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lunedì 21 settembre 2009

Del perchè lo dico io e basta

Mai avrei immaginato, prima di restare incinta, che il mestiere di mamma avrebbe richiesto tanto sforzo e tanta fatica.
No, non sto parlando della fatica quotidiana, dei nuovi orari, delle responsabilità, dello sforzo per adeguarsi a ritmi diversi e ad una vita totalmente rivoluzionata.
Sto parlando dello sforzo e della fatica per riuscire a seguire il proprio istinto, le proprie intuizioni nonostante il gran vociare di amici, parenti e conoscenti che, bontà loro, in ogni caso devono elargire qualche suggerimento.
All'inizio è difficile: la voce interiore c'è, ma è flebile, insicura, sovrastata dall'abnorme quantità di credenze che raggiungono la neo-mamma.
Poi il bimbo cresce, si acquista sicurezza, l'intuizione si fa coraggio, si fa strada fra le tante opinioni e, guarda un po', ha quasi sempre ragione.
Però non è facile.
Noi, come genitori, sin dai primi giorni di vita del nostro bimbo, avevamo delle idee su come educarlo, su come crescerlo, ma soprattutto io come mamma sentivo cosa era giusto fare, sapevo dentro di me cosa era giusto per lui, ma ho incontrato enormi resistenze a fare passare il concetto che la mia intuizione indicava la giusta direzione.
L'impressione è che si sia persa totalmente la fiducia nell'istinto, sia materno che paterno, per dare invece ascolto al parere di "esperti", che niente hanno a che fare con il bimbo nel qui e ora ma che, in quanto già genitori, la sanno più lunga di tutti.
Non parliamo poi di pediatri o puericultori, in questo campo le mode vanno e vengono ad una velocità tale che credo persino loro fatichino a seguirle.
Il nostro bimbo ha solo 5 mesi, ma già abbiamo dovuto affrontare spinosi dilemmi relativi al dove e come farlo dormire e addormentare, come farlo mangiare e ogni quanto, come vestirlo, cosa dargli da bere ( o non dargli affatto), tenerlo in braccio o meno, ecc... argomenti che ogni mamma conosce fin troppo bene.
E allora? Che fare in questi casi?
Paradossalmente, l'unico strumento valido che abbiamo trovato per arginare il gran bailamme dei consiglieri, è stato quello di informarci, di girare in rete e trovare blog o siti che riportino informazioni valide, titoli di articoli o libri, risultati di ricerche e acquistare dei manuali che riportassero le nostre stesse opinioni e recitare come un mantra le nostre convinzioni: non siamo noi a pensare così, lo dice il Dottor XXYZ, e noi seguiamo fedelmente il parere degli esperti!
Lo scopo è quello di dimostrare che, sebbene mettiamo in atto comportamenti ritenuti bizzarri, inusuali o (orrore!) addiritura anticonformisti rispetto alle mode del momento, lo facciamo supportati dalla teoria, dalla conoscenza scientifica e, quindi, siamo genitori perfettamente responsabili.
Semplicemente dire che agiamo in un certo modo "perchè noi sentiamo e pensiamo così" non sortisce gli stessi risultati, anzi, aumenta il gran coro dei consiglieri che tentano in ogni modo di riportarci sulla retta via.
Che pasticcio.
A volte mi sembra di vivere una doppia vita: quella ufficiale, la bella copia diciamo, da presentare al pediatra, ai conoscenti, al parco, infarcita da mezze verità, mezze bugie, comportamenti standard e uniformati.
E poi quella vera, clandestina quasi, in cui posso finalmente dire e fare ciò che ritengo più giusto per il mio bambino, infischiandomene serenamente dl parere altrui.
E così, tra un "Besame Mucho", un "Bebè a costo zero" e un "Io mi svezzo da solo!" andiamo avanti giorno dopo giorno nel nostro quotidiano confronto con il mondo là fuori.
Un grazie a tutti coloro che diffondono e credono nella libera informazione e nel circolare delle idee.

2 commenti:

  1. basta, non ho bisogno di leggere altro. E' amore al terzo post!



    :-)

    io ho fatto lo svezzamento standard e forse su altre cose non siamo d'accordo. Però sul poter fare quello che stracazzo ci pare con i nostri figli siamo d'accordissimo.

    ci rivedremo presto!

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  2. necessita di verificare:)

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Ha detto la sua