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venerdì 29 agosto 2008

BLEAH!

Va bene, faccio pubblica ammenda: ho sempre sostenuto che le nausee in gravidanza fossero una cosa da niente, ecchessarà mai, mi dicevo, un po' di nauseetta, massì, ma saranno ogni tanto un po' di giramenti di testa.... quante storie per una leggenda!
E' da una settimana che mi viene da vomitare, mi sembra di avere un paletto di ciliegio incastonato tra le sopracciglia che provoca giramenti e vertigini e un gatto appeso allo stomaco.
Stamattina, alle 7, la sola idea del caffè ha suscitato un conato spontaneo, tanto per farmi capire che non sarebbe stata una buona idea.
Leggo in internet che la gravidanza interessa 60 donne su 100 (peccato essere sempre parte di una minoranza tranne in casi come questi) e che dura per i primi 3 mesi.
Evviva.
Mi mancano ancora 27 giorni... Blurp!

martedì 26 agosto 2008

Yogami la pancia

Tanto per non annoiarmi e prepararmi fisicamente ai futuri eventi ho comprato un libercolo pieno di figure intitolato "Esercizi di Yoga per il parto attivo".
Molto bello, fatto bene, con addirittura 2 CD da un'ora ciascuno, con musica di Bach e voce suadente che spiega gli esercizi e guida passo passo nel fantastico mondo dello Yoga.
Bellissimo.
C'è solo un piccolo particolare: gli esercizi andrebbero eseguiti nel primo pomeriggio, preferibilmente dopo il sonnellino pomeridiano.
Contatterò il mio capo e chiederò che in contratto mi venga inserita un'oretta tra le 14 e le 15 per poter schiacciare un pisolino in santa pace.
Conoscendo il tipo, sono assolutamente certa che la mia richiesta verrà esaudita in brevissimo tempo.
Come no.

Spaesati

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI: una baffuta presenza a 4 zampe vive da mesi a casa dei Campagnoli Giulivi, rosicchiando a tradimento pacchetti di crackers e lordando di cacchine diversi angoli della casa.L’Ingegnere, imbevuto di buoni propositi ambientalisti e animalisti, scartati a priori i metodi cruenti (vedi colla e veleno), acquista fiducioso una bella gabbietta, dove il topo si infilerà per mangiare un pezzettino di formaggio e verrà successivamente liberato nei campi.

Ieri sera calava l’imbrunire sul Borgo del paesino, i campagnoli giulivi tornavano a casa dopo il solito pellegrinaggio tra piastrellisti – parquettari – negozi di vernici – di grondaie – ecc.
A casa regnava il silenzio, intervallato da un sordo rumore, tipo gabbietta di metallo con topo dentro che sbatte sulle travi della mansarda. Ah! esclama l’ingegnere trionfante, ha funzionato! Lo sapevo io che non c’era bisogno di ucciderlo!
Sale le scale, prende la gabbietta con il topolino, si infila un paio di guanti e scende al parcheggione lungo il fiume fischettando tutto allegro.
Passano i minuti. Tutto tace.
All’improvviso rientra come un fulmine, tutto sudato, rosso in viso e infuriato come una iena: STO CACCHIO DI TOPO! HO APERTO LA GABBIA E LUI COS’HA FATTO?! ANZICHE’ USCIRE DALLA PORTA DELLA GABBIA SI E’ INFILATO IN UNA MAGLIA LATERALE E ORA E’ INCASTRATO!!!!NON ESCE E NON ENTRA, LA TESTA DA UNA PARTE IL CORPO DALL’ALTRA!!! MA COME SI FA???
Afferra un paio di tenaglie e torna al parcheggio.
Passano i minuti. Tutto tace.
Rientra 10 minuti dopo, sudato marcio e tutto sporco: “mi è toccato aprire le maglie con le tenaglie, mentre il topo tentava di mordermi e tremava come una foglia. Ma si può?!? Io volevo salvarlo e quello scemo si è fatto male e si è spaventato a morte. Ma è solo colpa mia, è solo colpa mia che ho voluto andare contro le leggi della natura. LA PROSSIMA VOLTA IL TOPO LO AMMAZZO, TI GIURO LO AMMAZZO CON LE MIE MANI, GLI DO UNA BELLA BADILATA, GLI FRACASSO LA TESTA E LA FACCIAMO FINITA SUBITO”.
Amen.

