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giovedì 25 ottobre 2007

Tempo di brina

Ragazzi ci siamo, è arrivato il freddo. -2 lunedì, -1 l'altro ieri, coloriferi accesi, piumone pesante. Non si può dire che l'inverno al paesino passi inosservato.
Una delle cose che mi piace di più è l'odore di legna che hanno i panni stesi: ritiro il bucato e il profumo del detersivo è mischiato a quello della legna, questa cosa mi fa impazzire. E poi le foglie: la campagna è un filare unico, vigna di dolcetto e barbera soprattutto, e d'autunno con i primi freddi le foglie diventano di un colore meraviglioso, un rosso bruno carico che tinge tutta la terra, commovente.
E la nebbia, gli alberi sfogliati che si ergono tremolanti nella bruma mattutina, le sagre delle caldarroste con il vino rosso, l'odore di mosto per le strade... Insomma, rispetto alla città dove ti accorgevi che era autunno solo perchè il traffico triplicava, e ricevevi il triplo di insulti in scooter, c'è una bella differenza.
Ma c'è anche l'altro lato della medaglia.
Al mattino, ad esempio, bisogna scongelare la macchina che troviamo incastonata in una crosta di brina, manco fose un'orata al sale. Ci siamo comprati due palettine di plastica, ma la cosa è lunga e laboriosa: bisogna accendere la macchina, con il riscaldamento a stecca, scendere e cominciare a spalettare il parabrezza, grattando la brina un po' alla volta. Eppure non vedevamo nessun altro fare 'sto lavoro...infatti abbiamo scoperto che tutto il resto del mondo usa un pratico spray che scioglie la brina in un secondo, a quanto pare la palettina è fuori commercio da circa 20 anni!
E poi la neve: soprattutto io ho paura di trovarmi in autostrada, da sola, bloccata nella tormenta senza cibo e mezza surgelata.
L'altro giorno siamo andati dal meccanico ad informarci per le catene, ne abbiamo un paio, naturalmente, ma volevamo vedere se c'era qualcosa di più pratico da montare.
Il meccanico ci guarda, catene eh, ma voi di dove siete? Come di dove siamo, siamo di qui. No che non siete di qui, secondo me siete della città. Sì siamo della città, ma viviamo qui (ma chi è sto qui, Giucas Casella?), ah ecco, lo sapevo che non eravate di qui (come cacchio fanno, che ci sgamano sempre???), qui nessuno usa più le catene da almeno 10 anni, montiamo su le gomme da neve e via, anche in autostrada vanno benissimo. Ah ecco. Gomme da neve.
Babbè.
Io non so quanto ci vorrà, ma giuro che anche noi, un giorno, potremo dire "siamo di qui"e nessuno, mai mai, potrà più contraddirci.

5 commenti:

  1. Ore 06:40 - Ovada - Italy.
    Siamo gia` svegli da 40 minuti, fa un freddo porco e quando usciamo di casa la senzazione e` quella di ricevere una riga di pattoni su tutto il corpo. Dal bavero della giacca passa lungo la schiena un filo di aria gelida che mi "compatta" il collo sulle spalle.
    Ecco l'auto ... forse ... sono tutte bianche di brina, quindi c'e` poco da ridere perche` le possibilita` di sbagliare sono alte.
    Una delle tante auto posteggiate sembra rispondere positivamente alla richiesta di apertura delle portiere fatta dal telecomando ... e` gia` un buon passo avanti!
    A questo punto e` il momento delle palettine di plastica che usiamo per togliere la brina dai vetri (vederci quando si guida non e` un optional ...). E` un lavoro che potrebbe anche essere divertente ... ad un altra ora.
    Finito!!! Saliamo in macchina e tempo tre secondi si appannano i vetri dall'interno ...

    Comunque io e Madda ci divertiamo un sacco!

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  2. Tutto ciò mi ricorda quando in un ormai lontano giorno di autunno del 1971, per la prima volta nella vita, mi sono trovato davanti ad un muro biancastro oltre il quale era impossibile vedere alcunchè. Stavo andando al lavoro alle 8 del mattino alla periferia della mia città di adozione. Poi ho scoperto che, con un po' ci cu.. fortuna si riesce anche ad arrivare in ufficio!
    Coraggio, il freddo conserva......

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  3. Già non ci avevo pensato: è il primo autunno che passate lì? Questo è appunto uno di quei post per cui ti leggo. Profumato di campagna (e di fumo e di neve...), ma stavolta oltre alla poesia c'è un po' di "fredda realtà"... ;-)

    Meglio le gomme da neve, per voi, secondo me.

    Riccardo

    PS: i "coloriferi" è un lapsus legato alle foglie rosse dell'autunno, mi sa. Non correggerlo se puoi, che dà appunto un senso di colore ;-) ...

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  4. Svegliarsi e vedere tutto ricoperto di brina, come se anche la natura volesse rimanere sotto le coperte ancora un po'; annusare l'aria e sentire che anche altri, come te, hanno acceso il camino o la stufa; poi uscire e sentire il ghiaccio sottile che si rompe sotto le suole delle scarpe, e tu lì che ti chiedi perchè devi allontanarti da tutto questo.
    Quasi quasi vi invidio, sai Madda?
    Perchè potete godere di queste cose tutti i giorni e considerarle la normalità.
    E a quel punto, chi se ne importa se bisogna uscire prima del solito per convincere la macchina che non può dormire "ancora 5 minuti", o se ogni mattina scatta il "toto-neve".
    Faccio il tifo per voi! Baci!!

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  5. @tubalcain: cavolo, nel '71 non ero neanche nata ;))) La prima neve io comunque l'ho vista a genova, negli anni '70, ero alle elementari...ricordo di avere fatto il pupazzo di neve nei giardinetti dell'asilo!
    @ricir: "fredda realtà" mi piace molto;)) per le gomme da neve invece ti saprò dire, ho come l'impressione che non manche ranno altre avventure!
    @raffi: eh già! Sai qual'è la disperazione? Non certo svegliarsi e vedere la brina, quanto allontanarsi da tutta quella meraviglia per venire fin quaggiù in ufficio...

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