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mercoledì 30 novembre 2011

Bamboccioni? No, grazie

8 Dicembre 2009:

A casa dei Campagnoli si consuma una serata agonica e nostalgica:

- "Staremo facendo la cosa giusta?"
- "Certo che stiamo facendo la cosa giusta!"
- "Voglio dire, ha solo 8 mesi... non sarà un po' prestino?!"
- "No. Il momento è arrivato. Non è nè presto nè tardi, è giusto"
- "Come farà? E' tanto piccolo! Così indifeso! Tutto solo in quella camera, nel suo lettone... Avrà freddo! Vedrai che senza di me non dormirà neanche un minuto! IO non dormirò neanche un minuto! Magari rimandiamo ancora un po'? Eh? Qualche settimana? Mese? Anno?!?"
- "Senti. Ha dormito con noi 8 mesi. E' stato in pancia 9 mesi. Ora se ne va in camera sua. Punto. E ci va oggi. Punto."
- "Vabbè. Ma vedrai che nessuno dormirà, io per lo struggimento straziante che mi divorerà il cuore, lui perchè la solitudine lo attanaglierà e piangerà tutta la notte e tu perchè sarai tra due fuochi"
- "Sì, come no. Dormiremo tutti alla grande. Dai vieni, infilati a letto"
- "Oddio... com'è grande il letto senza di lui... mi viene da piangere... eh, però certo che stiamo parlando ad alta voce e lui è di la che dorme... ma guarda, posso anche leggere... epperò... siamo di nuovo liberi...mmhhh... non è poi così male essere di nuovo io e te..."

20 secondi dopo il senso di "struggimento straziante che mi divorerà il cuore" era bell'e finito e mi ero dimenticata di 17 mesi in compagnia simbiotica del Topolo. 
Ognuno va per la sua strada, pensavo, spegnendo la luce, ognuno per sè e Dio per tutti, amen.
Click.

30 Novembre 2011:

Oggi è il grande giorno: il Ciccionetto va a dormire in camera del fratello.
Io, come 2 anni fa, mi consumo nello struggimento e nell'ansia: ce la farà? ce la faremo? avrà freddo /caldo/ medio? Si sveglieranno a vicenda? La solitudine lo strazierà e si sveglierà 200 volte? Il Topolo, sentendo il fratello che piange, si infilerà nel suo letto e lo consolerà?
Ma soprattutto, la madre di tutte le domande: ma se io ho i tappi nelle orecchie (indispensabili, visto che l'inge russa come un boscaiolo ucraino) come faccio a sentire se piange?!?
Lo scopriremo solo vivendo.

giovedì 17 novembre 2011

Crisi di mezz'età

In effetti pensavo che arrivasse a 50 anni, ma mi sa che con 'sta vita accelerata ha anticipato di una decina d'anni e si è presentata già adesso.
La crisi di mezz'età, l'inge ne è stato travolto in pieno.
E' iniziata un paio d'anni fa, in sordina, con riviste specializzate e qualche opuscolo informativo.
Non ci ho fatto caso.
E' proseguita, nei mesi, con sporadiche visite a rivenditori specializzati.
Non ci ho badato.
Ha continuato a dare segno di sè tutto lo scorso inverno con newsletter a valanga da siti americani, mi dicono i più professionali.
E imperversa tutt'ora con progetti on line, di carta, in cartone, con plastici in 3D, libri ed enciclopedie, pistolotti soffocanti ad amici e parenti.
Insomma, non c'è scampo. L'inge lo vuole, lo vuole e lo vuole.
Dovremo costruirne uno: un POLLAIO.
Perchè anche la crisi di mezz'età è campagnola.
Ho provato a dirgli che se la cosa lo aggrada posso vestirmi da ragazza Coccodè di arboriana memoria, con piume, bargigli, e sculettamenti da pollastrella.
Niente da fare, vuole galline vere, in carne e piume. Cerca di giustificarne l'irresistibile voglia dando la colpa alla crisi, "sai, mi dice, risparmieremmo un sacco in uova...".
Mah.
E insomma, avremo un pollaio. L'inge è felice, gli brillano gli occhi, si sfrega le mani, si allena a fare coccodè ad ogni piè sospinto. E' molto carino, devo ammettere che questo entusiasmo spontaneo per dei gallinacei mi intenerisce parecchio.
Però c'è un limite a tutto.
Ieri eravamo da Ikea per comprare due lettini per i bimbi. Potete immaginare la scena: Ciccionetto in versione mutanda stretta che rugnava da 40 minuti, passeggino carico di ameniccoli, borsa gialla in spalla che, non si sa come, ma era già piena di roba che non c'entrava nulla, la lista delle cose da comprare, la cacchio di matita infilata in tasca che mi pungeva una chiappa, la musica, l'altoparlante, il cellulare che squillava e lui, l'inge, pietrificato nei salotti, di fronte a IVAR:
- "Deh, marito mio, che fai davanti a codesto accrocchio?" ( porca bestia, che stai a fare???? I letti son dall'altra parte!!!)
- "No, niente, guardavo..." - risponde con aria sognante
- "Orsù, mio prode, avanza di una stanza, chè ci attende un lungo die..." ( e muoviti!!! non lo vedi che siamo al limite?! non lo senti il Ciccionetto?!)
- "Stavo pensando... e se comprassimo IVAR?"
- "Per cosa? Abbiamo già i mobili"
- "No, non per noi"
- "E per chi allora? Per i vicini?"
- "No! Per LORO! Ci starebbero bene, no? Gli prendo IVAR, gli metto due ante... Un po' di rete et voila!"
- "Et voilà che?!"
- "Un POLLAIO!!! Faccio il pollaio con IVAR che te ne pare?!"
Meno male che l'altoparlante ha coperto la mia risposta.
Intenerita sì, ma anche no eh.

