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mercoledì 30 luglio 2008

Premiata Sartoria

Ieri sono arrivata in ufficio fiererrima della mia nuovissima super gonna nera, comprata al mercato per pochi euro, che indossavo per la prima volta.
Dopo essermi pavoneggiata bel bella davanti alle colleghe mi sono seduta alla scrivania e... sttrrrapp!!! (come faceva la camicetta della nonnina dell'ACE, vi ricordate?) un bello strappo dietro, proprio a metà delle chiappe.
Ohibò.
Mi sono immediatamente precipitata in bagno, per verificare il danno e ho visto che si era solo scucita la cerniera. Babbè, basta dargli 2 punti.
Fortunatamente in ufficio abbiamo ago e filo, ho pensato, ci metto un minuto. Peccato che il filo nero fosse finito e ho dovuto cucirla con un bel verde smeraldo che risaltava come un ramarro su un muro bianco.
Pazienza, in pausa pranzo correrò al supermercato e comprerò un kit per cucire, nel frattempo, girerò con un maglioncino legato in vita.
A pranzo vado alla Bennet, compro il filo, torno in ufficio, prendo l'ago e scopro che ho comprato il filo più spesso del mondo e che l'ago in mio possesso è l'ago più stretto del mondo.
Mezz'ora per infilare il dannato filo nel dannato ago, con sbavussamenti vari per restringere il filo e farlo scivolare nella cruna.
Alla fine, sono riuscita ad ottenere un moncherino di 5 centimetri di filo, con cui ho cucito in bagno la stramaledetta cerniera.
Ovviamente, appena uscita dal bagno e ri-seduta alla scrivania ho sentito il solito sttrrrapp!!! stavolta era il bottone davanti.
A volte non capisco perchè al mattino non mi appaia un cartello con scritto "RESTA A LETTO, NON CE LA PUOI FARE".

6 commenti:

  1. Da qualche parte avevo letto che è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un......
    Certo, capita anche qualche giornata che sarebbe meglio trascorrere a letto.....
    ma noi ci perderemmo le tue avventure......

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  2. Ciao Madda!
    Se ti può consolare a me è successa una cosa simile: mi si è rotta la cerniera della giacca.
    Ovviamente era inverno, quindi arrivata in ufficio avevo circa 30 minuti di autonomia per togliermi la giacca e non morire dal caldo.
    Due soluzioni:
    - tagliare la giacca
    - tentare tipo mago Houdini di liberarmi della giacca
    Ovviamente ho scelto la seconda!
    Un salutone
    La Ste

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  3. Grande Stè! Insomma, hai dovuto fare il numero della biscia impazzita...
    Io invece ho girato con il maglione in vita per non mostrare la mutanda in un giorno in cui la minima era 35° all'ombra e tutti mi chiedevano "Ma non hai caldo con un maglione in vita che ci sono
    35° all'ombra????" SIGH

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  4. Un ingegnere avrebbe risolto il problema in 2 minuti netti usando semplicemente la pinzatrice.....3 punti di morbide&flessibili graffette sotto la cerniera avrebbero retto fino alla sera!

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  5. Solo gonne di alta sartoria!! Fatte da me ovviamente. eh eh

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  6. cara Semola...magari!
    Per ora mi fornisco dal cinese del mercato del sabato, con gli imbarazzanti risultati sopra descritti.
    Se mi cuci una bella gonna posso andare in ufficio e dire: "Io vesto Semola"!

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