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lunedì 27 dicembre 2010

Si sta come in inverno, nel mare le balene

"Non esistono donne brutte. 
Dipende solo da quanta vodka bevi "

Proverbio Russo

Ormai è assodato. 
Arriva un giorno, nel corso della gravidanza, in cui si dice basta. Basta alla pancia, basta alla ciccia, basta al fiato corto, al mal di schiena, alla fame di schifezze, al sonno interrotto, alla pipì mille volte, alla macchina che sfinisce, basta ai calcetti nello sterno e alla testolina sulla vescica, basta alle sole 2 paia di pantaloni che puoi mettere e all'unico giaccone pesante taglia XXL, basta a tutto.
Se aggiungiamo all'insofferenza generale i dannati capelli che in un momento di estasi psichedelica furono potati e ora, cvd, vanno domati col cerchietto e le mollettine, il raccapriccio è totale.
Peccato che questo giorno benedetto in cui decidi che ok, ci siamo divertiti di nuovo, ci siamo beati di nuovo, ci siamo gongolati del pancione di nuovo, sia intorno alla settimana 29 e non a poche ore dal parto.
Restano 9 settimane e 1/2.
Temo che però che al posto di notti sudate di sesso sfrenato si tratterà piuttosto di agonizzanti giorni di attesa estenuanti.
Hai voluto la bicicletta?

venerdì 24 dicembre 2010

Confessioni di un'omicida

Ebabbè.
Sono stata io, e allora? L'avreste fatto anche voi, ne sono sicura. E siccome che è Natale mi voglio lavare la coscienza e rendervi partecipe dell'orrendo crimine che ho commesso un po' di tempo fa.
Allora.
Uno dei giovani zii che pullulano nella nostra famiglia, un paio di settimane fa ha regalato al Topolo un palloncino. 
Un palloncino bellissimo, moderno, di quelli che usano adesso, tutto argentato e frusciante con il faccione di Spongebob giallo e sorridente. Il nano è impazzito: tirava il filo, correva con il palloncino, cercava di prenderlo, lo faceva volare, lo chiamava per tirarlo giù... insomma un bambino neanche 2enne con il primo palloncino. Una gioia entusiasta e gridolina.
Questo il primo giorno.
Il secondo già aveva perso entusiasmo. 
Il terzo manco lo guardava più. Allora ho accorciato il filo e ho "parcheggiato" Bob in corridoio, ad un metro di altezza, aspettando che si afflosciasse per buttarlo via.
Che ingenua.
I palloncini moderni non sono come quelli degli anni '70, che dopo un giorno si rimpicciolivano, perdevano aria e, a sera, erano mogi mogi in un angolo, agonizzanti.
Quelli di oggi sono caparbi, presuntuosi, tronfi come pavoni, senza un minimo di umiltà.
Mica si sgonfiano questi, rimangono intatti nei giorni, senza perdere un filo di smalto.
Al quinto giorno, siccome dopo un po' l'ospite puzza, ho deciso: stufa di imbattermi in quella faccia gialla a tutte le ore del giorno e della notte (spesso prendendomi un accidente) ho preso un paio di forbici e...l'ho accoltellato senza pietà!
Eh!
Il poveretto non ha emesso un gemito, nemmeno un sibilo a dire il vero, si è sgonfiato dignitosamente ed è sparito.
Dopo di che ho aperto la spazza e bye bye Bob! Have a nice trip!
Che dite, verrò assolta?!?

mercoledì 22 dicembre 2010

- 2

Come un generale i giorni prima della Grande Battaglia mi aggiro per casa, controllando e ri-controllando che tutto sia pronto.
Regali: fatti, mancano alcuni pacchetti e tutti i bigliettini. Da fare.
Frigo: provviste ok.
Macchina: gomme gonfie, olio cambiato, pulizia esterna e interna non ottimale ma pazienza. Bagagliaio svuotato per poter caricare e scaricare i pacchi.
Meteo: aggiornato ogni 6 ore dal maritozzo, dovrebbe sostenerci.
Umore: bellicoso e determinato.

Il programma è stringato: venerdì 24 pranzo da mio papà, totale ospiti: 8 + 1 nella pancia (che comunque mangia come gli altri).
Sabato 25: pranzo dai suoceri, totale ospiti 5 + il solito abusivo.
Domenica 26: pranzo da mia mamma, totale ospiti 7 + clandestino.
Totale chilometri da percorrere in 3 giorni: 430.

Che dire: ce la possiamo fare.
Il pensiero che mi sostiene è che l'anno prossimo, con i 2 bimbi piccoli, non ci muoveremo di un millimetro.
Buon Natale a tutti!

giovedì 16 dicembre 2010

Lettera di una mamma distratta

Caro Fagiolino,
amore di mamma, che ancora una volta ieri ho sentito il tuo cuoricino battere a mille e calcetti e pugni e remesci che neanche un nuotatore di sincro.
Dicevo, amore di mamma.
Lo so che non ti parlo mai e non ti considero granchè, lo so che ti penso rararmente, salvo alle 2 di notte quando decidi che è l'ora dello stretching, ma questo non vuol dire che non ti voglia bene e non sia impaziente di vedere che viso hai e stringerti tra le braccia.
Quell'altro, tuo fratello (e che impressione dire "fratello") assorbe ogni mia energia, spazio vitale, cellula, neurone e desiderio di attività. Tuo fratello è, come dire, impegnativo, te ne accorgerai tu stesso e richiede grande forza d'animo oltre che fisica.
Ma non preoccuparti, c'è spazio anche per te, c'è amore anche per te, c'è tanta voglia di conoscerti.
Un'unica preghiera: mi prometti che ogni tanto (non dico sempre) un pisolino te lo farai? Magari in carrozzina, ma anche nel lettino, insomma dove vuoi, basta che ogni tanto stacchi la spina.
Ecco, te l'ho detto: amore sì, ma qui ogni tanto ci si riposa pure.
Bacini bacini e a presto!
Mamma

martedì 14 dicembre 2010

Latitanza

Arriva un momento nella vita
in cui non rimane altro da fare 
che percorrere la propria strada fino in fondo.
Quello è il momento d'inseguire i propri sogni,
quello è il momento di prendere il largo,
forti delle proprie convinzioni.


