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martedì 22 maggio 2007

Incontri ravvicinati del terzo tipo

Me l'aspettavo e infatti è successo di nuovo: ieri pomeriggio sono stata oggetto di trasmutazione.
Non so perchè succeda, nè perchè proprio a me, nè perchè accada solo quando vado dal dentista ma ormai è una certezza: entro che sono una matura ragazzona di 35 anni, vestita da adulta, con la borsetta, l'agenda, gli occhiali e tutti gli ammenicoli del caso e loro, gli abitanti dello studio dentistico, vedono la mia versione trasmutata, cioè una piccola Campagnolina di 6 anni, ingenua e inesperta (chissà se mi si rimpiccioliscono anche i vestiti?).
E, visto che ai loro occhi ho veramente 6 anni, mi trattano come se fossi una bamboccetta delle elementari e mi fanno domande del tipo ma che spazzolino usi? e come lo usi, lo giri o lo tieni fermo? e senti un po' (bella bambina) ma lo usi il filo interdentale? No, uso l'idropulsore, dico io, ma loro probabilmente per effetto della trasmutazione, sentono qualcosa del tipo no signore, gioco con quel coso che spruzza l'acqua e mi diverto tanto! E allora mi rispondono che non bisogna giocare con l'acqua, ma bisogna diventare amici del filo interdentale, bisogna "convertirsi al credo del filo!" (sic). A parte che mi chiedo se uno che diventa amico del filo interdentale si definisce "filofilo", ma poi: vi volete mettere d'accordo? Il dentista che avevo prima era un fan dell'idropulsore, questo invece è un credente del filo, mannaggia ma io che devo fare?
In tutti i casi non è possibile evitare lo spiegone di rito ( e come umanamente potrei? sono sdraiata a testa in giù, con un faro dell'Olimpico sparato nelle pupille e due manone gigantesche che ravanano nelle mie gengive): ad esempio, lo sapevate che la placca batterica è uguale alle alghette che ricoprono le pietre dei laghi? Io non lo sapevo, ma visto che ora, grazie alla mia dentista, sono una persona acculturata lo scriverò nella ricerca di scienze.
Ma non è finita.
La visita si conclude sempre nello stesso modo: la dentista con una raccapricciante dentiera in una mano e un grande spazzolino nell'altra che mi mostra, bontà sua, come si lavano i denti, mentre io annuisco comprensiva e paziente, dondolando i piedi dalla poltrona e non dovrei essere così paziente visto che non mi hanno neanche offerto il leccalecca a forma di Winnie the Pooh, ecco.

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