassati, in infradito e costume per tutto il tempo, intenti a trovare sassi e conchiglie come quando erano i bei tempi, innamorati e pieni di gioia per il futuro.
Persino il fagiolino nella pancia sbatteva le alucce in segno di gaudio.
E siccome noi gente di coccio siamo o bianco o nero dall'anno prossimo solo mare, mare,mare.
E anemmu cuscì!