Pagine

venerdì 21 settembre 2007

Mamma piazza, 2

Una volta mia cugina mi diceva che vivere in una piccola cittadina aveva i suoi vantaggi, certo, ma anche grossi svantaggi e, secondo lei, uno di questi era il fatto che ci si conoscesse tutti e che non eri poi tanto libero di muoverti come ti pareva perchè tutti, cioè i nostri genitori, l'avrebbero saputo immediatamente.
Per me e per la mia famiglia, da sempre vissuti in grandi città, questo "conoscersi tutti" è sempre stato un'idea vaga, mitologica, come diavolo fai a conoscerti tutti quando si è in 600.000?
Ora lo so.
Da quando vivo al paesino ho già assistito a 3 battesimi, un paio di matrimoni, una comunione multipla e 3 funerali. Tutti di gente che non conoscevo assolutamente.
Funziona così: uno esce di casa e entra in piazza e dall'umore della piazza, dal silenzio oppure dalle risa, dalla gente che c'è, da come è vestita si capisce subito di cosa si tratta.
Perchè in piazza c'è la chiesa e la chiesa è il catalizzatore di tutti gli eventi, regola la vita delle persone dalla nascita fino all'ultimo respiro.
E allora un giorno esci e senti subito il silenzio, un silenzio innaturale, profondo, e mentre cammini pensi che strano questo silenzio, eppure oggi non è festa e mentre cammini, assorto, cercando di ricordarti se è qualche santo strano di cui non ti ricordi sbuchi in piazza e capisci. Capisci subito, perchè la piazza è piena, ma tutta la gente è assiepata ai bordi e il centro è vuoto, e tutti i negozianti sono fuori dai loro negozi e bisbigliano in silenzio che era così buono, ma tanto malato, eh, tutti se l'aspettavano, ma poi quando succede davvero non si è mai preparati.
Io mi fermo sempre in questi casi, a guardare i parenti, gli unici al centro della scena, compiti e seri, guardo e mi chiedo chissà chi era questa persona, cosa ha fatto, come ha visuuto e guardo gli altri intorno a me, in silenzio, partecipi del dolore e vicini anche a chi non conoscono. E penso che mi piacerebbe andarmene così, circondata non solo dai miei, dagli amici, ma anche dalle persone che ho incontrato ogni giorno, conoscenti per modo di dire, persone sconosciute, in una piazza gremita di gente che mi manda un pensiero, per l'ultima volta.

5 commenti:

  1. Io vorrei scappare dalla città, ma la cosa non è poi così facile quando la tua vita è già incanalata su certi binari... come mai fiorentina per sbaglio?

    RispondiElimina
  2. Prima il ripensamento sulle "mie crocs" ora addirittura menzionata nelle tue splendide testimonianze!!!
    quante soddisfazioni dalla mia cugina grande!!!!!
    ti mando un bacio dalla mia piccola "isola dei famosi"!

    RispondiElimina
  3. @jimbao (chiunque tu sia...)fiorentina per sbaglio, perchè sono nata a Firenze, dove abitano i miei nonni, ma poi non ci ho mai abitato se non per un annetto intorno ai 30 anni, ma questa è un'altra storia.
    @resina: hai visto? e se mi dai l'autorizzazione al trattamento dei dati personali potrei scrivere ben altro su di noi!!!

    RispondiElimina
  4. Ho ricordi di funerali cittadini in cui il passaggio del carro funebre era solo motivo di irritazione degli automobilisti ...
    Sono sempre piu` convinto della scelta che abbiamo fatto!

    RispondiElimina
  5. :-)!
    non ricordando certi fatti passati (tipo orologi finti sul mio povero braccio!!) sarebbe divertente venirne a conoscenza tramite la tua meravigliosa memoria di famiglia!
    ti abbraccio sempre

    RispondiElimina

Ha detto la sua