Se non l'avessi visto (e sentito) uscire dalle mie viscere ancora attaccato al cordone ombelicale non avrei dubbi: il Topolo non è mio figlio.
Si dice che i figli sò piezz' e core: sì, ma il cuore di chi?
Come diceva il Benigni - mafioso in Johnny Stecchino "non me somigghia pe' niente".
Più cresce e mostra la sua personalità più mi chiedo ma 'sto qui, da dove mi arriva?
Ieri lo guardavo sguazzare nel fango: da solo, rifiutando ogni aiuto, guadava a lunghi passi le pozzanghere fangose, così profonde e vischiose da rimanere appiccicato con gli stivali, tanto da non poter sollevare il piede. Incurante dell'instabilità sollevava a forza lo stivaletto e proseguiva nella traversata. A un certo punto è caduto di peso nell'acqua gelida: non ha emesso un suono.
L'ho sollevato e rimesso in piedi pensando adesso mi darà la mano!
Macchè.
Ha ripreso a camminare spavaldo, con l'acqua che si estendeva dai jeans fino alla giacchetta e alle maniche.
E' inciampato a faccia in avanti: si è rialzato pieno di fango, tanto da non aprire gli occhi.
Piangendo si è fatto pulire la faccia e ha ripreso a sguazzare.
Fradicio di acqua gelida, infangato, con gli stivali pieni d'acqua: camminava da solo, a testa alta, rifiutando stizzito la mano che gli veniva offerta e l'aiuto di papà e mamma.
Insomma: autonomo, impavido, indipendente, coraggioso.
Non è mio figlio, davvero.
Sarà tutto suo padre? Oppure è così per contrappasso? O per mostrarmi come si fa a non aver paura di nulla?
Io, nel dubbio, sono ammiraterrima.
Per quello che riguarda lo sguazzare nel fango posso affermare che è figlio mio!
RispondiEliminaIn gioventù (under 10) il mio gioco preferito, arrivato alla casa di campagna dei miei nonni, era quello di costruire piccole dighe di fango coi miei amici!
^_^
Fai bene ad essere ammiraterrima di fronte alle fango-prodezze del Topolo, bambino coraggioso.
RispondiEliminaSi comincia così, dal 'basso', per raggiungere vette elevate...
(E, se è vero che i secondogeniti sono spesso più audaci dei fratelli maggiori, prevedo un futuro glorioso...)
Ciao!
@ Luca: figlio tuo? Ma dai...piccolo ingegnere in...fango?! ugh.
RispondiElimina@Cautelosa: ancora più audace??? Naaaaaa, non ci voglio nemmeno pensare! ;))
Beh, insomma, con la nascita che ha avuto, visto che è sopravvissuto, è ben temprato, no??? E di cosa dovrebbe avere paura adesso? Il più è già stato fatto!!! Benone cara Madda, mi sa che il famoso trauma di cui dissertavamo a pochi mese dalla sua nascita è bell'e superato! Sii felice! Non vedo l'ora di venire anch'io a sguazzare un pò con voi, mi porto stivali di gomma e abiti da fango! Un abbraccio, Cla
RispondiEliminameglio il fango o la neve...?? questo e' il dilemma...a presto lella
RispondiElimina@ Cla: vieni, vieni, porta stivali da fango e abiti da neve che già ne abbiamo avuto un assaggio ;) e anche una pala già che ci sei, che qui da spalare c'è sempre qualcosa!!! Ti abbraccio
RispondiElimina@ Lella: mah, dipende. Se c'è fango preferisco il fango, se c'è neve preferisco la neve (eh! come sono diventata filosofa!)bacini