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lunedì 22 febbraio 2010

Rientro

Siamo tornati.
Stanchi, sfiniti, bisognosi di sonno e riposo (io e il Nanno ) e di un pasto decente (Jeeg, ridotto a succhiare surgelati).
E' incredibile come, anche in ospedale, la voglia di crescere e di esplorare del Nanno non si siano fermati.
Rispetto a 3 settimane fa stavolta gattonava decisamente meglio, agile come un furetto, veloce come una lippa, spazzolava - letteralmente - il corridoio e le stanze del reparto, incappando nelle ire delle dottoresse che trovavano alquanto disdicevole un poppante gattonanate che, al termine della passeggiatina, orrore orrore, si infilava soddisfatto due dita in bocca e le ciucciava con voluttà.
Ora.
Provate voi, da sole, a contenere un bimbo di 10 mesi annoiato a morte in un lettino con le sbarre o in un seggiolone per tutta una giornata senza stramazzare a terra stremate dal mal di schiena e dalla noia.
Io lo lasciavo libero.
E pazienza se era da lavare ogni 10 minuti.
E pazienza se raccoglieva qualche briciola.
E pazienza se la sera dovevo fare il bucato dei suoi vestiti e stenderlo sul termosifone.
Lui era contento e io avevo quei 40 secondi tutti per me.
La vita di ospedale è una vita da vecchi.
Si aspetta che accada qualche cosa, qualunque cosa, per tutto il giorno e non c'è altro da fare.
Ci si lamenta con il vicino di letto, si ascoltano interminabili racconti di malattie, si inorridisce di fronte al rapporto di certe mamme con i propri bambini.
Si ascoltano le lamentele delle infermiere, ogni giorno, sempre uguali, si assiste sgomenti allo sfacelo della sanità italiana (nel "mio" reparto pediatrico mancavano regolarmente le pappe per i bambini, non c'erano omogeneizzati nè succhi di frutta nè biscotti a sufficienza).
Insomma.
Si vive aspettando che altri facciano qualcosa, impotenti a fare noi stessi una qualunque attività.
Triste.
Triste e stancante.
Ora è finito e prego prego con tutto il cuore che arrivi la primavera portando con sè quel caldo sufficiente a scongiurare altri raffreddori e crisi d'asma al piccolo topolino.
Amen.

8 commenti:

  1. casualmente vi seguo dall'inizio dell'inverno, o meglio dall'autunno. Mi sembra di capire che ne uscite un po' provati. Di sicuro però la primavera e l'estate vi ripagheranno di tutto!! Non mollate! :)

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  2. la PRIMAVERA? alla larga dai pollini!!! lj

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  3. Bentornati a casa! Hai fatto bene a lasciare li topolo libero di esplorare, evidentemente le dottoresse non hanno figli semoventi.

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  4. Bentornati a casa!
    E concordo con quanto scritto da Oh mamma...
    Mi fa un po' specie che delle pediatre abbiano a ridire se un piccolo ricoverato non se ne sta tutto il giorno buono buono, fermo fermo...non è mica un Cicciobello!
    Così si fa pure gli anticorpi!
    Ciao!

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  5. @ Angelo: provati è un eufemismo, diciamo che tra la casa nuova, il freddo e le malattie... ne abbiamo due pa@@e così! bacioni

    @Lord Jim: non gufargliela al povero Topolo, non è detto che abbia preso le allergie dei nonni ;))

    @Oh mamma: le dottoresse hanno figli statici, che non si sporcano, non si ciucciano le dita e sono bene educati. Poverine!!!

    @ cautelosa: dalle mie parti si dice che quel che non ammazza, ingrassa. Mi chiedo quante calorie possono avere tutte le cose che il topolo raccatta da terra e ingoia... Un bacione

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  6. Sono contenta siate rientrati! comprendo benissimo tutto, non hai idea di quanti cazziatoni mi prenda io per tutte le volte che Pulce finisce a gattonare nello sporco. Sarà come sarà però è resistente come una roccia .... forza TOPOLO, vai che le stronchi tutte le dott.sse perfettine!!

    a presto silvietta

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  7. Ciao Madda,
    sono contenta che il Topolo stia meglio!
    Salutoni
    LaSte

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