Ormai ho un'età che lo posso anche dire: questa casa l'abbiamo presa come alle superiori si sceglieva il ganzo del momento.
Non negate, l'avete fatto anche voi.
Mettiamo che, a 15 anni, il tipo con cui flirtavate fosse un perfettino - studioso- sgobbone- tutto casa e famiglia: una vera palla insomma. Quanto poteva durare? Una settimana?
Ok.
Quello dopo, già me lo vedo, quasi sicuramente sarebbe stato l'esatto opposto: un po' stronzetto, troppo grande, con la moto, bocciato più volte.
E questo, quanto durava? Due settimane?
Ok.
Quello dopo di nuovo serio, quello dopo di nuovo un mezzo hooligan, e così via.
Insomma, sto semplificando, ma il concetto è questo: si sceglieva l'esatto contrario di quello che ci piaceva il minuto prima, vagando da un estremo all'altro come foglie portate dal vento.
(Se a voi a 15 anni non è successo tutto questo vi prego non scrivetemelo, ho fatto anni di terapia per uscire da 'sto circolo vizioso. Grazie)
Ecco.
A distanza di anni mi rendo conto che il criterio che abbiamo usato il maritozzo ed io per comprare questa casa è proprio quello descritto.
Frustrati da lunghi anni in appartamento microscopico di 43 mq, senza manco un balconcino, in un condominio di un popoloso quartiere cittadino, snervati da vicini cafoni e rumorosi, incarogniti per il traffico, il rumore, lo smog e tutto quello che una grande città può offrire abbiamo iniziato a cercare casa in campagna.
Troppo piccola, sentenziava il maritozzo indicando una fattoria su 3 piani.
Troppo vicina alle altre case, mugugnava la mammozza vedendone un'altra isolata come la capanna di Heidi.
Troppo poco giardino, scuoteva la testa il maritozzo, calpestando i 3000 metri di una parco abbandonato.
E così via.
Alla fine l'abbiamo trovata: a 3 kilometri dal paese più vicino, con uno sterrato di 500 metri, senza altre case attorno, con 2 ettari di terreno, una casa su 3 piani, in un paese dimenticato da dio e dagli uomini.
Ci staranno le mie scarpe? si interrogava la mammozza.
Sarà sufficiente per l'orto? Si chiedeva il maritozzo?
Avranno abbastanza spazio per giocare i bambini?
E ora, passato quasi un anno dal trasferimento posso dire che sì, le scarpe ci stanno, che sì, l'orto ci sta, che sì, il Topolo ha spazio per svagarsi.
Ma non solo: tenere minimamente puliti 3 piani di casa è un culo inenarrabile. Cercare di disboscare 2 ettari di giungla è un impresa improba anche per un homo botanicus come il maritozzo. Tenere a bada un nano di 17 mesi in un giardino immenso è semplicemente ridicolo.
Insomma, siamo 2 ex cittadini mitomani.
E, attualmente, sfiniti.
Se, per caso, siete in pensione /disoccupati/ studenti/ casalinghe disperate e volete venire a respirare un po' di aria buona (si fa per dire, ci si è rotta la biologica) vi aspettiamo a braccia aperte!
A bientôt.
Non negate, l'avete fatto anche voi.
Mettiamo che, a 15 anni, il tipo con cui flirtavate fosse un perfettino - studioso- sgobbone- tutto casa e famiglia: una vera palla insomma. Quanto poteva durare? Una settimana?
Ok.
Quello dopo, già me lo vedo, quasi sicuramente sarebbe stato l'esatto opposto: un po' stronzetto, troppo grande, con la moto, bocciato più volte.
E questo, quanto durava? Due settimane?
Ok.
Quello dopo di nuovo serio, quello dopo di nuovo un mezzo hooligan, e così via.
Insomma, sto semplificando, ma il concetto è questo: si sceglieva l'esatto contrario di quello che ci piaceva il minuto prima, vagando da un estremo all'altro come foglie portate dal vento.
(Se a voi a 15 anni non è successo tutto questo vi prego non scrivetemelo, ho fatto anni di terapia per uscire da 'sto circolo vizioso. Grazie)
Ecco.