Il Delfino - Sergio Bambarén

Lo so, predico bene e razzolo male (tanto per restare in ambito campagnolo).
Del resto, come ho già scritto qui, mi riesce veramente difficile angosciarmi sul futuro senza fare niente di concreto, devo per forza concentrarmi su qualcosa, una qualche attività, un  progetto, insomma, darmi da fare.
E siccome le cosine piccole le ho già iniziate (e finite) tutte - vedi lavori a maglia, ad esempio -  stavolta mi sto cimentando con qualcosa di grosso, veramente grosso.
Uno di quei progetti che mi ronzano in testa da anni, tanti anni, una di quelle che cose che si dicono sempre e non si cominciano mai, una roba più grande di me.
Naturalmente, per scaramanzia, non vi dico nulla.
Sappiate però che vi si ritorcerà contro come un boomerang perciò, finchè potete, datevela a gambe.
Ihihihih!!!

lunedì 6 dicembre 2010

Di inadeguatezza e altre mammosità

L'amica F. è incinta, finalmente. Condivisa la gioia, l'entusiasmo e l'emozione abbassa il tono di voce e quasi sussurrando mi dice che è terrorizzata.
Terrorizzata? Ma stai bene? C'è qualcosa che non va? L'ecografia è a posto?!
Tranquilla, mi rassicura, va tutto bene. IO sono terrorizzata, ho paura che non sarò una brava mamma. Temo che sarò inadeguata.
Inadeguata?!??
Carissima amica F.,
certo che sarai inadeguata. Lo siamo state e lo siamo tutte. Tutte le donne con figli sono inadeguate.
Inadeguate e terrorizzate. Inadeguate e maldestre. Inadeguate e pasticcione, insicure e determinate, estasiate e depresse. Stanche e piene di energia. Disperate ed esaltate.
Tutte, nessuna esclusa.
 Poi passa, piano piano si prende il ritmo, si rallenta, si prende coscienza di emozioni, sentimenti, pensieri e sogni e tutto si fa più facile, tranquillo.
Ma l'inadeguatezza non passa e sai perchè? Perchè è relativa a qualcosa che noi pensiamo dovremmo essere. Qualcosa che noi ci obblighiamo ad imitare, qualche modello, qualche esempio più o meno virtuoso, magari nostra mamma o la zia o la tata del cugino.
L'inadeguatezza non è oggettiva, è dentro di noi rispetto a qualcosa di esterno.
L'accettazione non è solo del bambino, dei suoi limiti, del suo carattere ma soprattutto di noi stesse, dei nostri limiti, del nostro carattere.
Cara F. che ti posso dire? Queste sono parole che per ora non ti dicono nulla.
Stai tranquilla, riposati e comincia già da oggi a fare i conti con un'inadeguatezza interiore che abiterà con te ancora per un po'.
Ti abbraccio

venerdì 3 dicembre 2010

La campagna d'inverno

Leggo il post di Cautelosa e mi vien da sorridere.
Ha smesso di nevicare ed è uscito il sole e visto che la temperatura è stabile da 4 giorni tra 0 e +1 la neve si è mantenuta croccante e fresca, ancora intatta dove non è passato nessuno (salvo sporadiche impronte di caprioli che mi commuovono davvero).
Gli alveari sono ricoperti di neve, così come il tetto del fienile.
Il paesaggio è montano, anche se siamo solo a 300 mt di altitudine e il silenzio, se possibile, è ancor più intenso. 
E' in queste giornate che amo questo posto, quando il freddo, la neve, la stagione impongono una pausa forzata ai lavori fuori, niente trapianti, potature, legna da tagliare o trasportare. Nulla.
Solo riposo e divertimento con il Topolo.
E poi la neve è pulita, ricopre l'odiato fango e fa sembrare tutto più bello.
Ora l'unica cosa da fare è fare capire al nano che solo la neve pulita si può prendere in mano e leccare, quella lungo le strade no ;))

mercoledì 1 dicembre 2010

Gravidanza new age

E' fondamentale, in gravidanza, coccolarsi e prendersi cura del proprio corpo in modo da prepararsi gradualmente e dolcemente al parto.
I classici consigliano di massaggiare con olio di lino la pancia, il seno e il perineo, almeno una volta al giorno, possibilmente dopo la doccia.
I manuali di yoga suggeriscono varie posizioni per la postura e il rilassamento.
In generale, bisognerebbe dedicare almeno mezz'ora al giorno ad esercizi di visualizzazione e respirazione, soprattutto nel terzo trimestre, in vista del parto.

Oppure si può prendere una grossa pala e spalare la neve attorno a casa, sullo sterrato d'accesso e intorno, sopra e sotto la macchina.

Dipende.