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lunedì 13 giugno 2011

Al voto! Al voto!


A volte mi devo ancora abituare alla vita di paese.
Come ieri, quando con tutta la famiglia siamo andati a votare alla scuola elementare che sarà dei nostri bimbi e tutta la mattina è trascorsa assieme alla comunità.
La scuola del paese è quasi nuova e ha un bellissimo giardinetto con un sacco di giochi per bimbi. Abbiamo votato a turno, mentre il Topolo socializzava allegramente (NO! NO! E'MMIO! E'MMIO) con altri nani e il ciccionetto guardava gli alberi sdraiato in passeggino.
E poi dopo il voto abbiamo fatto salotto con gli altri genitori, a raccontarci degli asili, dei bambini, di spannolinamento e altri argomenti golosissimi per tutti coloro che abitano con creature sotto il metro.
Verso mezzogiorno tutti a casa per la pappa.
Anche il seggio è paesano: ci si conosce tutti, non c'è neanche bisogno della carta d'identità, basta riconoscersi, tanto tutti sanno chi sei, dove vivi, quanti figli hai, che fai di mestiere, dove mandi i bambini al nido, che macchina hai, dove abitavi prima, ecc... La carta d'identità non dice un bel niente di te, sono le voci di paese che confermano chi sei.
Insomma.
Ieri era il voto, domani la sagra del bue grasso e, come negli anni '50, la vita scorrerà tranquilla tra le vigne immutate dal tempo.

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