Pagine

Visualizzazione post con etichetta grandi speranze. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta grandi speranze. Mostra tutti i post

giovedì 6 ottobre 2011

Una voce dal tunnel

E' un periodo strano.
Settembre porta sempre tante cose e quest anno in particolare sembra andarci giù pesante.
1) Il Topolo, che ormai non si può proprio più chiamare così, ma tant'è, è quasi alla fine dell'infinito inserimento alla materna. Dopo sole 4 settimane la maestra Sbirulina ha detto sì, dalla settimana prossima può iniziare a restare di pomeriggio. Il signore sia lodato. Non tanto perchè non lo voglia a casa, ma perchè sembrava dover superare un esame per potersi fermare qualche ora in più. Ormai comincio a capire come funziona la nuova scuola: i bambini vengono seguiti, certo, istruiti, ci mancherebbe, coccolati, senza dubbio, ma soprattutto ammaestrati.
Si devono sedere in fila e in silenzio, sennò non bevono. Devono stare seduti tutto il pranzo, sennò vengono ripresi sia dalle maestre che dai compagni (?), devono obbedire, stare tranquilli, fare ciò che gli viene chiesto altrimenti... non ricevono la quotidiana caramella (???):
- Oggi il Topolo non è stato proprio bravo, si è alzato, non ha mangiato tutto... non gli ho dato la caramella di premio!
- Caramella?!
- Sì, noi premiamo i bambini con una caramella se stanno bravi.
- Ma noi non gli abbiamo mai dato caramelle!
- Ah, ecco, e vabbè, oggi non l'ha mangiata.
Sono perplessa. Un po' perchè non vedo la ragione di abituare i bimbi agli zuccheri, e poi perchè credevo che il sistema premi/punizioni fosse ormai buono solo per i criceti da laboratorio, non per dei bambini nel 2011, ma forse mi sbagliavo. Ora vediamo che succede con il pisolino: se non dorme, cosa si inventeranno?!?
Comunque lui sta bene. Andare a sshuola gli piace abbastanza anche se l'unica cosa che mi racconta è che fanno la pappa. E vabbè, la cuoca è celeberrima per la sua cucina!

2) Il Ciccionetto. Il Ciccionetto, 11 kg di nano a soli 7 mesi, è una forza della natura. Cresce, ride, sbava, si succhia il pollice, assaggia tutto quello che gli metti nel piatto, strabuzza gli occhi per la sopresa, sguazza felice nell'acqua, dorme, canta, grida, si ciuccia il calzino e sta a piedi nudi: è adorabile. Certo, è pur sempre una mutanda stretta, mai soprannome è stato più appropriato, pertanto scassa simpaticamente i maroni a suo piacimento, soprattutto di notte. Ma lo fa in modo delizioso, che volete farci, cuore di mamma vale anche per le mutande.

3) Nuovi progetti, nuove speranze, sogni nel cassetto: orbene, autunno è anche questo, cercare di rimettere un po' d'ordine non solo negli armadi ma anche nella vita. Il mio progetto è esssenzialmente uno, composto in due fasi: continuare a scrivere e, finalmente, provare a mettermi in proprio (sì, potevo anche candidarmi al nobel, ma la premiazione è di sera e io, alla sera, sono un po' stanchina ;)).
Ordunque: per lo scrivere la faccenda è semplice: il mio libro "I Campagnoli Giulivi", è stato ampliato, rivisto e corretto. Ora è in vendita anche nelle librerie Feltrinelli e sul sito, sempre della Feltrinelli. E pace. Non ho più intenzione di rimetterci mano, se vende bene, se piace ancora meglio, altrimenti son contenta così.
Ho iniziato a scriverne un altro e questo mi nutrirà per altri anni (Castagna, questo secondo è per te ;))
Per quanto riguarda il mettermi in proprio... ebbene, finalmente ho deciso, tornerò al mio vecchio lavoro, quello che facevo prima di trasferirmi in campagna: l'operatrice shiatsu.
Negli ultimi mesi ho preparato lo studio, sostituito il vecchio materiale, preparato brochure e depliant, aperto un sito (che però è ancora in progress), ripreso in mano vecchi libri di testo e ri-allenato i pollici su amici e parenti. Nel contempo ho lanciato una piccola preghiera all'universo che mi aiuti a realizzare questo (enorme, per me) sogno. Se non sarà possibile, capirò e mi inventerò qualcosa d'altro.
E ora vedremo. Abito pur sempre in un piccolo paesino, dove nessuno nemmeno sa cosa sia, lo shiatsu. e' vero, non avrei concorrenza. Ma sarà difficile avere clienti. Chissà.

