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sabato 29 agosto 2009

Settembre, andiamo, è tempo di rientrare













Non è ancora Settembre, lo so, ma il rientro questa volta è definitivo: niente più vacanze in montagna, niente più ferie del maritozzo, niente più week end lunghi o settimane corte.

Per quest anno abbiamo finito, ci resta solo l'amena campagna del “Low Piedmont” e, come unica novità, un trasferimento nella casa nuova (ma di questo si occuperà Alberto Angela, nella sezione di Quark dedicata alla fantascienza).

Qualcuno di voi, forse, potrebbe chiedersi come sono andate le giornate in Alto Adige, se il Nanno ha imparato a dormire in passeggino, o se i Campagnoli hanno finalmente trascorso fuori intere giornate o, ancora, se la super-mega fascia equa e solidale ha trasportato per ore un festante Nanno oppure no.

Ecco.

“Oppure no” è la risposta alla maggior parte delle domande.

No, il Nanno disdegna ancora il passeggino sia come mezzo di trasporto (permanenza max 20 minuti) che come temporaneo luogo di nanna.

No, la super fascia strafiga equa e biologica pagata uno stonfo e sponsorizzata da centinaia di mamme, con il Topolo non funziona (anche qui, permanenza max 20 minuti).

Però lentamente ci stiamo avvicinando.

E' vero, il Nanno non dorme in passeggino, però dorme in una bella tendina blu della Quechua, comprata per l'occasione, sopra una copertina di cotone avvolto in un maglione di lana.

Non proprio il massimo della comodità, ma all'uso funziona.

Devo dire che la tendina blu ha salvato la nostra vacanza, permettendoci di stare fuori anche nel pomeriggio e di fare ottimi pic nic.

Per quanto riguarda la fascia, lasciamo perdere, devo constatare una sonora sconfitta: il Nanno non è adatto alla fascia, suda, ha caldo, si sente stringere e soffocare, tende le gambe e le braccia e urla fino a che non lo tiriamo fuori.

Insomma: non è adatto al passeggino, è troppo piccolo per lo zaino, non vuole la fascia o il marsupio.

Indovinate come faceva le ascensioni sulle Dolomiti?

Bravi, nel modo più new age e presitorico della storia: in braccio.

Grazie ancora al maritozzo che, forte come un toro, se l'è camallato su e giù per i monti, in tutte le posizioni.

Invece, un'attività che non conosce soste né rallentamenti è il P.I.L. (prodotto interno lordo): il Nanno, sia che si trovi a livello del mare, che a 2000 metri produce montagne di cacca, evidentemente il cambio d'aria non provoca in lui alcun turbamento.

Insomma: se devo fare un bilancio posso dire che ce la siamo cavata, voto totale 10/10.

Naturalmente ringrazio i partecipanti all'avventura per tutte le volte che hanno coccolato, consolato, baciato e preso in braccio il Nanno : Nonno Flemma e Nonna Chioccia, la Nona Nonna e zio il Giusto, la zia Maestra e lo zio Franco.

Alla prossima!



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