Sto per inimicarmi metà della famiglia, pazienza, è giunto il momento di fare outing e dichiarare al mondo la mia difficile condizione di moglie di ingegnere.
Andiamo con ordine.
Mio papà è ingegnere, mio nonno materno è ingegnere, mio zio Boss è ingegnere, così come mio zio Il Giusto e lo zio Scroogy. Uno dice, sapevi a cosa andavi incontro. Okkey, okkey, chi è causa del suo mal pianga se stesso, è inutile piangere sul latte versato e via di seguito.
Premetto che non ho nulla di personale contro gli ingegneri, ci mancherebbe, anzi li trovo particolarmente razionali, organizzati, puliti, spiritosi e stimolanti.
Restano tuttavia ingegneri.
Ieri sera, insieme a Jeeg, ho deciso di preparare la marmellata di mele cotogne, la ricetta diceva:
3 kili di mele, 1 kilo di zucchero
Pulite le mele cotogne e fatele cuocere a fuoco lento insieme allo zucchero, in una padella antiaderente finché non saranno cotte. Invasate e conservate in un luogo fresco ed asciutto.
Basta, niente altro.
Andiamo al supermercato, a comprare i vasetti: Jeeg fa un complicatissimo calcolo, trasformando i kili delle mele in litri, il peso dello zucchero in acqua, sommando i litri di mele e quelli di zucchero e decide di comprare 6 vasetti, per un totale di 3 kili. Mi sembrano tanti, ma non insisto, il capo è lui, lui calcola io eseguo.
Puliamo le mele, poi gli dico, mettile nel pentolone con lo zucchero, coprile e lasciamo cuocere.
Jeeg mi chiede se ci mettiamo dell'acqua, no, la ricetta non la prevede. Se sicura? perchè forse è meglio mettercela. No, non ci vuole acqua.
Passano 5 minuti.
Io ci metterei dell'acqua, perchè comunque le mele sono asciutte, lo zucchero è solido... Non ci vuole acqua, come te lo devo dire? Ma quando facciamo la salsa ci vuole, ma questa è marmellata, non ci vuole acqua. Io ce la metterei.
Passano 5 minuti.
Però forse con un po' d'acqua... AAAARGGGHHHHH.
Questo per dire che l'ingegnere non molla.
Mai.
Se ha un'idea, se nella sua testa la composizione chimica di un qualunque cibo, oggetto, prodotto prevede certe operazioni bisogna farle assolutamente.
La flessibilità non è prevista, l'approssimazione neppure, la creatività non ne parliamo.
Alla fine, dopo che le mele hanno dato circa 8 litri d'acqua che si è asciugata lentamente, le abbiamo invasettate.
Ps. Per la cronaca, erano sufficienti 3 vasetti, non 6.
E ora sparatemi pure.
Andiamo con ordine.
Mio papà è ingegnere, mio nonno materno è ingegnere, mio zio Boss è ingegnere, così come mio zio Il Giusto e lo zio Scroogy. Uno dice, sapevi a cosa andavi incontro. Okkey, okkey, chi è causa del suo mal pianga se stesso, è inutile piangere sul latte versato e via di seguito.
Premetto che non ho nulla di personale contro gli ingegneri, ci mancherebbe, anzi li trovo particolarmente razionali, organizzati, puliti, spiritosi e stimolanti.
Restano tuttavia ingegneri.
Ieri sera, insieme a Jeeg, ho deciso di preparare la marmellata di mele cotogne, la ricetta diceva:
3 kili di mele, 1 kilo di zucchero
Pulite le mele cotogne e fatele cuocere a fuoco lento insieme allo zucchero, in una padella antiaderente finché non saranno cotte. Invasate e conservate in un luogo fresco ed asciutto.
Basta, niente altro.
Andiamo al supermercato, a comprare i vasetti: Jeeg fa un complicatissimo calcolo, trasformando i kili delle mele in litri, il peso dello zucchero in acqua, sommando i litri di mele e quelli di zucchero e decide di comprare 6 vasetti, per un totale di 3 kili. Mi sembrano tanti, ma non insisto, il capo è lui, lui calcola io eseguo.
Puliamo le mele, poi gli dico, mettile nel pentolone con lo zucchero, coprile e lasciamo cuocere.
Jeeg mi chiede se ci mettiamo dell'acqua, no, la ricetta non la prevede. Se sicura? perchè forse è meglio mettercela. No, non ci vuole acqua.
Passano 5 minuti.
Io ci metterei dell'acqua, perchè comunque le mele sono asciutte, lo zucchero è solido... Non ci vuole acqua, come te lo devo dire? Ma quando facciamo la salsa ci vuole, ma questa è marmellata, non ci vuole acqua. Io ce la metterei.
Passano 5 minuti.
Però forse con un po' d'acqua... AAAARGGGHHHHH.
Questo per dire che l'ingegnere non molla.
Mai.
Se ha un'idea, se nella sua testa la composizione chimica di un qualunque cibo, oggetto, prodotto prevede certe operazioni bisogna farle assolutamente.
La flessibilità non è prevista, l'approssimazione neppure, la creatività non ne parliamo.
Alla fine, dopo che le mele hanno dato circa 8 litri d'acqua che si è asciugata lentamente, le abbiamo invasettate.
Ps. Per la cronaca, erano sufficienti 3 vasetti, non 6.
E ora sparatemi pure.