Questo è tutto. 
Dimenticavo: se passate da queste parti fermatevi a trovarmi, un po' di shiatsu non si nega a nessuno!!!

mercoledì 14 luglio 2010

basta poco, che ce vò

Oggi, al mercato, ho visto un ossimoro: una mamma con 3 nanetti al seguito indossava una maglietta con scritto "Dolce far niente".
Ah beh.

mercoledì 23 giugno 2010

On the road again

Insomma, ci risiamo n'atra vota: bisogna ricominciare a cercare lavoro.
Stavolta però è tutto diverso: intanto siamo in 2, poi non dobbiamo "cercarlo" dobbiamo crearlo, inventarlo da zero, costruircelo su misura.
E questa sì che è un'occasione!
Finalmente possiamo seriamente pensare a come occupare i 2 ettari di terreno e il fienile che abbiamo attorno a casa.
I piani sono abbastanza semplici: 1) mettere su un'azienda apistica; 2) ristrutturare il fienile in modo da farne una fattoria didattica, con laboratori vari (miele, formaggio, pane).
Bon.
Se penso ai permessi che ci vorranno, i soldi, le energie e via dicendo mi sento mancare.
Ma tant'è.
Che altro dovremmo fare, secondo voi?! Aspettare di trovare un lavoro impiegatizio per poi finire come siamo adesso? No, grazie.
Se è vero che la vita comincia a 40 anni è il nstro momento. Altro non possiamo fare.
certo che per essere due ex cittadini ne abbiamo fatta di strada...

lunedì 4 gennaio 2010

E Natale fu

Il primo Natale del Nanno , che meraviglia.
Nonni, regali, giochi, mangiate, luci dell'albero, candele, neve:
più che un Natale, un cliché.
Tutti i regali donati al Nanno sono stati assaggiati, leccati, ciucciati, mordicchiati: quanti sapori nuovi, quanti gusti!
Inutile dire che il "dentro" del regalo è stato soprattutto apprezzato da noi genitori: i Lego giganti hanno reso felice il maritozzo, la tastiera in panno ha accontentato la mammozza, lo Spingifante ... ehm... forse farà felice tutta la famiglia una volta esaurite le pile ;))
Quello delle pile è un problema serio: tutto quello che abbiamo in casa emette un qualche tipo di suono, pigolio, miagolio, canzoncina, marcetta. E' impossibile rimettere a posto i giochi senza che parta qualche suoneria e spesso capita che si calpesti un gioco e nel silenzio della notte risuoni inarrestabile e a tutto volume NELLA VECCHIA FATTORIA IA IA OHHHH.
Insomma, speriamo che il 2010 ci porti l'esaurimento delle pile, i 2 vecchi genitori lo sono già.

mercoledì 9 dicembre 2009

Il giorno della Nanna

Riassunto delle puntate precedenti: il Nanno , fino a ieri un gran dormiglione, a partire dal 6°mese inizia a mostrare evidenti segni di squilibrio. Dai consueti 2- 3 risvegli a notte passa gradualmente a 7-8 con conseguente crollo del già precario equilibrio psico-fisico dei genitori. Provata nell'animo e ancor più nel fisico, la campagnola convoca gli ultimi neuroni rimasti e, a fatica, elabora una strategia di sopravvivenza.

Da sabato scorso il Nanno dorme in camera sua. Ho approfittato del ponte e dell'arrivo di 2 dei magnifici 8 per sgomberare la sua camera, spostare il suo letto e organizzargli una discreta dose di comfort.
Vi lascio immaginare il patema d'animo che ha accompagnato la migrazione nannesca: e come farà in stanza da solo, e come farà senza sentirci vicini, e come faremo senza il suo respirare, e come facciamo se non lo sentiamo... Questo per i primi 10 minuti, poi ce ne siamo fatti una ragione.
Sarà come sarà, ma da sabato notte si dorme alla grande.
Siamo prima scesi a 6 risvegli, poi a 4, stanotte a 2.
Siamo passati da 8 ciuccciate per notte (sic) a 2.
Un miracolo.
Secondo me lo disturbavamo noi, accendendo la luce quando andavamo a dormire, chiacchierando (seppur sottovoce), muovendoci nel piumone, russando, ecc... ecc.
Ora quando si sveglia vado da lui e somministro la tetta (una volta), se poi si sveglia prima di 3 ore va Jeeg e io ronfo. Poi vado io e poi basta.
Sono 2 giorni che mi rendo di nuovo conto di chi sono e cosa faccio, il manipolo di neuroni ha riattivato le sinapsi.
Insomma, con i debiti scongiuri e la consapevolezza che stiamo parlando di oggi e domani chissà, siamo on the road again.

