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martedì 9 novembre 2010

Enfant terrible

Vittorio è un bambino di 2 anni e 1/2 che è spesso al parco dove porto il Topolo al pomeriggio.
Ha i capelli lunghi e l'aria seria e guarda fisso fisso negli occhi senza abbassare lo sguardo. 
Vittorio non ride mai, non salta, non corre, non gioca alla palla.
Lui guarda gli altri bambini e la sua unica occupazione è interferire con i loro giochi: se salgono sullo scivolo, lui si siede in fondo e impedisce la discesa.
Se sono in altalena si mette davanti, in modo che non possano dondolare.
Se hanno un camioncino o una bicicletta tenta di portargliela via. Sempre senza dire una parola, ma con grande aggressività e una forza poderosa.
La mamma di Vittorio è impotente, qualunque cosa faccia o dica è assolutamente inefficace.
Lei ha i lunghi e biondi, con due grandi occhi verdi, ma la voce è monotòna, ripetitiva, è la voce di una che non ce la fa più, che non riesce a tenere suo figlio a bada, la voce di chi ha rinunciato.
L'altro giorno Vittorio bestemmiava mentre andava sull'altalena, lei ripeteva come una litania smettilaoandiamoacasa, smettilasubitotiportovia.
Inutile.
Io quando c'è Vittorio al parco me ne andrei a casa subito.
Davvero, non so come gestire la situazione.
Un conto sono io, adulta, con un altro adulto.
Un conto sono io con il Topolo e un altro bambino.
Un conto sono io, il Topolo, un Vittorio qualunque e un'altra mamma.
Una relazione a 4 con 2 bimbi che non parlano e una mamma sconosciuta.
Ho paura che faccia del male al nano eppure non posso sgridarlo.
Ho paura che si veda che non lo sopporto e mi dispiace, perchè un bimbo infelice.
Ho paura che si veda che menerei la mamma, anche se il più delle volte ha un'aria così affranta che mi fa pena.
Insomma, avevo appena appena imparato a relazionarmi con gli adulti e ora mi trovo in questi
ménage à quatre che non so da che parte prendere.
Ugh.

3 commenti:

  1. Vittorio, anch'egli una vittima con una mamma che appare già sconfitta.
    Che tristezza! Capisco il tuo stato d'animo di rabbia e di impotenza, di fronte a questi atteggiamenti...
    C'è da augurarsi che qualcuno, con esperienza e saggezza, sappia aiutare mamma e bambino a superare queste difficoltà di comportamento prima che diventino del tutto ingestibili.
    Ma, c'è un papà?

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  2. Alcune persone hanno il carisma di trascinarci nei loro problemi. Esci prima che puoi dalla loro compagnia, tu non puoi cambiare la loro situazione, e lo dimostra il fatto che ti senti a disagio di fronte a loro. Non è egoismo, ma non è ancora il momento di spiegare a Topolo come ci si comporta con i bambini difficili, non lo capirebbe e non godrebbe nemmeno della giornata al parco. Sociologia e psicologia sono materie da esperti. Ripeto non è egoismo, parlo per esperienze dirette.
    Un abbraccio
    Tea

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  3. @ Cautelosa: davvero, che tristezza infinita. E il papà, che c'è, mi dispiace dirlo ma sembra essere parte integrante del problema, se non la causa principale :((((( Ciao

    @ Tea: tranquilla, la fase crocerossina lho passata da un pezzo. Ora, quando questo bimbo si palesa al parco cerco di cambiare aria più in fretta che posso o, se non altro, di portare il Topolo lontano da lui. Un bacione

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