domenica 13 novembre 2011

Il Topolo e la luna

Promettetemi di non ridere.
No, dico sul serio, promettete che non riderete di quanto sto per scrivere.
Ok, mi fido.
Allora.
Sono un po' di mesi che l'inge si alza di notte quando chiama il Topolo. Io, beata nella mia ignoranza, non lo sento più, tanto ho i miei quotidiani 6-8 risvegli a notte con il Ciccionetto e ne ho abbastanza con lui.
Dicevo.
Quando chiama il Topolo si alza l'inge che poi, il mattino seguente, mi relaziona: si è svegliato 2 volte, aveva paura dei tuoni, c'erano i gatti che si azzuffavano, l'asino del vicino che ragliava, voleva vedere la luna.
Voleva vedere la luna.
E, di nuovo, voleva vedere la luna.
Questa cosa della luna era un po' che si ripeteva. Fino a che, qualche giorno fa, l'inge mi dice:
- "C'è luna piena, speriamo bene"
- "In che senso, scusa? Mica devo partorire, ahahah!"
- "No, dicevo, speriamo bene per il Topolo. Quando c'è luna piena sta sempre sveglio, di notte"
- "Ah"
- "Si sveglia e non dorme più, passa anche 2 ore con gli occhi spalancati"
- "Ma piange?!"
- "No, sta sveglio".
Quella notte, puntuale com un orologio, il nano resta bello sveglio dalle 3:18 alle 4:50: un incubo.
Provo a farlo dormire perfino io, destata dalla sclero dell'inge che trapassa pure i muri.
Niente da fare.
Insomma, per tre notti quando c'è luna piena passiamo le ore insonni.
Ecco qui, abbiamo il nano mannaro.
Chi di voi ce l'ha?!?

mercoledì 9 novembre 2011

Crema idratante fai da te

E pazienza, non ho vinto il giveaway di Extramamma. Ma che importa, anche qui nella profonda campagna abbiamo le nostre belle soddisfazioni casalinghe in fatto di cosmetici!
Sabato pomeriggio è venuta a trovarci ApinaCritica che ha tenuto un corso di autoproduzione per una crema idratante.
Oh meraviglia!
La cucina trasformata in laboratorio alchemico, i barattolini e i mestoli, il pentolone con l'acqua bollente... e noi ragazze, novelle streghe, a mescolare e trasformare gli olii e le cere in una crema profumatissima!
Non vedo l'ora di replicare e mettermi a produrre barattolini golosi da regalare a Natale.
E, prima o poi, si parte con il corso sui saponi!

PREPARAZIONE:  tutti gli ingredienti sul tavolo di marmo della bisnonna.

Gli ATTREZZI per miscelare ed emulsionare;
Si fondono gli olii e la cera d'api

Si miscela bene!