venerdì 11 settembre 2009

Come si cambia

Non più giuliva, ma pur sempre campagnola.
E' così che mi sento, ammesso che a qualcuno possa vagamente importare.
Diciamo che dopo 3 anni al paesino l'entusiasmo scoppiettante per l'abbandono della metropoli tentacolare è un po' svanito, è subentrata una certa consuetudine.
Invece, l'entusiasmo (e lo shock, ammettiamolo) per il drastico cambiamento di vita imposto dal Nanno è ancora fresco e tutt'altro che assorbito.
E allora eccomi qui: Mamma li turchi!
Mamma sì, ma con un ospite straniero cui dare asilo, conforto, nutrimento.
Naturalmente non parla la nostra lingua.
E, manco a dirlo, non si capisce facilmente di cosa esattamente ha bisogno.
E così, tra un misunderstanding e un qui pro quo, la nostra eroina va avanti giorno dopo giorno.
Speriamo di imparare presto l'uno la lingua dell'altro, non vorrei continuare a brancolare nel buio ancora a lungo.

sabato 15 agosto 2009

Provaci ancora, Nanno !





Ordunque.

Ci son persone che non si rassegnano alle inevitabili imperfezioni della vita e, di quando in quando, amano ripetere gli stessi eventi al fine di migliorarne le prestazioni.

Noi siamo parte di questo gruppo: non paghi della vacanza in montagna di 3 settimane fa, siamo in procinto di ri-partire sempre per la stessa montagna, solo un po' più in là.

Visto che il viaggio di 4 ore (poi magicamente stretchato fino a diventare 8) evidentemente non è stato sufficiente a domare il nostro spirito di avventura, domani all'alba partiremo per un viaggio previsto di 6 ore.

Quante ne impiegheremo?

Ce la faremo in un'unica tappa o dovremmo accamparci come i pionieri, lungo la strada, dormendo all'addiaccio e dando fuoco alla ruota di scorta per scaldarci?

La nostra meta è l'Alto Adige, la val Badia per essere precisi, un paesino di poche anime ci attende.

Speriamo bene.

Ho persino fatto l'elenco delle cose che vorrei miogliorassero rispetto all'altra vacanza:

  • neanche un giorno di pioggia o vento forte, please;

  • che il topolo dormisse tutte le notti (tutte vuol dire tutte, non un po' qua e un po' la);

  • che il Nanno stesse nella super fascia biologica acquistata all'occorrenza, di cotone equo e solidale, in modo da poterlo portare comodamente in giro secondo il principio del portare i piccoli;

  • last but not least che il Nanno imparasse a dormire fuori. Questo è fondamentale: se non riesce ad addormentarsi all'aperto (nel passeggino, nella fascia, sul plaid del pic nic) ogni giornata si trasforma in un incubo perchè all'ora di pranzo bisogna rientrare e farlo dormire nel letto.

Ora, non è che io voglia farlo diventare un saccopelista sfegatato, boicottatore degli alberghi e dei letti convenzionali, ci mancherebbe, però.. ogni tanto... una intera giornata fuori i campagnoli vorrebbero proprio farsela.

E quindi, cari tutti, preghiamo insieme, uniamo le nostre forze e inviamo tutta l'energia positiva verso il passeggino, che si trasformi da semplice mezzo di trasporto a fantastico lettino, ultra soffice, mega comodo, dispensatore di nanne formidabili e rosei sogni.

Amen.

giovedì 30 luglio 2009

La casa matta

Quando ero piccola, mia mamma era solita cantarmi una canzoncina deliziosa che mi faceva sempre ridere un sacco e diceva pressappoco così:

Era una casa tanto carina,

senza soffitto, senza cucina,

non si poteva andare a letto

in quella casa mancava il tetto

non si poteva fare pipì,

perchè non c'era vasino lì

ma era bella bella davvero

in via dei Matti numero zero...”

Ecco.

Chissà, forse già a 4 anni presagivo ciò che sarebbe successo 30 anni dopo ed è per questo che mi facevo grasse risate.

Forse già a quell'età sapevo che mi sarei trovata a comprare una casa e a vederla senza tetto, senza cucina, senza muri, senza... nulla per tanti di quegli anni che alla fine mi sarei anche dimenticata del perchè l'avevo comprata.

Ma attenzione signore e signori, ecco qui il notizione dell'ultim'ora: potrebbe anche darsi che la settimana prossima i Campagnoli Giulivi vedano l'avvento delle Utenze nella loro casa a Castelcinto.

