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giovedì 4 giugno 2009

Un pezzettino a te... un altro a me...

Mia nonna, la Dada, era veramente una Nonna fenomenale.
Adorava noi nipoti ed era ampiamente ricambiata. Sapeva tenerci a bada con una sola truce occhiata e, se rispettavamo le sue regole (alcune parecchio bizzarre, per la verità), non era parca di affetto, bacini, carezze e tante tante coccole.
Su una cosa sola l'impareggiabile Dada era un vero disastro: le fiabe e le ninnananne.
Di fiabe ne sapeva 2: quella di Pierino e il Lupo e quella di Elisabetta, la bimba che ingoia una molletta (una storia parecchio orrifica in cui una povera bimbetta per errore ingoia un fermacapelli, non lo dice alla mamma e rischia la vita per soffocamento).
Di ninnananne invece ne sapeva solo una, o almeno, una e sempre la stessa era quella che cantava a me: IL TESTAMENTO DEL CAPITANO.
Ora, definire questa ballata una ninnananna è quanto meno ardito: si tratta di una canzone degli alpini, in cui un valoroso capitano, sul punto di morte chiede che il suo cadavere venga smembrato in 5 pezzi e ne venga consegnato un pezzo alla patria, uno al suo battaglione, uno alla mamma, uno alla fidanzata e infine uno alle sue montagne.
Commovente.
Raro esempio di fedeltà alpina al Paese, al corpo militare, ai parenti (SEMPRE prima la mamma della moglie per carità!).
Ma immaginate che effetto potevano fare queste parole sua una bimbetta di pochi anni: corpo tagliato? e perchè? perchè non lo portano in giro tutto intero da chi vuole andare lui?
Ma soprattutto: quale sarà il pezzo destinato alla mamma??? E alla fidanzata???
Il cuore, ad esempio, a chi andrà???
Ma la cosa che mi colpiva di più e mi faceva addormentare tra le lacrime era quello in cui gli alpini tentano timidamente di dire al loro capitano che non possono andare al suo capezzale perchè non hanno le scarpe.
Come non hanno le scarpe?! Così poveri sono questi alpini?!
Ma non hanno nessuno che gliele compra?!
E io mi immaginavo questi poveri diavoli, al freddo, sotto la neve, senza scarpe e in più con questo qui che gli muore e devono anche andarlo a trovare.
Insomma, una tragedia. E' vero che mi addormentavo, ma non prima di avere pregato di non rimanere mai, mai, mai senza scarpe.
Ecco, forse se fosse ancora con noi, regalerei alla Dada un libro di filastrocche, così, tanto per ampliare un po' i suoi orizzonti e rallegrare di conseguenza i suoi numerosissimi nipoti e bis-nipoti.

Se desiderate avere un assaggio della celeberrima ballata il testo è qui sotto.

P.S. non temete, al Nanno canto ninnananne un po' più allegre!!!

E il capitan della compagnia
e l'è ferito e stà per morir
e manda a dire ai suoi alpini
perchè lo vengano a ritrovar

E i suoi alpini ghe manda a dire
che non han scarpe per camminar
"o con le scarpe, o senza scarpe
i miei alpini li voglio qua!"

"Cosa comanda sior capitano?
che noi adesso semo arrivà"
"E io comando che il mio corpo
in cinque pezzi sia taglià"

"Il primo pezzo alla mia patria,
secondo pezzo al battaglion,
il terzo pezzo alla mia mamma
che si ricordi del suo figliol

Il quarto pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor
l'ultimo pezzo alle montagne
che lo fioriscano di rose e fior"
l'ultimo pezzo alle montagne
che lo fioriscano di rose e fior"

2 commenti:

  1. oops! e io che da che esiste canto la guerra di piero ho traumatizzato figli e nipoti?!? lella
    ps foto splendide!! bacini

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  2. @Lella: SECONDO ME SI'!!!!
    P.S. la "guerra di piero" me la cantava mia mamma .... :(((((

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