A distanza di anni mi rendo conto che il criterio che abbiamo usato il maritozzo ed io per comprare questa casa è proprio quello descritto.
Frustrati da lunghi anni in appartamento microscopico di 43 mq, senza manco un balconcino, in un condominio di un popoloso quartiere cittadino, snervati da vicini cafoni e rumorosi, incarogniti per il traffico, il rumore, lo smog e tutto quello che una grande città può offrire abbiamo iniziato a cercare casa in campagna.
Troppo piccola, sentenziava il maritozzo indicando una fattoria su 3 piani.
Troppo vicina alle altre case, mugugnava la mammozza vedendone un'altra isolata come la capanna di Heidi.
Troppo poco giardino, scuoteva la testa il maritozzo, calpestando i 3000 metri di una parco abbandonato.
E così via.
Alla fine l'abbiamo trovata: a 3 kilometri dal paese più vicino, con uno sterrato di 500 metri, senza altre case attorno, con 2 ettari di terreno, una casa su 3 piani, in un paese dimenticato da dio e dagli uomini.
Ci staranno le mie scarpe? si interrogava la mammozza.
Sarà sufficiente per l'orto? Si chiedeva il maritozzo?
Avranno abbastanza spazio per giocare i bambini?
E ora, passato quasi un anno dal trasferimento posso dire che sì, le scarpe ci stanno, che sì, l'orto ci sta, che sì, il Topolo ha spazio per svagarsi.
Ma non solo: tenere minimamente puliti 3 piani di casa è un culo inenarrabile. Cercare di disboscare 2 ettari di giungla è un impresa improba anche per un homo botanicus come il maritozzo. Tenere a bada un nano di 17 mesi in un giardino immenso è semplicemente ridicolo.
Insomma, siamo 2 ex cittadini mitomani.
E, attualmente, sfiniti.
Se, per caso, siete in pensione /disoccupati/ studenti/ casalinghe disperate e volete venire a respirare un po' di aria buona (si fa per dire, ci si è rotta la biologica) vi aspettiamo a braccia aperte!
A bientôt.
uhm... noi siamo passati da 55 mq in città studi ai 200 su tre piani in cascina (a solo 1 km dal paese, però) e adesso sogniamo un trilocale in centro città vicino al mare... forse dovremmo fare terapia anche io e Papangelo... :-)
RispondiElimina@ Dottorgioia: naaaaaaa.... anche voi!!!
RispondiEliminaTerapia di gruppo subito!Acc!
Come ti capisco!!!! abbiamo passato mesi a cercare una casa adatta a noi in campagna.... grazie a Dio non l'abbiamo trovata... e adesso che siamo un po' più attempati e stanchi a lavorare la terra che era (era perchè già li ho tolti tutti) nei vasi sul balcone, mi sembra molto più bello uscire di casa e trovarmi nel traffico cittadino, con i negozi a portata di mano, due ospedali vicinissimi, le scuole a piedi ecc. ecc. Ci viene ancora una forte nostalgia quando andiamo a trovare gli amici con una bellissima villa a Fiano con relativo giardino e pranzi e braciolate all'aperto, riposo al fresco di un albero, ma quando ci raccontano del loro lavoro per mantenere il tutto.....
RispondiEliminaBuon lavoro!!!!!
Pardon, non mi sono firmata, Tea illeonesieaddormentato
RispondiElimina@ Tea: ahhhh... ecco come dovevamo fare!!! Mannaggia, lo terrò presente per la prossima vita ;)))
RispondiEliminaCiao!
Anche noi accarezzammo, circa trent'anni fa, l'idea di cercare una casa 'fuori porta' con giardino/orto/campagna varia (a quel tempo avevamo uno sfratto incombente).
RispondiEliminaPoi, in modo del tutto casuale, trovammo l'appartamento in cui tuttora viviamo, settimo e ultimo piano di un condominio...
Non appena il consorte 'molla' il lavoro, ve lo spedisco come giardiniere...
Io, potrei fare la 'dama di compagnia', eheheh!
@ Cautelosa: aspettiamo con ansia il giardiniere e la sua "dama" ehehehe... garantiamo vitto, alloggio e tante, tante attività sportive/ricreative ;))
RispondiEliminaA presto!