
Nessuno di questi bimbi piange, fa i capricci o si lamenta: quando non dorme, guarda il mondo attorno a sè, seguendo la mamma nelle sue attività.
Ricordo in Thailandia questi gruppi di mamme, provenienti dalle montagne intorno a Chiang Rai, vestite con abiti tradizionali, che con i bambini sulla schiena sciamavano intorno a noi turisti, munite di calcolatrice elettronica, vendendo monili in argento, splendide stoffe tessute a mano e oggetti di artigianato locale.
I bimbi erano sulla schiena e ridevano contenti degli scherzi e dei sorrisi che gli facevamo.
All'epoca ho registrato il fatto senza dargli troppa importanza, pensavo che i passeggini fossero una “conquista” occidentale e che sarebbero arrivati anche in Asia, prima o poi.
Come spesso accade il tempo cambia la prospettiva e quando sono rimasta incinta uno dei primi problemi che si sono presentati è stato quello del trasporto: come accidenti me lo porto in giro il bimbo, visto che sarò quasi sempre da sola e a piedi?
Meno male che ci sono le amiche che regalano libri (grazie Clà!), perchè nell'utilissimo “Bebè a costo zero” ho trovato un intero capitolo dedicato al trasporto dei bimbi e una delle soluzioni caldamente consigliate è per l'appunto quello della fascia in stoffa.
Tante persone mi chiedono perchè mai dovrebbero fare la fatica di portare in collo il bimbo, quando esistono passeggini iper-tecnologici che assicurano un trasporto veloce e comodo per mamma e bimbo.
In realtà, la vera domanda, che non mi viene fatta, ma che è sottintesa è un'altra: ma non è che portandolo sempre in braccio lo vizi???
A parte il fatto che mi piacerebbe discutere sul significato che assume la parola vizio se riferita ad un adulto e, in particolare ad un bimbo, ma in generale penso che per prima cosa sia necessario pensare a ciò che è meglio per il bimbo, non per noi. Siamo proprio sicuri che il passeggino, o la carrozzina, o l'ovetto siano la soluzione migliore per i bambini?
Di seguito, un breve elenco tratto dal libro di cui sopra, da altri libri e da vari siti, sui vantaggi delle fasce porta bambini:
il bimbo è al caldo, a stretto contatto con il petto della mamma, di cui riconosce odore e calore, e di cui sente il cuore, il battito che l'ha accompagnato per 9 mesi: “il supporto (fascia o marsupio) rappresenta una sorta di utero in transizione in cui il bimbo, così come nell'utero materno, continua ad essere cullato grazie al movimento di chi lo porta”;
la posizione nella fascia, sul petto o sulle spalle del genitore permette che il bimbo viva alla stessa altezza degli adulti, osservandone lo stesso mondo e condividendone stimoli e sollecitazioni;
la vicinanza e il contatto continuo permettono a mamma e bambino di stabilire un'intensa relazione, fatta di contatto, sguardo, comprensione reciproca. I bimbi si sentono più amati e coccolati, di conseguenza sono più rassicurati e tranquilli; questo fa sì che la mamma si senta più “capace”, meno ansiosa e più sicura di sé;
last, but not least, chi porta il bimbo in fascia ha entrambe le mani libere, vantaggio non da poco se si deve portare la spesa o fare delle commissioni.
Se l'argomento vi interessa e volete saperne di più potete consultare il sito www.portareipiccoli.it oppure acquistare il libro di Esther Weber “Portare i piccoli”.
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