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lunedì 14 maggio 2007

Mamma piazza

Concepita, mi dicono, in Val d'Aosta, nata in Toscana, migrata prima in Sicilia e forse in Campania, poi a in Lombardia, stabilita in una città di mare per un sacco di tempo, 5 anni a in Piemonte, traslata nuovamente in Toscana, poi in Liguria, rincasata nella città di mare; in tutto questo, forse per paura che restando oltre un mese nello stesso posto potesse spuntarmi una qualche radice a tradimento, rastrellavo il pianeta per lavoro, da Manila a Toronto, da Buenos Ayres a Sydney, l’Europa naturalmente ma anche tutti gli Stati Uniti.
Dopo tutto questo girandolare, quando ormai al risveglio era più lungo il tempo impiegato a capire in che città /casa/ albergo fossi che a svegliarmi, finalmente mi è spuntata la prima fogliolina. E dopo la fogliolina una radicetta e quando la radicetta è diventata abbastanza forte, ho addirittura messo due rami e un tronco: mi sono trasferita spero definitivamente nel paesino campagnolo. Si fa per dire, perché quando la casa di Castelcinto sarà pronta ci trasferiremo ancora, ma il passo è fatto, la distanza è breve, conto di restare in zona per i prossimi 43 anni, sempre che io mediamente viva fino a 78 anni.
Per la prima volta mi ritrovo in un paese, 11.000 anime che, con un po’ di volontà, se uno si impegnasse, in una vita potrebe arrivare a conoscerle tutte.
La vita di paese è diversa da quella di città, la gente è diversa, i negozi, i bambini, il mangiare, tutto è diverso. Intendiamoci: tutti fanno esattamente le stesse cose che in città, nello stesso modo, lavorano, comprano, girano, vanno e vengono, fanno tutto uguale, solo con una piccolissima differenza, lo fanno più lento, estremamente più lento.
Il cassiere della Coop è più lento a passare la merce alla cassa, l’impiegato alla posta è più lento a darti la raccomandata, il furgone davanti a te è più lento a girare, tutto così.
Ma c’è un posto dove la gente non è solo lenta, è proprio FERMA, non va da nessuna parte, è immobile. Un sacco di gente, tutta accalcata, che non si muove.
Un miraggio.
Questo posto è la Piazza, un grande magnete, un cerchio magico, quando ci entri non puoi più camminare, devi per forza fermarti.
E questo chi è nato in città proprio non lo capisce, come fermarmi? perché dovrei fermarmi, ma se sto andando a comprare, ma se ho una fretta boia, ma se sono già in ritardo, non ci penso proprio a fermarmi.
E invece.
Funziona così: non fai in tempo a entrare in piazza che incontri qualcuno, un amico, un conoscente, un vicino e inizi a parlare, a raccontare, chiedi, ti informi, ti aggiorni sulle novità, sulla nonna che era in ospedale, su Lorenzino che ha messo il primo dente, su quell’assegno che la banca non voleva cambiarti, sul compleanno della zia, su quella borsa, bella ma dove l’hai presa?
Ovvio che ci si muove, piano piano, passettino dopo passettino, alla fine si arriva anche dall’altro lato, ma ci si arriva PIENI, pieni di parole, di voci, di visi, di racconti, di pensieri, pieni di calore, di vita, di amore.
Perché la Piazza è come la mamma, che quando ti vede ti deve per forza abbracciare, anche se hai 30 anni e passa e deve sapere tutto, che hai fatto, dove sei andato, a che punto sei. E non ti lascia ripartire senza prima averti dato un bacino, un pezzettino di torta di verdura, un consiglio, un rimprovero, un abbraccino.
Io in città, ora lo so, non mi sono mai sentita piena di niente, mai mai mai.

8 commenti:

  1. Ma che meraviglia, Madda! Mentre leggo le tue parole, l'effetto piazza mi pervade e mi rallenta... quando inizi il bestseller?

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  2. ... esistono anche piccoli paesini senza una PIAZZA... e questo li rende molto tristi :( ,tanto che poi alla fine decidi di andartene...

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  3. non posso neanche immaginare la mia vita in un paese che non ha la PIAZZA!!!

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  4. Secondo me è bellissimo riuscire a dire certe cose, in modo così perentorio. Nelle piazze a volte succedono cose orribili (piazza Tienanmen, tanto x direne una; e le impiccagioni e le decapitazioni - tutte in piazza) ma di certo perchè sono punti importanti per la comunità. Anche a Genova ci sono delle piazze stupende, dove la gente va piano (tanto per dire la piazzetta della passeggiata di Nervi, dove i miei figli hanno imparato a ruzzolare, Piazzetta del Ferro dove vorrei vivere), io questo l'ho provato tante volte ma così bene come la Madda non non l'ho mai pensato! E' magnifico pensare, anche solo per un po', che lì è il posto per te... fabfelicexlamadda

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  5. Commento in ritardo, ma non per questo è meno sentito...mitica Madda, stai pian piano realizzando il sogno della "Decrescita felice" per il quale sto lavorando anch'io....sei un grande esempio per me e poi, chissà....magari prendo l coraggio e ti seguo!!!!!!!

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  6. l'amore, la condivisione, la lentezza che stai respirando...sono il motivo che mi hanno sempre spinto a restare. la culla della mia vita! ora posso andare....finalmente!!! ma...aspetta...resto ancora un pò!

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  7. Che brava ... Molto bello e interessante quello che scrivi. *Sorpresa!* Non faro' un commento arguto ne' lascero' una battuta. Solo complimenti.
    Francesco (frobbiano.blogspot.com)

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  8. leggo il tuo post dopo 4 anni che lo hai scritto e ti capisco benissimo.Noi ci siamo trasferiti 5 settimane fa a Manziana un paesetto vicino al bosco e a pochi km dal lago. La scuola è iniziata da una sola settimana e già portando i bambini al parco vicino la piazza, le altre mamme ti salutano e si intrattengono a parlare... "sei tu la mamma del nuovo bambino, vero? Come vi trovate qui? La vita di paese è molto tranquilla, qui d'inverno fa freddo, lavori?, ... tutto piacevolmente seduti sulle panchine. Ieri ci siamo stati 3 ore e ce ne siamo andati via solo percchè cominciava a fare buio...Sì, tutto rallentato, d'estate ogni domenica una festa rionale (rigorosamente in piazza) , la prima domenica del mese la fiera dell'artigianato... forse sarà l'effetto della nuova casa ( nuova di 30 anni, abbandonbata da 7, abbiamo traslocato che potevamo utilizzare solo l'acqua fredda e il microonde per cucinare, una sorta di campeggio senza campeggio) ma adoro questo posto e i suoi ritmi. E ogni volta che vado al lavoro, lontano 40 km e tanto vicino alla città, non vedo l'ora di tornare a casa. Un abbraccio, Gabbi

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