Io non ci credo.

Jeeg sì.

Del resto lui credeva anche che avremmo trascorso il Santo Natale del 2006 nella nostra casa nuova.

Chi vivrà vedrà.

Lo scopriremo solo vivendo.

E altre amenità simili.

Nel caso la congiunzione astrale si riveli talmente propizia e fortunata da donarci elettricità e telefono sarete i primi a saperlo.

Buone utenze a tutti.

giovedì 2 luglio 2009

- 8

Manca una settimana e un giorno alle ferie.



Meno male, non se ne può più. Un'estate così calda con un bambino così piccolo può mandare ai pazzi chiunque, davvero.

Ad oggi, il mio raggio d'azione è pari a 400 metri intorno a casa, ovvero casa - parco - casa, il tutto se c'è ombra.



In pieno sole posso strisciare lungo i muri e scendere nei parcheggi sotterranei, come un vampiro, per raggiungere la Coop, ma non posso andare oltre: il Nanno gradisce pochissimo la macchina e non se ne parla di conquistare posti leggendari come la Bennet (1 km da casa) o la piscina.



Fra una settimana partiamo, tenteremo di arrivare nientepopodimeno che in Trentino, 3 ore e 1/2 di macchina previste. Come faremo, non so.



Partiremo all'alba, con la macchina stracarica e, si spera, un nanno nel mondo di Morfeo.

Bramo il Trentino come un assetato l'oasi che lo riporterà in vita: sogno i 23° delle giornate montane, con notti addirittura sotto i 15°, immagino passeggiate in un verde che non sia quello del parco del paesino e, addirittura, mi emoziono alla sola idea di prendere un po' di sole.



Pensate, segretamente fantastico anche di riuscire a dormire per più di 5 ore per notte.



Una follia.

Resta da capire come riuscire a stipare i bagagli di 2 adulti e un poppante nel bagagliaio di una macchina come la nostra, ma son dettagli: a costo di rubare un carrello al supermercato e attaccarlo dietro con un gancio raggiungeremo il benedetto Trentino.

lunedì 29 settembre 2008

SPERIAMO CHE SIA....

Confesso, speriamo che sia maschio.
Ma prima di scagliarvi contro di me, tacciandomi di razzismo, snaturatismo, crudeltà e altre orripilanti colpe fermatevi un secondo e considerate con me la situazione:
- siamo 4 sorelle
- siamo 3 cugine
Mio padre, in odor di santità, avrebbe sempre tanto desiderato un maschietto, invece si trova assediato da 4 figlie e una (santa) moglie.
E così mi piacerebbe un maschietto, così, tanto per vedere come sono fatti, se sono un po' meno paranoici e meno afflitti da sensi di colpa di ogni genere.
L'ingegnere, invece, vorrebbe una bella bimba, visto che loro sono 4 fratelli tutti maschi.
Non so. La situazione è complessa, come sempre.
In un sito, o su un libro, non ricordo bene, ho letto che per sapere il sesso del nascituro è sufficiente chiederglielo.

E così ho fatto (naturalmente dopo l'8a settimana, quando gli sono spuntati gli organi sessuali): "Ciao Gambe, è la mamma che ti parla: ma tu, di che sesso sei?" "FEMMINA".
Ecco fatto.
Persa così ogni speranza che Nonnositter si occupi dell'erede maschio, allevandolo e ricoprendolo di regali.

P.S. prima di essere radiata dalla famiglia, dalla cerchia di amici, dall'Italia e dal pianeta tutto è doveroso confermare che naturalmente l'unica cosa importante è che nasca sano e in salute, no matter se maschio o femmina.

martedì 26 agosto 2008

Yogami la pancia

Tanto per non annoiarmi e prepararmi fisicamente ai futuri eventi ho comprato un libercolo pieno di figure intitolato "Esercizi di Yoga per il parto attivo".
Molto bello, fatto bene, con addirittura 2 CD da un'ora ciascuno, con musica di Bach e voce suadente che spiega gli esercizi e guida passo passo nel fantastico mondo dello Yoga.
Bellissimo.
C'è solo un piccolo particolare: gli esercizi andrebbero eseguiti nel primo pomeriggio, preferibilmente dopo il sonnellino pomeridiano.
Contatterò il mio capo e chiederò che in contratto mi venga inserita un'oretta tra le 14 e le 15 per poter schiacciare un pisolino in santa pace.
Conoscendo il tipo, sono assolutamente certa che la mia richiesta verrà esaudita in brevissimo tempo.
Come no.