lunedì 25 agosto 2008

Patti chiari, amicizia lunga

Per ora siamo clandestini, io e il gamberetto, nessuno sa niente, nessuno sospetta, nè parenti, nè amici, nessuno.
Vista l'ultima volta (finita con una rapida rinuncia del potenziale bimbo) preferiamo tacere fino ai risultati dei primi esami che avverranno nella settimana 9a.
Jeeg ed io, in ogni caso, già parliamo al gamberetto come se avesse l'età della ragione e potesse ascoltarci pienamente.
Ieri in piscina, ad esempio, c'era una simpatica coppia di nanerottoli che urlavano come 2 ossessi, tuffandosi a bomba in piscina e reclamando a squarciagola occhialini, braccioli, la mucca gonfiabile, la palla, le ciabatte, un asciugamano più grande, un po' d'acqua, un gelato e altri ameniccoli spiaggerecci.
Io mi sono chinata verso la pancia e con voce bassa, ma decisa, ho chiaramente detto al gamberetto che se lo poteva anche scordare di potere urlare in quel modo in un luogo pubblico. L'ingegnere accanto mi dava manforte annuendo serio.
Sarà mica per questo morbido approccio alla Rottenmayer che abbiamo aspettato 3 anni prima di restare incinti?!?

PIASTRELLA VS PARQUET

Chi ci frequenta sa.
Sa e, onestamente, ne ha i ciufoli pieni.
Il tormentone dell'ultimo anno è stato: al piano terra cosa mettiamo, la piastrella o il parquet?
Siccome so per certo che anche voi, se solo foste qui, vi sareste appassionati al dilemma vi metto al corrente di tutta la faccenda.

PRO PIASTRELLA: si lava facilmente, si abbina un po' con tutto, si rovina meno, costa relativamente poco;
CONTRO PIASTRELLA: è fredda, non ci puoi camminare a pede nudo.
PRO PARQUET: è caldo, è bello, fa una porca figura;
CONTRO PARQUET: si sporca, si rovina, se nevica e entri con le scarpe lo rovini, se piove lo rovini, se hai terra nelle scarpe lo rovini, se ti cade un ceppo acceso del camino dai fuoco alla casa (ohibò), bisogna ripiallarlo ogni 5 anni (o 10 se stai attento, o 2 se nevica spesso).

Ora immaginate i 2 protagonisti di questa avventura che ogni giorno (davvero, OGNI GIORNO) vagliavano con perizia e dovizia di particolari le 2 scelte: io metterei la piastrella, secondo me sta bene con i muri, epperò il parquet è una figata, epperò la piastrella si sporca meno, epperò il parquet e più bello.... e così via fino al tentato suicidio di massa della ditta che ci fa i lavori e che ogni giorno riceveva un'indicazione diversa.

Poi abbiamo chiesto i prezzi e, come per magia, la situazione si è chiarita.
23 € al mq la piastrella, 120€ al metro quadro il parquet.

Indovina indovinello cosa ho messo nel tinello???

venerdì 22 agosto 2008

Non sono maggiorata, è che mi disegnano così

In effetti l'avevo immaginata diversa, la gravidanza.
Pensavo sarei stata su una nuvoletta rosa, a pensare al bambino tutto il giorno, colma di amore e gratitudine, mezza inebetita per la gioia.
Invece.
Invece la vita va avanti, nella norma come sempre, lavoro - casa - pappa - nanna -lavoro...
tutto uguale se non fosse per i mal di testa fortissimi, che vanno e vengono, l'insonnia dalle 3 alle 4 del mattino, le tettone da mucca, la pancia che tira, la digestione di un geco striminzito e lo sfinimento che mi fa crollare alle 10 di sera.
Nausea niente, ma forse è presto.
Mi rendo però conto che ho già atteggiamenti da "gravida avanzata": mi accarezzo la pancia, cerco di non guardare schifezze alla tele per non impressionarmi, provo a non arrabbiarmi in ufficio, cammino con i piedi a papera tenendomi una mano sulle lombari.
In tutto questo, Jeeg continua a guardarmi con tanto d'occhi, è lui il vero inebetito!
Stamattina mi ha detto che asomiglio a un fumetto di Manara, anche a uno di quelli fatti particolarmente bene...

mercoledì 20 agosto 2008

TGM - tette geneticamente modificate

Credevo fosse una leggenda, una di quelle esagerazioni che si dicono così, tanto per parlare, non lo vedo da mille anni, sono così stanca che sto per morire, ho mangiato come un bue, mi son venute 2 tette che sembro una mucca...
Invece.
Ragazzi, è proprio così: il mio seno cresce, cresce, lievita, si espande in modo spropositato, la cosa ha veramente del comico.
Ma la cosa più buffa è Jeeg , non riesce più a guardarmi negli occhi, tiene uno sguardo basso, fisso sul petto: sembra un bambino che ha perennemente davanti la sua torta preferita.
Non mi saluta neanche, chiede "come stanno le mie amiche?" e poi cammina per casa mormorando frasi del tipo "quanto ben di dio, quanta salute, che roba mamma mia!!!".
Ingegnere sull'orlo di una crisi di nervi.

martedì 19 agosto 2008

Era una notte buia e tempestosa...

