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lunedì 15 novembre 2010

Beata gioventù

Stamattina all'alba delle 6 siamo partiti alla volta del celeberrissimo ospedale specializzato in cure pediatriche per una visita di controllo al Topolo, conseguenza dei 3 ricoveri ospedalieri per broncospasmo e intolleranze dello scorso inverno.
Diciamo subito che il nano sta bene, le intolleranze alimentari sono rientrate del tutto e, da settembre, ha finalmente iniziato a tossire cose che scongiura quasi del tutto le dispnee e le crisi d'asma.
La buona notizia è che non dovremo fare altri day hospital e meno male perchè le 4 ore di attesa in una sala d'attesa gremita di bimbi e genitori, con i caloriferi a palla, pochissime sedie e nessun gioco sono un supplizio totale.
Io sono comunque partita munita di viveri, vestiti di ricambio e tanti giochi, perchè conosco il Topolo e so che senza fare nulla non ci sta in nessun modo. E così, dopo un prelievo che mi è costato una semi frattura del polso (lo tenevamo in 4 ma, come è noto, il nano possiede una forza da energumeno) e un'abbondante colazione ci siamo messi in paziente attesa.
E lì ho assistito a qualcosa di inaspettato.
Delle circa 25 persone in attesa insieme a noi l'unico bambino che giocava era il nostro e gli unici genitori che parlavano eravamo noi.
Tutti gli altri stavano seduti muti e assorti immersi totalmente nel loro telefonino (gli adulti)  o videogioco (i bambini).
Di cosa si trattasse non mi è dato sapere, visto che nessuno comunicava con nessun altro.
Insomma, a parte un nano scatenato che spingeva sedie, saliva sui tavolini, correva, faceva brrrumm brummm con la macchinina e sgranocchiava rumorosamente biscotti non volava una mosca.
Che tristezza.
Ma sono tutti così nel mondo dei grandi?

2 commenti:

  1. Che bella domanda!!
    Di solito in quella specie di limbo o terra-di-nessuno, nell'attesa di una visita che potrebbe decidere in modo più o meno marcato il futuro prossimo venturo, si verifica il fenomeno opposto, cioè quella condivisione delle sorti, che porta a confidenze inimmaginabili con gente mai vista prima d'allora e che probabilmente mai più si incontrerà...
    Lì, evidentemente si è verificato l'evento, diametralmente opposto, dell'indifferenza totale e dell'incomunicabilità.

    Ad ogni modo, evvai per il Topolo... E immagino il vostro unanime sollievo...

    Ciao a tutti e un bacetto a quella gioiosa creatura, che ha regalato qualche sprazzo di vita all'anticamera... da museo delle cere.

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  2. @ Cautelosa: hai ragione, è spesso come dici tu: quando andiamo dal pediatra è impossibile non venire a conoscenza di ogni singolo afflato che ha interessato i nostri bambini. Evidentemente al Gaslini imperversa un mutismo rassegnato.
    Comunque il Topolo valeva il biglietto!
    Un salutone

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