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mercoledì 8 agosto 2007

Hai voluto la bicicletta?

Eccoci di ritorno dal consueto pellegrinaggio in terra di Olanda, devo dire che l'umore non è dei migliori ma tutto sommato siamo abbastanza riposati.
Con l'intento di non farci riconoscere come i soliti italiani e di assomigliare sempre di più ai nostri beneamati olandici abbiamo fatto tutte le cose olandesi nel modo più olandese possibile, tipo
sbocconcellare per 10 giorni formaggio e pane su fette di burro salato, brindare ogni sera con la birra bianca dei frati trappisti, ci siamo persino immersi nella (finta) lettura dei quotidiani locali seguendo con apprensione le statistiche sul luglio più piovoso degli ultimi 80 anni ed esultando, infine, per l'arrivo dell'estate con i suoi 30 gradi.
Insomma, piano piano, anno dopo anno, compiamo piccoli progressi che speriamo in un qualche futuro non troppo lontano ci faranno assomigliare a questo popolo così civile.
C'è però ancora una cosa, purtroppo, sulla quale ancora non ci siamo per niente, ed è la bicicletta.
Mannaggia li pescetti.
Ma è così difficile andare in bicicletta come gli olandesi?
Sì.Sì.Sì.
Perchè noi andiamo in bicicletta, ma loro sono la bicicletta.
Diciamo subito che a noi le ossa del bacino non sono ancora diventate a forma di sella e quindi dopo mezz'ora vediamo le stelle e cominciamo a dimenarci come anguille per alleviare il dolorante fuoco alle chiappe; diciamo anche che anche con il vento a favore qualunque babanetto di 2 anni o bacucco 90enne ci supera anche in salita senza il minimo sforzo; facciamo finta di non vedere tutti quelli che mentre pedalano scrivono sms, configurano l'I-pod, telefonano, fumano, accudiscono i 3 bambini che portano con sè (sic), scrivono sull'agenda, leggono, mentre noi se ci distraiamo anche solo un secondo finiamo nel canale accanto e rischiamo anche la multa (chi cade nel canale con la bici viene multato, dove vivevo prima penso che uno farebbe finta di annegare); evitiamo di dire che ai semafori loro partono agevolmente da fermi saltando sui pedali in modo assolutamente fluido mentre noi, anche con la rincorsa, riusciamo quasi sempre a scontrarci tra di noi o, nella migliore delle ipotesi, a fare diventare rosso il semaforo che ancora non abbiamo atraversato la strada. Facciamo finta di non notare i bambini di 7 anni che dietro alla bici hanno il carretto che trasporta il fratellino, mentre noi anche solo con uno zainetto di 2 kili sbandiamo e ondeggiamo manco fossimo ubriachi persi.
Però un giorno abbiamo avuto una rivelazione che forse potrebbe salvarci dal pubblico ludibrio e darci un minimo di rispettabilità.
La nostra speranza, cari amici, è la BICI ELETTRICA. Ahahaha!!!!!
E' assolutamente identica alle altre, solo che ha una mano magica e invisbile che ti spinge da dietro, un po' come quando il nonno ai giardinetti ci spingeva sull'altalena, e ti fa filare come il vento senza alcuna indecisione!!!
Il bello è che da fuori non si vede nulla perchè comunque bisogna pedalare in ogni caso e quindi, se non altro, potremo fingere di essere olandesi. Basta solo mascherare in qualche modo l'enorme batteria che potrebbe inquivocabilmente tradirci rivelando l'aiutino...
Insomma come al solito finisce all'italiana: non siamo capaci, ma con qualche piccolo trucchetto ce la facciamo anche noi!!!

2 commenti:

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