... e mentre mi rigiravo nel letto, indecisa se avere troppo caldo o troppo freddo, ho deciso di alzarmi e fare 2 passi fino in bagno.E mentre camminavo nel buio della notte ho sentito qualcosa di strano: il mio seno, solitamente abbastanza discreto, era gonfiato in modo spropositato, fino ad assumere la ridicola forma di una mongolfiera.
Ohibò.
E il mal di testa.
Così forte che mi sembrava di avere 2 bulloni piantati nelle tempie. E mentre producevo un fiume di pipì ho saputo di essere incinta.
Ho proprio pensato: sono incinta e questa volta arrivo fino in fondo.
Al mattino alle 7, mentre l'acqua del tè si scaldava in cucina, ho fatto il test: positivo. Inizia così, un 18 agosto qualunque, la mia avventura come mamma. Jeeg sorride, gli occhi luminosi, mi stringe la mano e mi guarda teneramente, dopo di che mi dice che lui saprà indovinare il sesso del nostro bimbo, non ti preoccupare, sorride, lo saprò io prima dell'ecografia.
Questi ingegneri sono proprio una sorpresa senza fine.

Topo horror show

Eccoci qui, freschi e pimpanti dopo 2 belle settimane di ferie e il primo giorno della settimana mi capita subito una bella avventura.
Ieri mattina, prima di andare al lavoro, mi sono ricordata della fame che mi attanaglia in ufficio verso le 11 e ho pensato di prendere al volo un bel pacchetto di crackers dalla confezione sopra al frigo.
Infilo la manina nella scatola e scopro con sorpresa un pacchetto di crackers vuoto.
Ohibò.
E chi è che mangia i crackers e rimette al suo posto la plastica vuota?
Poi ho guardato il pacchetto: era stato aperto di lato, con un bel buco rotondo, tutto dentellato.
Uhm.
Ho girato la scatola di crackers e una bella pioggia di cacchine nere mi è caduta addosso.
Umpf.
Naturalmente ho buttato via il tutto, un po' schifata.
In ufficio ho chiesto ai miei colleghi quale animale fa delle belle caccoline nere, strette e lunghe: scartato il pipistrello, la risposta è stata unanime: IL TOPO.
Ok, va bene, ospitiamo (gratuitamente, peraltro) un bel topolino di campagna, e ora?
I colleghi hanno suggerito tagliole, trappole avvelenate, veleno, colla.
Dopo di che si sono lanciati in una accesa discussione sul modo migliore per fare fuori i topi, che qui pullulano ovunque: in cantina rosicchiano cavi e vecchi copertoni, nella biancheria allevano i piccoli, nei campi, dove mangiano le patate novelle.
Eccovi di seguito un breve riassunto dei migliori modi per seccare il topo:
- bustine avvelenate: ottime, funzionano al 100%. Lo svantaggio è che il topo le mangia e poi si trascina in agonia in qualche luogo nascosto che si scopre settimane dopo, grazie alla puzza di marcio putrefatto (bleah).
- tagliole: un grande classico, azzoppa il topino che resta imprigionato nella trappola, si acchiappa e si lascia libero fuori casa;
- tagliole acuminate: acchiappa il topo e lo decapita (troppo pulp);
- colla: il topino resta invischiato in una specie di colla appiccicosa e innocua, a questo punto gli potrei anche chiedere le rate di affitto;
Ma il metodo più curioso è quello che mummifica la bestiola, pare che questo speciale veleno sia in vendita dal mitico Rebora, in via Cairoli.
Pensate: una bella mummia di topo, tutto fasciato, nel suo bel sarcofago.
Toponkamon. Nefertopo. Ramstopo IV.
Mah.
Tutto sommato, per un po' di cracker, credo ci terremo l'inquilino.

venerdì 1 agosto 2008

Buone Ferie!

Cari tutti,
chiudiamo per ferie fino a dopo Ferragosto.
Ci potete trovare in piscina o al fiume, al mare non credo ci avventureremo, non abbiamo più il fisico. Se decidete di venire a trovarci non scordate la finta carta d'identità che vi vede residenti in zona, altrimenti non vi fanno lo sconto in piscina.
Buone ferie a tutti, steteci bene.
Ciao!