Et voilà! La crema è pronta!
Vi aspettiamo per il prossimo incontro sulle creme e al primo incontro sul corso per i saponi!

mercoledì 2 novembre 2011

Oh rabbia!

Da qualche tempo il Topolo parla. 
Non è che si capisca granchè, però gli sforzi per capirsi sono bilaterali e, devo ammettere, le cose tra noi vanno molto molto meglio.
Da qualche tempo, quindi, comincio ad avere un barlume di cosa passa per quella testolina incandescente e a mettere insieme i pezzi di un puzzle che, fino all'altro ieri, sembrava non avere una figura comprensibile (di sicuro non a me).
E sapete una cosa? La maggior parte dei suoi "discorsi" riguarda un unico argomento: la rabbia.
"Bblele bbato, io bbato" (Gabriele è arrabbiato, IO sono arrabbiato) è il modo in cui inizia la maggior parte delle frasi:
- "Bblele bbato!"
- "Con chi sei arrabbiato, amore?"
- "LEO!" (il Ciccionetto)
- "Sei arrabbiato con il Ciccionetto?!"
- "Shì"
- "Leo nanna! Io mamma!"
- "Vorresti che Leo dormisse, così puoi stare con me?"
- "Shì! Batta Leo, ceccia! Bam Bam!!!" (Basta con 'sto Leo! ora gli tiro una freccia! E già che ci sono gli do un po' di mazzate in testa! Bam Bam!)
- "Ok, nano, vieni un po' da me, ora ce ne stiamo un po' da soli qui a giocare noi due".
Volete sapere cosa penso di tutto questo? Ne sono felicissima!
Primo, perchè il Topolo SA di essere arrabbiato, riconosce quest emozione come propria e presente, secondo perchè non ha alcun problema ad esprimerla.
Sono convinta che le emozioni non vadano represse, ci sono, questo è un dato di fatto. Però vanno riconosciute e, se possibile, comunicate. Non verrà mai sgridato per essere arrabbiato. Però per come esprime la rabbia sì, potrà essere rimproverato. Ok che sei geloso del fratello, ma non puoi prenderlo a mattarellate (sic).
Il passo successivo è cercare con lui una strategia che funzioni per gestire la rabbia nel migliore dei modi: che so, facendo una corsa, lottando un po' con il papà, spingendo la carriola piena di legna, insomma, qualunque cosa che incanali l'energia in un'altra direzione.
- "Bblele bbato Shiccia!" (Sono arrabbiato con Law & Order, la tirannica maestra della materna)
- "Bblele bbato bibbi!" (arrabbiato con i compagni di scuola)
- "Bblele bbato Mamma!" (un grande classico).
Il passo successivo è lavorare sul perchè (che ancora non gli è chiaro) e sul fare sì che lui stesso si auto-proponga una soluzione alternativa.
Altro discorso sono i capricci, quegli incendi a ciel sereno che gli infiammano la testa e le parole e ci scoppiano in mano all'improvviso.
Ecco, io lì non transigo: 
- "Viani Topo, entriamo al supermercato"
- "NOOOOOOOOOO NOOOOOOOOOOOOO!!!! (segue scena madre completa con urla belluine, tempesta di pugni, calci e tutto l'armamentario).
A quel punto lo sollevo di peso, incurante delle urla, lo porto fuori, mi abbasso alla sua altezza e parto con il pistolotto: "Non ho intenzione di vedere queste scene. So che sei arrabbiato, ma non so perchè. Non voglio che urli, mi spieghi cosa vuoi e vediamo se si può fare. NON DEVI URLARE: voglio che parli".
Il tutto con gli occhi fissi nei suoi e un tono che non ammette repliche:
- "Voio llello"
- "Vuoi il carrello? Non vuoi camminare?"
- "No, voio llello"
- "Ok, prendiamo il carrello, va bene. Guarda, non ho l'euro per il carrello. Vedi, non ho spiccioli. Dobbiamo entrare a piedi. Va bene"
- "Mh mh, ba bbene".
Umore cambiato, Topolo sorridente, tutto a posto. Io ho bisogno di un trapianto di fegato, ma questa storia del "Se vuoi qualcosa me lo dici, ma non si urla" sembra funzionare.
Almeno, fino alla prossima volta.

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