Lo scorso week end non è stato un week end, è stato un seminario intensivo di creatività alternativa, ovvero come sopravvivere da sola a 2 giorni di tormenta di vento e neve, chiusa in casa con un nano di 19 mesi raffreddato e di pessimo umore.
Credo di avere impiegato fino all'ultimo neurone (anche quelli ancora impacchettati, nuovi di pacca) per inventarmi giochi, filastrocche, frizzi, lazzi, amenità di ogni tipo sempre nuovi e sempre diversi che potessero intrattenere il Topolo.
Ho iniziato con i grandi classici: costruzioni, tira-il-carretto, mi nascondo poi ti acchiappo, rotoloni sul lettone, lettura libretti e ripetizione a oltranza della vecchia fattoria ia ia ohhh.
Ho proseguito con i sempreverdi: i versi degli animali, Frà Martino suonata sulla pianola, l'ostensione di tutti i peluche, il Didò e la chitarra di papà.
Mi sono strinata il cervello cercando di insegnargli a contare fino a 5 con le dita, a salire e scendere le scale da solo, ad aprire e chiudere cassetti senza lasciarci le dita, a prendere e portare cose da una parte all'altra.
Gli ho fatto vedere i cartoni, un pezzo dell'"Era Glaciale" e 5 minuti di "Il Mio Vicino Totoro".
Poi la neve ha oscurato la parabola e addio Baby Tv e Sky.
Poi gli ho dato la merenda.
Poi l'ho fatto guardare fuori dalla finestra.
Poi gli ho fatto il bagnetto, poi nanna.
E finalmente era domenica mattina, ore 6, lui con la tosse e io con le palpebre incollate.
Ore 7, aerosol.
Ore 8, cambio delle lenzuola con rotoloni nel lettone.
Ore 9, scazzo.
Ore 10, puzzle, costruzioni, pianola, peluche, Didò, nascondino, esaurimento psicoemotivo (mio) e tosse asinina (sua).
11: aerosol.
12: pappa.
13: nanna (45minuti).
Per farla breve, alle 15 ho avuto il lampo di genio: non può andare sulla neve?
Allora gliela porto io:
Speravo che il lampo di genio mi avrebbe portato almeno mezz'ora di respiro: è durato 10 minuti.
Poi è inciampato nei suoi piedi, è caduto nel catino innevato e addio buon umore.
Non so come sono sopravvissuta fino al rientro del maritozzo, a pomeriggio inoltrato e siamo solo a fine novembre.
Che non mi vengano a dire che le mamme sono incerite dalla maternità, annoiate dalla casalinghitudine e scoperchiate dalla noia: noi qui si è un vulcano di idee, altrochè.