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lunedì 16 febbraio 2009

Piccoli campagnoli crescono

Il bimbo che ho nella pancia nascerà al paesino, sarà pertanto un bel campagnolo giulivo anche lui, di seconda generazione, come si suol dire, ma pur sempre campagnolo.
Campagnolo di nascita, pensate, a lui nessuno dirà mai "ma di dove sei? ma da dove vieni? ma t'ha portato la piena? Si vede proprio che sei della città!".
Che meraviglia, lui non sarà vittima dei pregiudizi, delle battute, le discriminazioni ed emarginazioni che io e il maritozzo subiamo ogni giorno.
Chissà, forse un giorno parlerà anche la lingua! Troverà un lavoro qui, sposerà una ragazza autoctona e sulla carta d'identità sarà per sempre Campagnolo.
Naturalmente, a 17 anni comincerà a sclerare e lamentarsi che qui non c'è niente, che non ci sono locali, cinema, che non c'è niente da fare, che è una noia mortale, che cosa ci è venuto in mente di seppellirci in questa palude mortifera, proprio noi, che vivevamo nella città tentacolare! abbiamo abbandonato quella vita dissipata per venire a fare i contadini! e alla fine si trasferirà a Milano o a Londra, in pieno centro a respirare a pieni polmoni polveri sottili, cullato dal rumore del traffico.
Pazienza.
Bye bye baby!

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