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martedì 23 settembre 2008

Shampismi

Ieri sono andata al supermercato a comprare shampoo e balsamo.
Sembra un gesto semplice: uno entra, va nella corsia apposita, prende i prodotti, li mette nel carrello, va alla cassa e paga.
Fine. Tempo previsto: 5 minuti.
Invece.
Davanti alla schiera di shampoo sono stata presa da scoramento.
Intanto, ho dovuto classificare i miei capelli: ricci o lisci? Mah, veramente sarebbero mossi, ma evidentemente la tipologia non è considerata dalla case produttrici, pertanto i miei capelli non esistono. Colta da crisi d'identità, ho scelto la classe riccia.
Poi mi è toccato definirne lo stato: stressati? sfibrati? danneggiati? sfiniti dai colpi di sole? tramortiti dalla spazzola? scioccati dalle meches? ipnotizzati dalle stirature?
Veramente ho dei capelli normali, li ho persino mandati in psicoterapia, lo psicotricologo non ha riscontrato grandi traumi.
Forse la parola che li definisce meglio è SPORCHI.
Poi bisogna capire come vorrei che diventassero dopo un bello shampoo: lisci come seta? ricci ma non crespi? scintillanti? frizzanti? euforici? ottimisiti?
In realtà, l'unica cosa che vorrei è che risultassero PULITI.
In pratica, ho comprato uno shampoo per capelli crespi snervati e deteriorati che promette di restituirmenli definiti, vigorosi e raggianti. In abbinato ho preso un balsamo al profumo di mango appena colto, che garantisce capelli abbaglianti, energici e assolutamente fiduciosi.
Il tutto per soli 8.56 Euro.
Io per questa cifra al mattino non mi alzerei manco dal letto, figuriamoci se farei tutta quella roba lì.

2 commenti:

  1. Certo, il trilemma dello shampo da scegliere può complicare la vita. Io l'ho risolto da tempo. Come una brava lavandaia uso esclusivamente dell'ottimo sapone di Marsiglia. Non è particolarmente profumato, non trasforma in seta i miei quattro peli grigi ma, certamente, li lascia puliti.

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  2. Ehehe...il buon vecchio sapone di Marsiglia!
    Non è neanche contemplato negli shampoo da donna, il mango appena colto sì, anche l'estratto di koala australiano, ma il sapone di Marsiglia no.
    Mah!

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