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mercoledì 17 giugno 2009

Luoghi comuni

Al paesino esiste un solo, bellissimo, grande parco.

E' lì che vanno le mamme e i loro pargoli, è lì che confluiscono nonni, zie, nipotini, biciclette, fresbee, tovaglie per pic nic, passeggini, carrozzine, palloni e palette, secchielli e tricicli, ed è sempre lì che ci si incontra, si parla, si confrontano bambini e neonati, ci si racconta, ci si rilassa.

E' il modo migliore per conoscere altre mamme e incontrare altri bambini.

Il parco, in realtà, è un grande gruppo di auto aiuto, aperto 7 giorni su 7, dove tutte le ansie, le paure, i problemi vengono discussi, analizzati, sviscerati e metabolizzati come solo le donne sanno fare.

Ed è in questo gigantesco setting psico-analitico relazionale infantil-genitoriale che si scopre che:

  1. la maggior parte dei neonati ama essere portata in carrozzina perchè il movimento e gli scossoni cullano e rassicurano. Il Nanno no. Lui odia gli scossoni, il movimento, i ciottoli e soprattutto il pavè. Tenendo conto che al paesino esistono 8 (otto) tipi diversi di pavè è facile immaginare le nostre uscite come un camel trophy disperato;

  2. la maggior parte dei neonati fa un bagnetto e si rilassa. Il Nanno no. Lui fa il bagnetto e quando esce piange sconsolato. Non si capisce se è perchè è uscito dall'acqua o perchè, ancora una volta, ce l'abbiamo fatto entrare;

  3. la maggior parte dei neonati dorme tutto il tempo. Il Nanno no. Passa intere giornate con gli occhi spalancati, resistendo al sonno, alla fatica, agli sbadigli, alle ninnananne, alle culle, a nonni infaticabili che tentano di addormentarlo in 1000 e 1 modo, niente. Occhi rossi e cerchiati, pianti, rugne ma niente nanna;

  4. la maggior parte dei neonati quando ha fame emette un sonoro vagito e aspetta. Poi, quando la tetta si presenta aprono la bocca e con grande delicatezza iniziano a succhiare. Il Nanno no. Emette un sonoro vagito e tempo 43 secondi (li ho cronometrati) inizia ad urlare a squarciagola. Poi, quando ha davanti la tetta la prende a calci, pugni e testate, afferra il capezzolo con le dita e lo strizza. Il tutto ad occhi chiusi e bocca spalancata che vaga per la tetta, come se ignorasse dove si trova il capezzolo. Dopo diversi minuti di corpo a corpo sudato e selvaggio trova il capezzolo e inizia a succhiare.

Insomma, il Nanno è speciale, unico, diverso.

E' un vero guerriero.

Del resto fa parte di quel 9,5% di Europei che sono nati marchiati da una macchia mongolica, segno inequivocabile che è un fiero discendente di Gengis Khan.





4 commenti:

  1. Insomma ... il bimbo del vicino e` sempre piu` verde!

    ;-)))

    Tanto ... dopo tutti i vari pianti ... adesso ha imparato a sorridere e ci fa dimenticare tutto in un attimo!

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  2. oh mamma! Anche Lea fa parte di quei discendenti lì...ora capisco il perché di tante cose...

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  3. Vi leggo da più di un anno e... SIETE GRANDI! Grandi per le vostre scelte di vita, grandi per come state affrontando l'esperienza di genitori. Continuate ad affrontare la vita così... con ironia e con un sorriso. Laura (genovese nel profondo, milanese d'adozione, e mamma in attesa)

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  4. @Fab: davvero anche Lea aveva la macchia??? Allora abbiamo 2 fieri discendenti di Gengis Khan! Mi sa che dovrò passare più tempo con lei per vedere dove andremo a parare...

    @Laura: Grazie per i complimenti e in bocca al lupo per il futuro bimbo!

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