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lunedì 25 gennaio 2010

Ritorno a casa

Ancora due righe sull'avventura della settimana scorsa.
Al di là di ogni considerazione sui medici, sulle medicini inutili somministrate ("non ci sarebbe bisogno di antibiotico, visto che non c'è infezione, ma lo diamo lo stesso, giusto per cautela..."), sulla paura che potessero ripresentarsi febbre, starnuti, tosse, ecc... quello che mi è rimasto sono una grande tenerezza e una dolcezza infinite.
Per 5 giorni pieni siamo stati il Nanno ed io, a parte qualche visita, soli in una camera con pochissimo spazio e giochi a disposizione.
Io e lui, lui ed io. Niente incombenze, lavori domestici, spesa, cucina: io e lui.
E tutto il tempo per giocare, farci le coccole, inventare nuovi scherzi, farci il solletico, le carezzine, cantarci canzoncine e versetti.
Non era mai successo ed è stata una sorpresa bellissima.
La qualità del tempo passata insieme era altissima, nonostante tutto. Per la prima volta non avevo fretta, non dovevo andare altrove o occuparmi di altro.
Per la prima volta c'era lui, solo lui, i suoi bisogni, i suoi sorrisi, la sua stanchezza. Niente altro.
Cavolo, fare la mamma così sarebbe bello!
E ora che siamo tornati a casa mi resta il dubbio di come riuscire a trasporre quelle sensazioni, quello stato mentale, in questa vita, già così piena di altre cose.
Se qualcuno ha suggerimenti, scriva pure.

8 commenti:

  1. Come ti capisco. Arrivo a sera stanca quasi da spalmare e pungolata dai sensi di colpa: ho fatto tutto il possibile perché anche oggi fosse un giorno speciale per il cucciolo? Ho giocato abbastanza con lui? Gli avrei potuto leggere una filastrocca in più? Avrei potuto accarezzarlo una volta in più? Sono davvero una brava mamma? me lo merito?
    Poi papangelo mi rassicura che sono una mamma fantastica, io mi tranquillizzo e realizzo che davvero, per poter fare di più, mi ci vorrebbe un'intera tribú di Umpalumpa.... :-)

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  2. Ciao, mi dispiace molto per la tua (dis)avventura in ospedale. Però che spirito, sei riuscita a tirarne fuori il lato positivo. A me era successo quando Emma aveva 19 mesi, un rota virus mentre eravamo in vacanza in montagna...Spero che adesso Topolo stia meglio :-)

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  3. anche io ti capisco parecchio...ed anche io cerco di passare ogni giorno con il mio tato nel migliore dei modi , ma a volte nella quotidianita' incombe la stanchezza , i mille sbattimenti soliti,e altre menate che tutti sappiamo..e quando è cosi e mi distraggo troppo e non riesco a dare il massimo a Riccardo , allora tiro un lungo respiro , prendo fiato ..lo guardo negli occhi e torno serena e carica tutta per lui...un abbraccio e ben tornati a tutti e due.

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  4. io approfitto dei momenti in cui sono distrutta, portarmeli nel lettone per leggere, stare in braccio o solo coccolarci. Anche per le attese è una manosanta, quando aspttavamo fratello grande a lezione di percussioni tenevo in braccio il piccolo già percissionaton e ci facevamo un ora di annusate, bacetti, coccole e paroline.

    Insomma, senza aspettare di nuovo per forza i cinque giorni di fila, anche i cinque minuti, purché nn autoimposti con la sveglia, fanno tanto.

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  5. Sono contenta che questa disavventura ti abbia regalato un po' di calma,che al di là delle preoccupazioni e della stanchezza tu sia riuscita ad essere "presente" con il Topolo e a goderti quello che, nella quotidianità, spesso è annebbiato da mille altri pensieri.
    A me manca oramai poco più di un mese al rientro al lavoro e non sai come adesso tutto mi appaia veloce,sfuggente,ho sempre il nodo alla gola perchè penso che tutto presto cambierà nuovamente.
    Ah, se si potesse fermare il tempo, o almeno viverlo senza paturnie e senza sentimenti contrastanti...
    Ma come dice un mio amico...."Mi chiamo Andrea, mica Siddharta!"
    Un bacio e bentornati

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  6. tenerissima! ci riuscirai, vedrai.
    io ho scoperto che la ninna nanna che le ccanto ... è quasi più importante per me che per lei :-D
    buon proseguimento, allora!
    a presto, s.

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  7. Ti capisco, i momenti da dedicare interamente ai bambini sono pochi. Ci sono sempre 1000 cose da fare e se i bambini sono più di uno i momenti "in esclusiva" sono veramente rari. Ma sono bellissimi!!!!!!

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  8. @ Dottorgioia: i papà sono fondamentali per i sensi di colpa, li appianano, li smussano, li eliminano con una leggerezza che c'è da restarci secchi. meno male che ci sono, anche il maritozzo mi rassicura continuamente sul mio essere "sufficientemente brava", mi dà la carica per ripartire ogni volta ;)

    @Extramamma: il Topolo sta meglio, meno male, per quanto riguarda lo spirito... penso sempre al titolo di un libro: "Situazione disperata ma non seria" e cerco di trarre il meglio da qualunque cosa mi capiti!

    @ Memole: uguale uguale: anche io "respiro" varie volte al giorno e cerco di ricominciare sempre da capo, che ci possiamo fare, a volte bisogna azzerare certe giornate e ricominciare da capo. baci!

    @Mammasterdam: farò come dici, del resto i momenti di sfinimento sono così frequenti che non dovrebbe essere troppo difficile schiantarsi nel lettone e farsi le coccole! benvenuta su questo blog, a proposito.

    @ Linda: non me ne parlare. Io che non so ancora di che lavoro perirò vivo nell'angoscia di dover ricomnciare domani. Ma il tempo non si ferma e noi, come giustamente ci ricorda Andre, non siamo Siddharta ;))

    @Silvietta: è verissimo, anche io canto, racconto, invento rime e canzoni. ma non so se lo faccio più per me o per lui... forse è un altro di quei modi per sentirmi brava, cavolo com'è complicato!

    @MP: anche io mi chiedo come farò quando il topolo sarà "doppio": riuscirò a dividermi fra 2 bimbi in modo imparziale? Riuscirò ad essere presente per entrambi? AIUTO!!!

    @TUTTE: Grazie come sempre per i vostri commenti, davvero, grazie veramente. Baci a voi e ai vostri nanetti!

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